Capitolo 27.

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"Senti è la prima volta che capito in questa situazione e sinceramente io penso che se una cosa si desidera talmente tanto una soluzione si trova sempre"
"Hai ragione" dice lui "parlerò con lui".

Se devo trovare un momento della mia vita in cui ho il cuore e il cervello in disordine questo è quello perfetto.
Non so più cosa significa amore e non so se io amo Evan ma so che lui è l'unico che mi fa star bene, l'unico che riesce a mettermi un sorriso sulla bocca anche nei momenti più difficili. L'unico che avrei voluto vedere entrare dalla porta dell'ospedale per starmi accanto e che fortunatamente ho trovato.

Non so se credere alle farfalle nello stomaco, ma Evan non mi crea le farfalle, mi crea le tempeste, gli uragani, le inondazioni.
Mi fa arrabbiare nello stesso tempo in cui riesce a farmi ridere e in questo ci riesce solo lui.

Non so se in questo momento voglio una relazione anche se forse è l'unica cosa di cui ho bisogno, una persona che mi voglia veramente.
*****

Con un piede cerco di spegnere la sveglia che mi sta dando alla testa.
Oggi c'è scuola e avrei dovuto fare un interrogazione ma non ho proprio avuto tempo di studiare.

Alan oggi non viene dato che ieri sera se n'è ritornato ubriaco fradicio e ora neanche un aspirina riesce a calmare il suo mal di testa.

Entro in classe dove trovo già la prof seduta a guardare i nomi degli sfortunati, nei quali c'era anche il mio.

Mi avvicino alla cattedra per informare la prof della mia impreparazione
"Signorina Fenton mi dica"
"Prof per oggi non ho potuto studiare, i miei sono in ospedale per un incidente e in questi giorni io e mio fratello siamo stati li"
"Capisco Fenton, ma questa interrogazione dovrai recuperarla la settimana prossima"
"Perfetto" me ne ritorno al posto.

Non so neanche io da quando ho tutta questa gentilezza con i prof. Ho avuto un cambiamento formidabile.

La lezione passa tranquilla dato che oggi c'erano solo interrogazioni.

A mensa mi siedo al tavolo con i ragazzi.
"Biondina" mi saluta Brandon,
"Fiorellino" mi saluta a sua volta Aaron,
"Ma la volete smettere di chiamarmi in questo modo" dico ridacchiando,
"No dai ti stanno bene questi nomignoli" dice Aaron,
"Fiorellino mi sta proprio benissimo" ironizzo "Evan dov'è?
"Non è venuto, stava male"
"Ah va bene", spero che non sia venuto perché veramente stava male e non per evitarmi.

"Avete sentito parlare dello spring party?"
"Si più o meno"
"No cos'è" dico io,
"Una festa che organizzeranno per l'inizio della primavera, sarà un ragazzo invita ragazza"
"Bello, avete pensato chi invitare?"
"Sinceramente no" dice Aaron,
"Io avrei un idea ma bho"
"Chi?"
"Susan"
"La ragazza della festa?" Chiedo,
"Si ci siamo sentiti per un po' di tempo però non ho mai avuto il coraggio di chiederle di uscire"
"Voi che vi siete portati a letto mezza scuola non avete coraggio di chiedere ad una ragazza di uscire?! Ma non farmi ridere"
"Te lo giuro Chanel, Susan è diversa, è più o meno come te" ad un tratto mi guarda con un sorrisone,
"No no e no non chiederò a Susan cosa pensa di te"
"Ti prego Chanel" mi supplica incrociando le mani.
"E va bene, sappi che mi devi un favore"
"Sisisi tutto quello vuoi" mi stampa un bacio sulla guancia facendomi ridere.

Riscaldami il cuoreWhere stories live. Discover now