10. Luci

986 65 9
                                    

Wei si strinse nel giaccone, affossando il volto nella sciarpa e sorridendo alla vista del piccolo mercatino che era stato allestito ai piedi della Tour Eiffel: Lila gli aveva detto, mentre lo trascinava lì, che era una prassi comune di molte località europee, iniziando poi a decantare la bellezza di quelli italiani.
In Cina il Natale non era molto sentito, proprio per niente: quando era piccolo era sempre stata vista come una festa prettamente religiosa e, perciò, non aveva senso festeggiarla; solo ultimamente il popolo cinese si era aperto a quell’usanza occidentale, assorbendola come aveva fatto con Halloween.
Un’occasione per fare regali e addobbare a festa la città, questo era diventato il Natale in Cina.
Se chiudeva gli occhi, poteva tranquillamente riportare benissimo alla mente le strade di Pechino in quel periodo dell’anno: la sua mente ricordava perfettamente il soffitto luminoso che ricopriva il viale di Wangfujing e la sensazione che si provava a passeggiare sotto quel manto. La magia e l’atmosfera surreali erano diventate quasi una questione di stato per la capitale cinese che, ogni anno, s’impegnava a renderle al dovere con luci e quant’altro.
Tutto ben lontano dall’atmosfera pacata e quasi elegante che poteva respirare lì a Parigi: la città era addobbata per le feste natalizie, certo; potevi vedere luci e decorazioni ovunque ma non al livello di Pechino che, con la sua voglia di assomigliare alle città occidentali, eccedeva: «Che cosa stai guardando?» la voce di Lila lo fece sorridere e riportò l’attenzione sulla strada piena di banchetti e sulla giovane che, con un bicchiere di carta per mano, lo fissava in paziente attesa della sua risposta.
«Le luci» mormorò in risposta, accettando uno dei due bicchieri e annusandone il contenuto: «Cosa è?»
«Vin chaud» Lila soffiò sul liquido caldo, sorseggiandone un poco e schioccando le labbra in segno di apprezzamento: «Quasi come quello che fanno in Italia.»
Wei assaporò appena la bevanda calda, riconoscendo subito il gusto e sorridendo appena: «E’ vino» mormorò, buttando giù un secondo sorso: «Stai cercando di farmi ubriacare?»
«Ti basta così poco?» gli domandò Lila, avvicinandosi e prendendolo sottobraccio, poggiando poi la testa contro la spalla solida: «E in ogni caso, non ci penso nemmeno a farti ubriacare, poi dovrei trascinarti a casa.»
«Io pensavo che volevi approfittarti di me da qualche parte, qui nel parco.»
«C’è sempre il problema che devo trascinarti, cucciolo» Lila sorrise, allungandosi e posandogli le labbra sulla guancia, tornando poi a soffiare sul proprio bicchiere: «E’ una bevanda tipica di questo periodo e pensavo di fartela assaggiare e, per la cronaca, non mi sono mai ubriacata con un po’ di vin brulé.»
«Peccato.»
«Wei…» Lila sospirò, portandosi nuovamente il bicchiere alle labbra e aspirando un po’ del profumo di vino caldo e spezie: «Stai passando un po’ troppo con gli idioti. Mi secca ripeterlo, ma è così» si zittì, poggiando nuovamente la testa contro la spalla del giovane e, rimanendo immobile, osservò la parte di mercatino dove erano: non era difficile trovarli a Parigi, ovunque uno girasse poteva trovare qualche bancarella con cianfrusaglie natalizie.
Quel pomeriggio avevano optato per quello agli Champs de Mars, dove aveva finalmente preso i primi regalini di Natale e, quando aveva visto la bancarella che serviva pasticcini e vin chaud non aveva resistito: era corsa e ne aveva preso due bicchieri: «Cosa stavi guardando?» domandò, ricordandosi dello sguardo assorto di Wei quando era tornata da lui.
«Cosa?»
«Cosa guardavi quando sono tornata?»
«Le luci.»
«Le luci?»
Wei annuì, portandosi il bicchiere alle labbra e buttando giù un bel sorso di vin chaud: «Sì, notavo la differenza che c’è fra Pechino e Parigi: qui è molto più pacato, tranquillo, è quasi elegante la città con i suoi addobbi; Pechino invece impazzisce e diventa quasi un faro nella notte.»
«Ho viaggiato parecchio con i miei, ma devo dire che non sono mai stata a Pechino…»
«E’ una città come un’altra: caotica, stancante, piena di gente.»
«Dev’essere bellissima a Natale, da come dici.»
«Beh, magari se non salta fuori nessun supercattivo, potremmo farci un salto l’anno prossimo…»
Lila l’osservò, rimanendo immobile per una manciata di secondi e lasciare che le parole e ciò che significavano le scivolassero dentro: annuì con la testa, accentuando la stretta attorno al braccio del giovane e nascose poi il viso contro la spalla: «Perché no?»

 
-------
Nuovo giorno, nuovo prompt e quella che doveva essere una oneshot con una passeggiata romantica sotto le Luci (questo il prompt odierno) è diventata una oneshot dove paragono due differenti mondi natalizi: quello parigino e quello pechinese (Appuntarsi: andare almeno una volta a Pechino per Natale), con l'aggiunta di un po' di vin chaud che, di questi tempi, ci sta veramente bene (il vin chaud è il nostro vin brulé, bevanda calda a base di vino, zucchero e spezie).
Dopo ciò, vi ricordo la pagina facebook per rimanere sempre aggiornati e ricevere piccole anteprime dei capitoli e dei miei scleri randomici e anche il gruppo facebook dedicato a Miraculous, gestito con kiaretta_scrittrice92. Per tutti gli altri miei account social vi rimando ai link nel profilo.
Infine vi ringrazio tantissimo tutti per il fatto che leggete, commentate e inserite le mie storie in una delle vostre liste.
Grazie mille!

Miraculous Christmas {Completata}Where stories live. Discover now