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Sembra che i miei piedi si siano letteralmente trasformati in gelatina. Nonostante io stia cercando di muovermi velocemente, nell'intento di ritornare al più presto al pub, i miei passi mi risultano incredibilmente lenti e instabili.

Mi sento davvero come se tutto, intorno a me, succedesse al rallentatore, accordando al mio cervello il tempo necessario perché riesca ad analizzare i dettagli con cura.

Percepisco ogni più piccolo movimento e suono insignificante intorno a me. Il fruscio degli alberi, le macchine che sfrecciano in lontananza, risate allegre che provengono da vicoli bui...come quello in cui mi sono lasciata attirare io.

Forse qualcun'altra, come me, ha perso il lume della ragione e si sta lasciando baciare da labbra mai assaporate fino ad allora, inchiodata tra un muro freddo e il petto forte di un uomo impertinente che sa esattamente come giocare le proprie carte.

'Santo cielo, ma cosa mi è passato per la testa?' Mi domando dentro di me, voltando la testa di tanto in tanto per assicurarmi di non essere seguita.
Per mia fortuna, anche se ciò sostituisce il sapore delle sue labbra con l'amaro provocato dalla delusione, constato di essere sola. Justin non si è preso la briga di seguirmi. E, francamente, non mi sorprende affatto.

Quando mi sono sottratta dalle sue braccia, stava parlando al telefono con un tale Jace, che è probabilmente lo stesso tizio che induce Clayton, nel nome di chissà che affari loschi, a sparire sempre nei momenti migliori. E se solitamente tendo ad odiarlo con tutto il mio cuore, questa volta non posso che ringraziarlo segretamente per averci interrotto prima che anche l'ultimo neurone finisse per essere bruciato dai baci infuocati di Justin.

'Grazie Jace, mi hai salvata dal rendermi ancora più ridicola!' Mi dico ancora, lanciando uno sguardo veloce a destra e a sinistra, prima di attraversare la strada e inoltrarmi nel parcheggio del pub.

Ho la terribile impressione che ogni persona, il cui sguardo mi pare di incorciare, mi stia sbeffeggiando per ciò che è appena successo in quel vicolo buio, dove, in realtà, non c'era anima viva oltre a me, una ragazza mezza ubriaca, e Justin, un tracotante che non vedeva l'ora di divertirsi un po'.

'Ma cosa ne sapete voi?' Sibilo in tono impercettibile, alzando il mento in maniera fiera.

L'alcol mi sta giocando brutti scherzi, ecco perché mi sto trasformando in una pazza complottista.
La maggior parte della gente nemmeno mi degna di uno sguardo, eppure io mi ostino a pensare addirittura che loro mi stiano disdegnando per il mio comportamento. Questo si chiama essere schifosamente ubriachi, sull'orlo della pazzia e, soprattutto, sentirsi fottutamente in colpa.

"Ho combinato un casino." Asserisco in tono piatto, non appena riesco a raggiungere le mie amiche.
"Ferma!" Esclama Ally, avvicinandosi al mio viso con fare inquisitorio. "Hai le labbra gonfie."
"Questo è un effetto collaterale del casino combinato." Cerco di scherzare, mentre Alexandra e Jocelyn si sporgono sopra il tavolo e mi analizzano con la stessa aria inquisitoria di Ally.
"Quello è un succhiotto?" Squittisce Alexandra, lasciandosi cadere nuovamente sulla sedia imbottita, mentre la sua risata stridula echeggia nell'aria e riesce quasi a sovrastare la musica.
"Cosa?" Chiedo incredula, iniziando a toccarmi con movimenti frenetici ogni centimetro del collo. "Non ci voglio credere. Quello stronzo..."
"Non te ne sei nemmeno accorta?" Chiede Ally, e la sua risata si unisce a quella di Alex. "È riuscito a farti andare fuori di testa."
"Non è divertente." Le ammonisco, prendendomi la testa tra le mani. "Non so come farò a dirlo a Clay."
"È successo altro, oltre ad un paio di baci?" Mi interrompe Jocelyn, mettendo fine alle mie farneticazioni.
"Oh cielo, no!" Esclamo esterrefatta, fulminandola con lo sguardo.
"Allora non c'è niente da confessare, okay? Resterà tutto tra di noi." Asserisce in tono fermo, come se spettasse davvero a lei questa decisione. "Siamo tutte d'accordo?"
"Si." Concordano le altre due all'unisono, ignorando i miei tentativi di rifiutarmi di seguire questo piano.
"Ma vedrà il succhiotto, le labbra gonfie...cazzo, sono nei guai!" Esclama sempre più terrorizzata al pensiero di un'imminente discussione.
"Prima di riportarti da lui, nasconderemo ogni traccia di questo delitto insignificante." Proferisce Ally in tono solenne, per poi lanciarmi un sorriso a metà tra un ghigno e una smorfia di compiacimento. E io non posso fare a meno di ridere ricordandomi i due beauty case colmi di trucchi, che giacciono sotto il sedile della sua macchina perennemente disordinata.

Phoenix Where stories live. Discover now