Capitolo 14.

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Sono stesa sul mio letto a riflettere a ciò che mi ha detto Evan, non pensavo che un troglodita montato potesse essere così.. non so neanche io come definirlo ma mi ha sorpresa veramente.

Comunque oggi ho deciso di dare una svolta, mi rifaccio l'armadio.
Ho guardato i miei vecchi vestiti e pantaloni neri quattro taglie in più della mia e maglioni giganteschi con sopra dei teschi non mi attirano più.

In realtà l'idea è stata di mamma e dato che ho sempre rifiutato oggi ho voluto dirle di sì.
Non voglio nulla di particolare solo qualche maglioncino a tinta unita e dei jeans della mia taglia.

In macchina mamma non perde l'occasione di parlarmi.
"Figliola, sono felice che stai cambiando"
"Non sto cambiando"
"Invece un po' si, hai tolto le schifezze che avevi in faccia, stai cambiando modo di vestire e soprattutto e non suona alla porta un poliziotto da non so quanto tempo"

Magari un po' si, sto cambiando, ma solo l'aspetto fisico, dentro sono identica a prima.
Lasciamo il fatto che in questo ultimo periodo sono più con ragazzi che con ragazze, ma lo faccio solo perché li c'è mio fratello e non ho amiche femmine altrimenti mi stanno tutti altamente sul cazzo.

Arriviamo in un negozio molto carino in centro, entriamo e mia madre inizia a prendere vestiti su vestiti da farmi provare.
Entro in camerino sbuffando ma devo dire che mia madre ha ottimi gusti.

I primi vestiti che provo sono un pantalone nero attillato con qualche strappo e una camicia verde petrolio, mi stanno benissimo, poi provo un pantalone grigio con delle tasche laterali e una maglietta della vans nera con la scritta bianca anche questi molto carini.

Sto per uscire dal camerino con 6 paia di jeans e sei magliette sfinita,
"Aspetta, prova anche questo"
"Ma sei pazza? Non metterò mai un vestito"
"Dai almeno provalo" sbuffo tornando in camerino.

È un vestito nero corto a bretelle, semplicissimo ma mi sta veramente bene, anche se non saprei come e dove indossarlo.

"Mamma è bello ma in quale occasione me lo metto?"
"Ne avrai tante occasioni amore, lo prendo!" Contenta lei contenti tutti, tanto lei paga.

Quando arriviamo a casa, inizio a svuotare il mio armadio dai vecchi vestiti larghi e brutti.
"Possiamo entrare?" Dicono delle voci,
"Siete praticamente già dentro" contemplo,
Tutti e quattro sono seduti sul mio letto e intanto sbirciano nella mia busta degli acquisti.

"Se state cercando dei completini sexy di Victoria's Secret mi dispiace per voi"
"Peccato ti sarebbero stati benissimo" dice Evan guadagnandosi uno sguardo di fuoco di mio fratello che provoca in me una risata.

"La mia sorellina è off limits, non si guarda e soprattutto non si tocca, chiaro?" Avverte Alan mettendosi davanti a me, subito dopo mi da una pacca sul culo dicendo "solo io posso", lo prendo per un braccio girandoglielo, lo spingo facendolo cadere a terra.
"Vale anche per te fratellino",
"Non sapevo di avere una sorella violenta, mi hai fatto male"
"Non pensavo che un giocatore di football si facesse male per così poco" rido,

Si rialza da terra e si risiede dove stava prima rovistando di nuovo nella busta,
"Mm bello questo" fa tirando fuori il vestito "potresti usarlo stasera alla festa di Susan",
"Non farmi ridere, non verrò mai ad una festa del genere"
"E dai divertiti un po'" dice Brandon,
"E poi quando lo vorresti usare? Questa è l'occasione giusta" dice mio fratello,
"Prendi il treno Chanel" mi guarda negli occhi Evan, gli altri ci guardano straniti ma solo io e lui possiamo capire.
"Va bene verrò" sospiro.

Riscaldami il cuoreWhere stories live. Discover now