Capitolo 17

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Lucia pov's

Luca si é offeso per un nonnulla, mentre lui quando si baciava o faceva altre cose con altre ragazze nessuno gli poteva dire nulla; era ingiusto questo, e poi non vedo perchè si è comportato così male con me.

Mi aveva sbattuto fuori da casa sua, mentre io non mi ero mai permesssa di fare una cosa del genere; a testa bassa mi avviai di nuovo verso casa mia, dove non appena arriavai mi gettai sul letto e dormii.

Non piansi neanche, questa volta non sarei stata io quella che soffre e piange comne una bambina o come una ragazzina depressa. Adesso basta con i falsi "va bene" o con i falsi "fa pure quello che vuoi" da quel momento decisi di cambiare, da quel momento sarei cambiata io.

Dormii tutto il pomeriggio e la sera, ne avevo bisogno di farmi una lunga dormita, tanto che mi risvegliai verso le quattro del mattino, e come se nulla fosse a quell'ora mi feci una bella e lunga doccia fredda per riprendermi dalla lunga dormita.

Dopo la doccia mi cambiai e feci colazione, mentre aspettavo di andare a scuola.

Aspettai guardando il cellulare le otto meno venti del mattino emi avviai a piedi a scuola, sperando di poter parlare con Luca e spiegargli tutto. Spero che si sia calmato rispetto a ieri.

Alle otto entrai puntualmente, ma Luca non c'era. Il banco di fianco a me era tristemente vuoto, Luca non era venuto a scuola. Ma perchè? Non potrò parlargli neanche oggi dato che non c'è.

Nell'intervallo Marco mi passò a prendere davanti alla classe, per mettere in scena la solita recita del finto fidanzamento

- Lucia, ascolta, domani faremo finta di lasciarci d'accordo? - mi sussurròall'orecchio

- si, perfetto, allora faccciamo domani quando tutti ci guardano - risposi entusiasta io

- si, cosi tutti sapranno che ci siamo lasciati, e io non dovrò restituire i soldi della scommessa - Marco sembrava addirittura piu entusiasta di me

Il resto della giornata passò tranquillo, finchè non venne l'ora di andare a casa.

Prima di andare a casa mia passai da Luca, volevo parlargli, volevo cercare di spiegargli tutto del falso fidanzamento, domani doveva vedere anche lui quando io e Marco ci lascaiavmo.

Ma quando spalancai la porta di casa sua non riuscì a fare a meno di cacciare un urlo e a piegarmi a terra per l'orrore. No, Luca non può averlo fatto davvero, pensavo tra le lacrime.

Luca pov's

è sera tardi, ma non ho per niente sonno.

Sono inutile. Ho maltrattato Lucia talmente tanto che adesso non la merito affatto; perchè lei si ostinava a stare vicino a me e a consolarmi, mentre io quando lei era venuta qui a casa a spiegarmi che cosa era successo in realtà tra lei e quel ragazzo non l'avevo nemmeno voluita ascoltare. Sono saltato s+a conclusioni affrettate.

Non ci posso credere, come è possibile che mi sono ridotto a comportarmi così? Io adoravo Lucia, lei in questi mesi stava diventando la mia ragione di vita, ogni giorno la vedevo sorridere, e a me bastava quello per andare avanti.

Ma ogni volta che provavo a dichiararle i miei sentimenti lei mi respingeva, dicendomi che non si poteva fare perchè eravamo cugini. Mai come allora la parentela mi era sembrata una condanna.

Non servo a niente e a nessuno, appena provo a fare qualcosa di bello finisco sempre per fare qualcosa di brutto. Nel cuore ho un dolore troppo grande da sopportare adesso, non ce la faccio piu, questa volta la vita è troppo pesante per me.

Sono quasi incosciente; apro il cassetto e tiro fuori il coltellino che mi aveva regalato papà quando avevo tredici anni, dicendo che ero abbastanza grande per averne uno anch'io. Già i miei genitori e i genitori di Lucia... chissà tra quanto sarebbero tornati... presto spero...

Ma in quel momento non mi importava. Puntai la lama del coltello sulla superficie del mio braccio e premetti forte. Il sangue affiorò quasi subito, macchiando la mia pelle. Mi sembrava di sentire meno il dolore nel cuore e piu nel braccio, cosi continuai, e senza accorgemene mi ero riempito di tagli profondi in tutto il braccio destro.

Sul pavimento c'era tantissimo sangue, non ne avevo mai visto cosi tanto in vita mia. Il mio braccio era completamente rosso ormai dal sangue che scorreva, di continuo. Improvvisamente, come a risvegliarmi da un incubo, realizzo che cosa avevo fatto. Preso dal panico cerco di fermare la fuoriuscita di sangue dal braccio, ma senza successo. O mio dio, ma che cosa ho fatto?

Sono impazzito, tutto per Lucia; Lucia... la amo da impazzire, ormai sono sicuro. Sento lr forze mancare, mentre penso a lei. Vidi il suo viso sorridente, i suoi capelli lisci che sventolano al vento. Poi niente. Nero totale.

Lucia pov's

- Luca, Luca, ti prego svegliati, svegliati!! - gridavo mentre le lacrime mi scendevano dal volto, ormai incontrollabili

Guardai la ferita che aveva sul braccio: era grave, e alcune gocce di sangue stavno ancora scendendo. Era svenuto da poco, il sangue era ancora fresco.

Mantenendo la calma gli fasciai il braccio dove aveva i tagli piu profondi e provai a fargli un massaggio cardiaco. Era ancora vivo, e non era in pericolo di vita. Mia madre anni prima mi aveva insegnato a mantenere la calma in situazioni del genere, e mi aveva insegnato a rianimare le persone svenute.

Continuai così per un paio di minuti, fino a che Luca non si svegliò. Mi sembrò un sogno, mentre lo vedevo che si rialzava, ancora un po sbaccalito dallo svenimento

- Luca, come stai? Che cosa hai combinato? - lo sgridai io tra le lacrime

Lui non mi rispose ne parlò di nuovo. Mi abbracciò stretta e mi tenne tra le sue braccia per qualche minuto. Poi successe. Le sue labbra si poggiarono delicatamente sulle mie, e mi diede un bacio passionale, un bacio che entrambi bramavavamo da mesi.

Non mi importava piu di nulla in quel momento, cosi gli slacciai la camicia che aveva addosso e continuai a baciarlo. Lui mi tolse la maglietta, e andammo avanti così fino a che non ci ritrovammo completamente nudi sul letto, e quella volta, fu la volta piu bella di tutta la mia vita.



Innamorata di mio cugino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora