Capitolo 19.

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È passata una settimana da quando io e Evan non ci rivolgiamo parola.
Nel ritorno in auto io fissavo il finestrino da una parte lui fissava il finestrino dall'altra con Brandon in mezzo che non si spiegava tutto sto silenzio.

Cerchiamo di evitarci in tutto e per tutto, infatti ora passo meno tempo con i ragazzi e a pranzo vado a casa invece di rimanere alla mensa.

"Ehi Chan" mi richiama Aaron, non intravedo la figura di Evan quindi mi avvicino.
"Ehi" mi guardo intorno,
"Se stai cercando Evan per evitarlo, tranquilla oggi non è venuto" faccio un sospiro,
"Mi spieghi cos'è è successo?" Chiede
"Non è successo niente"
"Ah si? Vi evitate da tanto ed Evan è strano"
"Non è affar mio"
"Invece si, perché non parlate e risolvete"
"No cioè magari più avanti" non volevo stare così per sempre perché sinceramente ho sentito la sua mancanza, era colui che riusciva a strapparmi un sorriso, colui che appena mi guardava negli occhi causava terremoti e tempeste nel mio stomaco. Magari ho veramente bisogno di lui.

Il pomeriggio dopo aver studiato mi metto a giocare alla play station di mio fratello.
"Sorellina ma che vuoi fare?" Dice lui entrando, "sai almeno tenerlo in mano il joystick?"
"Mi stai sfidando?", lui si siede accanto a me prendendo l'altro joystick e iniziamo una partita a Fifa.

Scanso ogni suo movimento fino ad arrivare alla porta, mi fermo due secondi e prima che i giocatori avversari mi possano raggiungere tiro dritto in porta facendo gol.
"Sono un fottuto genio" dico io ridendo della faccia di mio fratello basita.

Mentre giochiamo parliamo del più e del meno, ed esce fuori anche l'argomento Evan.
"Perché non vai a parlargli?" Chiede,
"Non devo essere io a fare il primo passo"
"E chi ha detto che deve essere lui?"
"Lui ci tiene tanto a te, troppo per i miei gusti" dice con un tono di gelosia "però devi capire che tu non puoi stare ferma finché lui non si decide di venire a chiarire, devi farlo" continua "ho sentito qualcosa del litigio, dato che stavate praticamente urlando e il torto stava dalla tua parte, lui ti vuole stare accanto ma è come se tu lo scansassi tutte le volte" ci rifletto un po' e poi decido che per la prima volta sarei andata io.

Mi alzo per uscire dalla porta, poi mi fermo e dico "grazie".

Riscaldami il cuoreWhere stories live. Discover now