Jacebastian 2

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Avevo detto che avrei fatto al massimo una ff a ship, ma a quanto pare non so mantenere le promesse che faccio a me stessa.
Devo avvertirvi, ragazzi. Se non apprezzate le daddy, è meglio se non leggete.
Del resto, Seb è un perfetto daddy. Ce lo vedreste mai passivo? Io no.
Boh, spero sia venuta bene. Buona lettura.

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Fandom/manga: Shadowhunters  (TMI)
Personaggi: Sebastian e Jace
Rating: rosso
Richiesto da: Timeless-Heartless

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《Sebastian... hai per caso visto Jace? Non lo trovo da nessuna parte...》.

Mi girai verso mia sorella Clary, che mi stava guardando con aria cauta.

《È fuori per una commissione. Non tornerà prima di stasera》, dissi controllando l'orologio. Erano solo le tre del pomeriggio.

Clary annuì, non molto convinta, e tornò al piano superiore, in camera sua. La seguii con lo sguardo, controllando che andasse direttamente lì.

Una volta chiusasi in camera sua mi alzai con calma dal divano. Mi stiracchiai, poi andai nella parte un po' più nascosta della casa, diretta verso una stanza in particolare.

Entrai nell'unica camera insonorizzata dell'edificio, che in quel momento aveva un ospite.

Su un letto, ben legato, bendato e imbavagliato, c'era il ragazzo che Clary stava cercando: Jace. Da quel che potevo vedere aveva un'espressione abbastanza sofferente... del resto era lì da un'ora con un vibratore dentro e una stretta fasciatura sul suo membro che non gli permetteva di venire.

Chissà come avrebbe reagito Clary se le avessi detto cosa stava facendo in realtà.

Chiusi la porta a chiave dietro di me, poi mi diressi verso il ragazzo.

Gli toccai il membro con un dito e chiesi: 《Ti stai divertendo?》.

L'unica rislosta che ottenni fu un mugolio.

Sogghignai e spinsi il vibratore più a fondo dentro di lui. Se non fosse che avevo già impostato al massimo la vibrazione, probabilmente gliel'avrei alzata ancora.

《Non credo di aver sentito la risposta, angioletto. Ti stai divertendo?》, chiesi prendendolo in giro. Era evidente che stava soffrendo.

Jace scosse il capo, confermando ciò che era già evidente.

Gli levai il bavaglio e dissi: 《Sai vero che se tu non avessi disobbedito ai miei ordini tu ora non saresti qui così?》.

《S-Sì, lo s-so... ti prego, Sebastian, l-lasciami venire, f-fa male...》.

Le suppliche di Jace, l'unico che era mai stato al mio livello, erano musica per le mie orecchie.

《Stavo proprio pensando di darti un afrodisiaco...》, mormorai per vedere la sua reazione.

《N-No! P-Per favore, non farlo...!》, gemette il ragazzo.

Avvicinai il mio volto al suo.

《Allora supplicami come si deve per lasciarti andare》, sussurrai, facendo ruotare il vibratore dentro di lui e strappandogli un gemito di piacere misto a dolore.

《T-Ti supplico, Seb-fratello, p-permettimi di venire...!》.

Sorrisi soddisfatto e tolsi la fasciatura dal suo membro. Jace gemette di sollievo e, con l'aiuto di un'altra mia ruotata del vibratore dentro di lui, riuscì finalmente a venire.

Spensi il vibratore e glielo tolsi. Non avevo certo finito, ma decisi di lasciargli un momento di pausa.

Osservai gli strumenti che avevo a disposizione. Quante cose potevo fargli, quante piccole punizioni potevo infliggergli. Era un'idea allettante che non vedevo l'ora di mettere in pratica.

《Hai capito bene il perché di tutto questo, vero?》, chiesi guardandolo.

《Non ne sono sicuro...》, rispose immediatamente.

《Allora te lo spiego, in modo che ti sia chiaro. Angioletto, tu devi obbedire ai miei ordini. So che ami Clary più della tua stessa vita e tutto il resto, ma prima di lei vengono i miei ordini. Prima di pensare a lei devi fare quello che io ti dico di fare. Quella che hai appena subito è una punizione che è il minimo di tutto quello che potrei effettivamente farti. Se accadrà di nuovo, non ci andrò leggero. Ti è chiaro ora?》.

《Sì, ho capito. Chiedo scusa...》, disse Jace. Pareva essere risentito, ma non ne ero sicuro.

Lasciai perdere gli attrezzi e l'afrodisiaco. Li avrei usati per altre occasioni.

Gli andai accanto e presi un suo capezzolo tra le dita. Iniziai a giocherellarci, osservando con divertimento la sua espressione, che era un bel mix tra dolore e piacere.

Mi spogliai, liberandomi dai vestiti che soprattutto in basso erano diventati troppo stretti da poter essere sopportati.

Gli levai la benda dagli occhi e gli misi davanti il mio membro. Dopo essersi abituato di nuovo alla luce, Jace non mi fece aspettare e iniziò a fare il suo lavoro.

Poteva dirmi di essere etero quante volte voleva, ma era certamente insolito essere così bravi a fare i pompini e non averlo mai fatto prima a qualcun altro.

Pensai un momento al suo parabatai. Lui era gay. Poteva essere...

Scacciai il pensiero e mi concentrai sul suo lavoro.

Fu un lavoro sublime. Non me lo sarei mai aspettato da lui, ma di certo non ne ero scontento.

Lo fermai appena prima di venire nella sua bocca; mi sarei sfogato dopo essermi  divertito per bene con lui.

Andai tra le sue gambe e lo penetrai con un colpo secco. Non sentii dolore, quindi evidentemente un'ora con un vibratore dentro di sé aveva fatto anche il suo dovere secondario di allargarlo in attesa del suo arrivo.

Iniziai a muovermi velocemente, senza lasciargli un attimo di tregua. Ero certo di non essere innamorato di lui, ma scoparlo mi piaceva eccome.

Mi riversai in lui solo dopo parecchie spinte che lo avevano fatto urlare di piacere e venire nuovamente ancora prima di me.

《Dunque, angioletto, afferrato il concetto?》, dissi uscendo dal suo corpo, pienamente soddisfatto.

《Sì... fratello》, lo sentii dire a fatica. Con un sorriso lo liberai dalle catene, permettendogli di muoversi.

《Lo spero per te, perché la prossima volta che mi disobbedirai non sarò così generoso》, conclusi rivestendomi e uscendo dalla stanza, lasciando Jace solo.

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