Parigi: sentimenti.

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[CAPITOLO DICIASSETTE]

Parigi: sentimenti.

Tornammo dal museo molto stanchi. Avevamo camminato molto quel pomeriggio.

Durante la vestita ero stata totalmente appiccicata ad Harry; guardavamo le antiche scritture insieme, ci confrontavamo e ridevamo se ce n'era il bisogno.

Una volta tornati all'hotel ci dirigemmo nelle nostre stanze.

Mi buttai sul letto stanchissima.

Harry appoggiò la giacca all'attaccapanni e venne verso di me guardandomi e sorridendomi maliziosamente.

Mi tirò per le caviglie facendomi avvicinare di più a lui.

Si distese sopra di me, appoggiando gli avambracci ai lati della mia testa.

Gli afferrai il collo portandolo selvaggiamente sulle mie labbra.

Ci baciammo appassionatamente giocando con le lingue di entrambi.

Attorcigliai le gambe al suo bacino facendolo ghignare.

-allora stasera usciamo? Chiesi dandogli un leggero morso al lobo dell'orecchio.

-ovvio. Sussurrò baciando il mio collo.

Passai le mani tra i suoi capelli facendogli chiudere gli occhi.

Accarezzai con i pollici le sue palpebre chiuse lasciandogli un lieve bacio sulla punta del naso.

Fu così che ci coccolammo fino alla sera.

Erano le sette e mezza, io mi ero chiusa in bagno a prepararmi per la cena con Harry.

Indossai il vestitino che avevo portato dietro, ovvero un vestito corto fino alle ginocchia, color rosso accesso legato al collo e scoperto alla schiena.

Mi guardai i piedi nudi e solo all'ora realizzai di aver lasciato le scarpe in valigia.

-Harry! Lo chiamai urlando.

-dimmi Isabel. Gridò a sua volta.

-mi porti le scarpe rosse col tacco, sono in valigia.

-certo piccola.

Lo sentii rovistare nella valigia per poi bussare alla porta del bagno.

La aprii e afferrai subito le scarpe rosse chiudendo immediatamente la porta.

Rise.

Misi le scarpe e mi truccai lievemente, raccolsi i capelli in una coda alta ed uscii dal bagno.

La prima figura che mi apparse davanti era Harry, e quando mi vide sgranò leggermente gli occhi.

-oddio Isabel, sei bellissima. Disse sfiorandomi un fianco.

-anche tu sei bellissimo. Sussurrai leggermente imbarazzata.

Indossava dei pantaloni bianchi stretti che risaltavano le sue meravigliose gambe, una camicia blu e aveva i capelli tirati indietro, con dei boccoli che gli ricadevano lateralmente.

Ci lasciammo un bacio al volo per poi uscire dall'albergo.

-dove è il posto? Chiesi.

-è una sorpresa. Disse mantenendo saldo il mio fianco.

Sbuffai facendolo ridere.

-vieni prendiamo il taxi.

Annuii salendo sul taxi, vicino al marciapiede.

Harry disse la meta di destinazione in un sussurrò al tassista e lui annuii.

Aveva proprio programmato tutto.

Bad Angel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora