XI

579 46 40
                                    


L'unico appoggio di Nico, in quel momento, erano le stampelle. Will era di fronte a lui, con le mani in tasca e lo sguardo basso. La convinzione che prima aveva spinto i due a prendere l'iniziativa di parlare, era sparita all'improvviso. Al suo posto erano subentrate ansia e imbarazzo.
Intanto, una leggera corrente d'aria fredda aveva raggiunto i ragazzi. Nico rabbrividì, e si pentì di aver indossato solo una maglietta nera a maniche corte, sebbene il clima fosse freddo. Will, al contrario, si trovava al caldo nella sua felpa arancione.

-Ci sediamo?- disse Will d'un tratto, spezzando il silenzio. Nico annuì, mentre molto lentamente si sedeva sul bordo del pontile, con le gambe a pochi centimetri dall'acqua. Will imitò il suo gesto, e pochi istanti dopo era accomodato vicino -troppo vicino- a Nico.

-Allora... come va?- chiese il biondo cautamente.

-Bene, credo- rispose Nico, alzando il ginocchio per appoggiare il mento su di esso, guardando davanti a sé.

-Senti, Nico...- Will iniziò il discorso così, allungando le braccia dietro la sua schiena e appoggiandole sul legno del pontile, -Voglio essere sincero, senza girare intorno all'argomento.-
Will prese un sospiro e guardò Nico negli occhi, che nel frattempo si era girato nella sua direzione.

-Tu mi piaci, Nico.- 
Il ragazzo in questione assottigliò gli occhi e corrucciò le labbra, come se fosse un bambino arrabbiato. Will, quasi in panico per il silenzio del corvino, riprese a parlare, sempre rosso in viso: -Sei una persona speciale. Credo di essermene accorto sin da subito, poi con il passare del tempo e delle belle giornate trascorse insieme, ho capito che ormai eri parte della mia routine. Ho iniziato a vederti e a desiderarti come qualcosa di speciale, al di sopra dell'amicizia.
Sono sempre stato un tipo loquace, ma ora preferirei non aver parlato. Divertente, non credi?- Will rise amaramente. Il luccichio nei suoi occhi si era affievolito, e adesso sembrava che essi fossero ricoperti da un velo di tristezza.
Nico non era del tutto sorpreso dalla confessione del biondo; aveva avuto tutto il tempo del mondo per ragionare e farsi delle idee. Tuttavia era rimasto con gli occhi spalancati durante il discorso di Will.
Lentamente portò lo sguardo, di nuovo, sull'oceano. Il sole era quasi del tutto calato, e si potevano intravedere le prime stelle di una notte priva di nuvole. Nico guardò in alto e disse: -Ti odio.-
Will si girò verso di lui, e con un veloce gesto del braccio ripulì l'unica lacrima che aveva avuto il coraggio di abbandonare il mare nei suoi occhi.
Nico continuò: -Ti odio così tanto, Will...-

-Nico...- il biondo pronunciò il suo nome a voce bassa, probabilmente per la voce spezzata dal pianto imminente. Il corvino, però, non lasciò nemmeno un secondo in più al ragazzo di fianco, iniziando a parlare senza essere interrotto.

-Ti odio. Odio te, il tuo splendido sorriso, i tuoi occhi che mi hanno catturato al primo sguardo, odio i tuoi fottuti capelli biondi che accarezzerei per ore, la tua risata, il corpo che ti ritrovi. Odio quelle sensazioni che mi fai provare solo standomi accanto. Odio le tue cure, le tue mani delicate, i tuoi consigli e discorsi riguardanti la mia salute. Odio con tutto me stesso il fatto che tu sia riuscito a distruggere la barriera che mi ero creato. Sei entrato con prepotenza nella mia vita, e ti odio perché nessuno ci era mai riuscito. Ti odio perché, ai miei occhi, sei una persona importante. Ti odio perché mi fai ragionare con il cuore, non con la mente, ed occupi un posto speciale in esso. Odio la tua personalità così accesa. Ti odio, perché ti reputi un incapace. Ti odio perché sei sempre felice, ma io so che menti solo guardandoti negli occhi. Ti odio perché sei riuscito ad accettarmi, a cambiarmi e a rendermi una persona diversa. Ti odio perché tutti ti amano. Ho già detto che odio quei tuoi fottuti occhi? E anche se dico che ti odio, non credermi. So per certo che nel profondo è diverso, ma forse se continuo a ripeterlo diventerà vero.
Forse, Will Solace, ti amo. Non dovrei dirlo così; è ancora presto per i paroloni, ma ho avuto un sacco di tempo per pensarci. Sono giunto a questa conclusione. Sinceramente non sono nemmeno sicuro che tutto questo possa chiamarsi amore. Non ho esperienza con le emozioni, ma quando sono con te mi è tutto più chiaro.
Scusa se me ne sono accorto solo ora. Avevo capito tutto da un pezzo, ma non ho avuto il coraggio di ammetterlo a me stesso, figuriamoci se avrei potuto dirtelo... Scusa se non ti ho detto niente, ma Will...-
Il discorso di Nico fu interrotto dalle labbra del biondo, ormai completamente su quelle del corvino.
Nico realizzò la situazione solo una volta che i due tornarono a pochi centimetri di distanza, fissandosi negli occhi. Il corvino non aveva fatto caso a Will per tutta la durata del discorso. Solo ora si rendeva conto che il biondo stava piangendo, e quasi in panico si affrettò a dire:

Blue|| Solangelo.Where stories live. Discover now