Capitolo 2

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timidi raggi solari mi illuminano il viso mentre mi sveglio. mi alzo e mi avvicino alla finestra per permettere alla luce di entrare completamente e mi ritrovo davanti un bellissimo paesaggio di campagna, quasi mi imbambolo. poi ricordo di essere nelle vicinanze di New York, nella casa di mia mamma.

con tutta la calma del mondo, scendo e mi dirigo verso la cucina per fare colazione con il latte caldo e i soliti biscotti cioccolato.

in cucina c'è la mamma che mi attende -buongiorno izuku!- mi rivolge un sorriso per poi alzarsi e scoccarmi un bacio sulla guancia.

-buongiorno anche a te, mamma-

mentre aspetto che si riscaldi il latte, guardo di nuovo fuori dalla finestra ma questa volta noto che ci sono diverse persone intente a lavorare nei campi circostanti.

-mamma, che ci fanno qui tutte queste persone?- chiedo curiosamente.

-sono gli amici che mi aiutano con la fattoria, quelli di cui ti ho parlato ieri- mi fa un altro sorriso -vieni che te li presento- la seguo mentre ci dirigiamo all'esterno.

ora che vedo meglio sono 3 uomini in salopette di jeans e camicia a quadretti e 2 donne in abiti lunghi.
avranno anche loro sulla trentina come la mamma.

-ehy ragazzi, fermatevi un attimo e approfittatene per conoscere mio figlio- li chiama lei.

i cinque si avvicinano e mi rivolgono tutti dei sorrisi educati tranne una delle due donne che fa solo un cenno con la mano.
mi sembra di averla gia vista. ha capelli biondo grano scompigliati e occhi rossi, anche se magrina incute un certo timore.

-io sono mike, 34 anni. vivo nella prima casa della via- si presenta il primo uomo indicando una casa rossa.

-io sono sally, la moglie di mike, 33 anni. piacere di conoscerti- mi fa un sorriso dolce.

-io sono pietro, 36 anni. vivo nella casa affianco- un'altro uomo mi saluta, ammiccando alla casa blu di fianco alla nostra.

-io sono thomas, 35 anni. vivo nella casa di fronte-

infine mi giro verso l'ultima persona rimasta aspettandomi che si presenti come tutti gli altri 4 ma niente, silenzio.
cosi comincio io. -io sono izuku, il figlio di inko. ho 16 anni e spero ci troveremo bene tutti insieme- concludo con uno dei miei soliti sorrisi a trentadue denti che fregano tutti.

-ciao. io sono mitsuki- si sforza di sorridere l'ultima donna, finora rimasta in silenzio -abito nella casa in fondo alla via- mi indica una casa bianca con il braccio esile che si ritrova. ha un viso stanco ma sembra comunque contenta di essere qui.

-bene, ora che ci siamo presentati, si ricomincia!- scherza mike, mente si avvia verso il fienile seguito dagli altri.

-tesoro, perchè non vai a fare un giro per la città? cosi per orientarti un po'- mi propone mia mamma poggiandomi una mano sulla spalla.

mi volto verso di lei e rifletto sulla sua proposta. in effetti non mi dispiacerebbe fare un giro per la città, pero devo dire che non ho molta voglia... vabbeh tanto ormai sono gia vestito - si, va bene. mi sembra una buona idea- acconsento io.

[...]

ore 9:00: mi dirigo verso la citta sulla mia amata bicicletta, godendomi quel panorama che non avrei potuto vedere se fossi rimasto a londra con papa.

ore 9:15: arrivo in città e fisso nella mente il tempo che ci metto da casa alla città per i giorni a venire.

ore 11:00: ho camminato tantissimo e sono stanco, ho visitato almeno mezza città!
pero non ho voglia di fermarmi, devo ancora passare per la biblioteca (sempre se la trovo) e poi volevo andare al famoso central park, ne ho sentito parlare davvero bene.

ore 11:30: ho finalmente trovato la biblioteca.

ore 12:30: mi dirigo verso central park dopo aver letto per quasi un'ora ed essermi fermato a comprare qualcosa da mangiare, avvisando mamma che stavo fuori.

ore 12:40: arrivo a central park e devo dire che vale davvero la pena vederlo, è davvero uno spettacolo bellissimo.

ci sono tantissime stradine circondate da un boschetto e un prato immensi. non saprei in che altro modo descrivere ciò che sto vedendo se non con una parola: stupendo.

davvero, sono rimasto con la bocca spalancata per 5 minuti buoni.

poi ho preso una delle stradine e mi sono diretto verso l'interno del parco, cercando un posticino appartato e tranquillo dove pranzare e leggere il libro che ho comprato stamattina.

dopo una decina di minuti arrivo ad un brato abbastanza grande con al centro una maestosa quercia, che fa ombra ad una panchina.

mi siedo all'ombra dell'albero e inizio a mangiare il mio panino al salame, mentre ammiro ancora una volta la bellezza di quel posto, credo diventerà uno dei miei preferiti.

d'un tratto sento qualcuno mugugnare e faccio un balzo dallo spavento.
il mugugno veniva da dietro l'albero e ci giro intorno per vedere cosa l'abbia emesso.

mi trovo davanti il ragazzo biondo grano che mi è venuto addosso in stazione.

resto un attimo a fissarlo, come la prima volta.
adesso ha un'espressione quasi rilassata, però noto qualche livido sulle braccia e sulle gambe.
indossa una maglietta a maniche corte nera e un paio di pantaloncini neri. credo che gli piaccia proprio tanto questo colore.

-ehy, cos'hai da guardare?- sobbalzo nel sentirlo parlare. dal tanto che lo fissavo non mi ero accorto che si era svegliato.

-emh... beh ecco i-io, si insomma... ti ho sentito m-mugugnare e... si... io mi sono s-spaventato cosi mi sono a-alzato e ti ho v-visto- inizio a balbettare io.

-oh lascia perdere- dice lui infastidito, alzandosi, o almeno ci ha provato perchè ora me lo ritrovo addosso. deve fargli male una gamba, è caduto per questo.
lo aiuto a mettersi dritto, ancora sostendolo con un braccio -tks. lasciami- cerca di divincolarsi lui.

-oh no, mio caro. ora ti siedi perchè quella gamba ti fa male- lo porto verso la panchina e lo faccio sedere.

-ti ricordi di me?- gli chiedo dopo un po'.

-no- risponde -dovrei?-

-mi sei venuto addoso ieri in stazione-

-ah- resta in silenzio per qualche minuto -scusa-

-tranquillo- poi ricordandomi dell'uomo gli chiedo -quel signore che ti inseguiva... era tuo padre?-

sembra sussultare alle mie parole -si-

-ti ha fatto lui quei lividi, vero?-

-si-

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buongiorno, ecco un nuovo capitolo. spero vi piaccia. baci alla prossima ^^

i need you || bakudekuWhere stories live. Discover now