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Restiamo in quella posizione per quello che credo sia un quarto d'ora, o forse anche di più, senza proferire nemmeno una sola parola. Justin continua a stringermi la mano blandamente, nonostante io non ricambi mai la sua stretta.

Mi libero di quel contatto, oserei dire quasi innocente, soltanto quando sento di essere ritornata nel pieno delle mie facoltà mentali, per poi lanciargli un sorriso timido, prima di risalire in macchina.
Così, in un silenzio tombale, ognuno si prepara per raggiungere la propria destinazione. O almeno, questo è ciò che mi dico quando, guardando nello specchietto centrale, noto che Justin è ancora dietro a me con la sua Camaro.

Forse deve andare nella mia stessa direzione, mi dico ancora, guidando questa volta ad una velocità accettabile. Ma dopo una ventina di minuti ed essendo ormai molto vicina alla villa di Clay, mi viene difficile pensare che questa scusa, che io stessa ho trovato, possa anche essere minimamente vera.
In fondo, visto il modo alquanto affrettato in cui Clay ha abbandonato il club, immagino che la questione riguardi la sua banda di depravati...e, allora, d'istinto mi chiedo,perché Justin stia perdendo del tempo dietro a me.

Eppure, la risposta a questa domanda tacita mi arriva quando mi ritrovo ad aspettare che il cancello si apra completamente, permettendomi di entrare nel cortile di quella villa simile quasi ad un palazzo.
Justin, invece di proseguire, si ferma, forse, in attesa di vedermi entrare. E solo quando io inizio ad attraversare piano il vialetto di ghiaia che porta al garage, riprende ad avanzare con la sua Camaro, ad una velocità sicuramente superiore a quella per cui io sono stata rimproverata. Tant'è che sento le gomme stridere sull'asfalto persino quando egli è ormai lontano.

Scuotendo la testa e cercando di reprimere un sorriso, capisco finalmente che egli si sia voluto assicurare a tutti i costi che io non metta nuovamente a repentaglio la mia incolumità.

Il tutto mi risulta talmente strano da dubitare che sia veramente successo. Ma, per il momento, accantono questo pensiero in un angolino remoto della testa, lasciandomi inebriare dal profumo di Clay, che mi invade le narici non appena oltrepasso la soglia della porta.
Dopodiché lascio vagare lo sguardo sulle foto fatte da me che e che lui si è ostinato ad appendere sui muri, al posto dei quadri costosi e sicuramente più spettacolari che prima davano un tocco di armonia alla casa arredata in stile tipicamente maschile.

Sento il cuore gonfiarsi ogni volta che metto piede qui e catturo con gli occhi le impronte lasciate da me e custodite gelosamente da Clay.
La vecchia edizione di "Jane Eyre" è ancora posata sul piccolo e grazioso tavolino di vetro collocato nel salotto, di fronte al divano in pelle nera. Le Louboutin rosse si trovano sempre sul tappetino persiano che ricopre il pavimento sotto il tavolino. Persino lo smalto è rimasto ai piedi del divano, esattamente dove l'ho lasciato ieri, dopo aver tinto le unghie di un delicato color corallo.

Inevitabilmente, sorrido di fronte all'ennesima dimostrazione di affetto, nonostante i miei continui tentativi di sfuggirgli.
Dentro di me, sono pienamente consapevole che non troverò mai più qualcuno disposto a lasciare che i suoi spazi vengano invasi con così tanta facilità.

Se solo lui potesse ritornare ad essere il ragazzo sincero, aperto come un libro, che non si porta dietro una scia di mistero...

Qualcuna potrebbe trovare estremamente eccitante cercar di inseguire la verità nascosta dietro a sorrisi enigmatici e sguardi impenetrabili.
Ma non è questo il mio caso.
Io mi sono innamorata di Clay per il suo sorriso luminoso e la sua aria apparentemente tranquilla, senza troppe complicazioni.
Inutile dire che la delusione è stata quasi insopportabile quando la verità mi ha colpita in pieno viso.

Inizialmente, è stato come scoprire di essermi innamorata di un essere inesistente, un personaggio fittizio creato dalla mia fervida immaginazione. Per me ogni certezza fino ad allora acquisita è svanita nel nulla.
Ma non per Clay. Oh no, non c'è stato un solo istante in cui Clay abbia dubitato del nostro legame. Ma allo stesso tempo, a carte ormai scoperte, oltre a quell'amore che tanto reclama, si è intravista anche tanta ossessione...malata, compulsiva, soffocante.

Phoenix Where stories live. Discover now