capitolo 16

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 È soddisfacente vedere coloro che una volta erano la fonte della mia felicità guardarmi da lontano, solo da lì, con un espressione diversa.
Ho il controllo.
Gratto la cute macchiata di sangue e sculetto fino al gruppo vicino la fontana, oltre il labirinto naturale.
Uno di loro estrae la spada e me la punta alla gola.

<Non avvicinarti.> ordina.

Lo fulmino con uno sguardo.

<Altrimenti?> Domando con tono falso.

<Qualcosa non va?> chiede preoccupato un uomo oltre la possente guardia reale.

Lo osservo attentamente. E' lui.

<Chi sei?> ringhia la guardia.

<L'angelo della morte.>

Il polso si gira di scatto lateralmente, in contemporanea dei colli dei presenti.
Cadono a terra, morti, senza dignità.
Il futuro Re sgrana gli occhi impaurito.

<Chi sei?> strilla allarmato.

<Noi due, abbiamo molto di cui parlare.>

Nessun comportamento da macho, di superiorità

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Nessun comportamento da macho, di superiorità.
Il futuro Re, nonchè Peter Silver, è il perfetto ideale.
E' un uomo sulla cinquantina, ha lucenti occhi verdi e capelli ricci.
Alto, leggermente robusto e un portamento fiero.
Responsabile, comprensivo.
L'uomo ideale.

<Cosa volete da me?> ci guarda allarmato.

L'ufficio regale è ingombro di fascicoli con cartelline tutte dello stesso colore e di diversi volumi di codici.
Ha molto da imparare.

<Non c'è nessuna ragione per essere così teso. Rilassati.> mormora Ruby.

Gli accarezza il dorso della mano, e sembra che tutta la tensione sia svanita con solo quel tocco.

<Cosa volete farmi?>

<Abbiamo un offerta che non potrai mai declinare.>

<Ma prima devi rispondermi con vera sincerità.> intervengo.

Gli occhi tremanti passano nei miei.

<Cosa vuoi sapere?>

<Perchè te ne sei andato?>

Peter aggrotta la fronte confuso.

<Matt.> dico semplicemente.

Se ci fermiamo un attimo a riflettere, ci rendiamo conto che le emozioni dominano gran parte della nostra vita.
Sono un costrutto articolato che ci permette di dare risposte immediate all'ambiente: sono una predisposizione ad agire. Se non avessimo paura non reagiremmo fuggendo o evitando, se non fossimo arrabbiati non attaccheremmo la fonte della nostra rabbia, se non fossimo tristi non ci ritireremmo in noi stessi fermandoci a pensare, se non fossimo felici non affronteremmo nuove situazioni, se non fossimo disgustati non eviteremmo i cibi che ci fanno male.

Nashell: Il maleficio (#3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora