26- Di visite dolorose

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"Ma che? Non si picchia un infermo! Soprattutto se non può difendersi!"
Urlò Logan.
Il pugno nell'occhio che si era appena preso non aveva certo migliorato la sua situazione visiva.

"Non me ne frega niente, va bene?!?" Urlò James.

"Sono stanco. Stanco di pensare agli altri, di stare con degli egoisti che pensano solo a loro stessi, di ricevere solo ingratitudine in cambio delle mie azioni!"

James batté un pugno sulla scrivania.

"Tutti sono capaci di arrendersi. Pochi di combattere. Io ti credevo un guerriero! E invece non lo sei.
I guerrieri non abbandonano gli amici, non lasciano la battaglia!"

James sospirò.

"Non. Devi. Farlo. Mai. Più. " A ogni parola gli sferrava un pugno.

"Capito? La tua vita è degna di essere vissuta!"

Logan lo guardò sconsolato.
"Ma che senso ha vivere se tutti mi odiano?"

James scosse la testa.
"Io non ti odio. Non capisci? Se ti odiassi non mi importerebbe della tua vita. Se ti odiassi non sarei venuto qui. E nemmeno Zoe sarebbe venuta.
Tu sei importante Logan. Non sei un mostro. Sei il mio migliore amico."

Logan sorrise.
"Hai ragione capitano. Io sono un guerriero. E ti sarei veramente grato se smettessi di prendermi a pugni: darei una prestazione sicuramente migliore senza una commozione cerebrale!"

La speranza è la prima a morireTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang