Capitolo 11

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«Non puoi capire» dissi ad Edith passeggiando lungo la strada che ci avrebbe portate al ristorante di Clarisse

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«Non puoi capire» dissi ad Edith passeggiando lungo la strada che ci avrebbe portate al ristorante di Clarisse.

Camminavo con i minuti contati. Ero riuscita giusto a cambiarmi la maglietta. La compilazione dei documenti in università era stata così meticolosa che Charline mi aveva fatto perdere l'intera mattinata.

«Quindi sei stata contesa da due bei ragazzi?» mi incalzò la mia vicina di casa.

«Ecco, la solita esagerata!».

«Dai ammettilo che due fusti ci hanno provato con te».

«No, solo quello con i capelli rossi, l'altro voleva semplicemente mettermi in guardia».

«E io metterei in guardia una persona che non ho mai visto prima d'allora? No dai, ci stava palesemente provando!».

«Ma perché per te deve esserci un secondo fine in ogni cosa?».

«Perché stiamo parlando di uomini mia cara signorina e la razza maschile non fa mai niente per niente!».

«Non vedere sempre del marcio in chiunque» protestai racchiudendo i capelli in un'alta coda di cavallo.

Eravamo quasi arrivate.

«Prova ad avere a che fare con qualcuno di loro e poi mi dirai».

«Io credo che generalizzare sia sempre sbagliato!» affermai mostrandole il mio miglior sorriso.

«Ma quanto ti odio» replicò facendomi una smorfia. «E poi perché cavolo sei così allegra?».

«La vita mi sorride e io sorrido alla vita».

«È irritante la tua positività».

«Io invece non mi lascio intaccare da te».

«Fino a qualche giorno fa, sembravi un pulcino spaventato e adesso sei totalmente cambiata».

«Ti ricordo che io vivo da sempre di nuovi inizi, di prime volte, di primi giorni. Sono abituata a lasciarmi il passato alle spalle e a ripartire. Fa lo stesso!» sostenni fiera dandole una pacca sul sedere.

«Credo che tu e quell'irritantissima aura di felicità piacerete tanto a Clarisse».

«Ne sono convinta anch'io».

Il locale era ormai a due passi. Non vedevo l'ora di buttarmi in quella nuova avventura.

«Ma adesso che ci penso... perché stai venendo anche tu al ristorante?» chiesi perplessa.

«Voglio dare una mano anch'io».

«Tu?» sostenni ridendo.

«Ehi non correre» protestò provando a starmi dietro.

A due passi da teTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang