trentaquattro

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Sono riversa sul pavimento, ranicchiata in posizione fetale, una chiazza di vomito é posta poco lontano da me come a voler dimostrare lo stato pietoso in cui mi sono ridotta in pochi istanti, sembra tutto in stasi, ma un urlo rompe quel silenzio surreale.
" Sara! Cristo santo! Cos'è successo?" Ettore mi piomba addosso e cerca di smuovermi, ma io rimango fissa nella mia posizione. " Sara! Sara! Parlami!" Nulla, non reagisco, resto immobile, ho solo la forza per piangere sommessamente. " Ti prego, parlami..." La voce del Dottore sembra arrivare da lontano, alla fine cedo, mi volto verso di lui e gli porgo il cellulare, Ettore lo afferra e apre la chat, appena fa partire il video il suo volto cambia espressione, i suoi lineamenti si deformano in una smorfia di disgusto, lascia cadere il telefono e mi prende tra le sue braccia.
" S-Sara...io...Sara...non è come credi..." Sussurra.
" E come credo?" Gli chiedo in un sospiro.
" É...é stato...é stato..." Mentre parla due lacrime iniziano a rigargli il viso, ma in pochi istanti scoppia in un pianto fragoroso. " É stato un incidente!"
Se per qualche attimo ho potuto sperare che quanto ho visto fosse molto lontano nel tempo, ora so per certo che non é così, é come una stilettata dritta al cuore!
" Quando?" La mia voce é atonale, non sembro nemmeno io a parlare. "Quando é successo?" Insisto.
"Q-quel giorno..." Risponde continuando a piangere. " Quel giorno in cui sono sparito...non ero fuori città... ero da Stefania..."
Mi alzo di scatto e mi libero dal suo abbraccio, mi sembra di essere nel bel mezzo di un brutto sogno, ma non posso semplicemente svegliarmi...
" Ecco come ha avuto il mio numero...lo avrà preso mentre eri distratto...non le sarà risultato difficile, dopotutto se non ti sei accorto di essere ripreso figurati se potevi notare una cosa del genere..." Gli dico con un sorriso amaro.
" Sara...ti prego..." Non smette di singhiozzare, mi sembra cosí patetico.
" Come hai potuto farmi questo? Perché lo hai fatto?" Ora sono le mie lacrime a scendere prepotentemente.
" Perché???" Gli strillo contro.
" Perché mi avevi rifiutato... perché la sera precedente mi sembrava di aver fatto un errore, di essermi legato ad una bambina...il mattino dopo ebbi l'impulso di chiamare Stefania e lo feci senza pensarci...ci vedemmo e le raccontai istintivamente la situazione...il sesso fu però l'errore più grande, ma almeno la terribile sensazione che mi lasciò sulla pelle mi fece capire che sbaglio avevo commesso...e poi quella stessa sera ti sei concessa a me...Sara io...io...non so come scusarmi, ti prego guardami!"
No, io non lo guardo, vado in camera da letto e mi vesto, Ettore cerca di dirmi qualcosa, ma io non lo sento, é come se fossi chiusa in una bolla, appena pronta afferro il mio borsone e il guinzaglio a cui ho legato Wisky e mi avvio verso la porta, Ettore mi afferra per un braccio e mi supplica di non andare, ma la mia bolla non fa passare le sue parole, mi libero dalla sua presa ed esco senza voltarmi.

Mi attacco letteralmente al campanello e non smetto di suonare fino a quando non vedo l'uscio dischiudersi.
" Lo so che é presto, ma non puoi immaginare cosa é successo...Ila, posso entrare?" Ilaria, senza nemmeno sapere che mi sta capitando, spalanca le braccia ed io mi ci tuffo nel mezzo, ora sí che mi sento al sicuro.
Santo divano rosa, cosa farei senza di te!? Mi abbandono tra i suoi cuscini e riverso lacrima dopo lacrima tutto il mio dolore, frattanto Ilaria ha messo su un po'di camomilla e tra un sorso e l'altro le racconto tutto, dalle sue labbra non vengono fuori frasi come "Te lo avevo detto!" E " Hai visto che avevo ragione?" No, lei mi stringe le mani e piange con me, é come se la mia sofferenza facesse stare male anche lei, piangiamo assieme fino a che non ci addormentiamo entrambe avvolte dal calore di quel divano rosa cipria.
Mentre mi crogiolo nell'incoscienza del dormi-veglia, sento squillare il mio dannato cellulare, come se non mi avesse già causato tanti problemi! Ma non ho il tempo di rispondere che sento la voce di Ilaria gridare a pieni polmoni.
" Ascoltami, gran figlio di puttana, ora vedi di non scassare le palle a Sara, ok? Le hai creato casini su casini e almeno per un po' vorrei che la facessi respirare...me ne sbatto i suddetti che sei uno strutturato! Io ti parlo come mi pare, chiaro? E un'ultima cosa, lei ora non è più la tua donna!" E riattacca lanciando il telefono sul puff vicino al tavolo.
" Ettore?" Mormoro.
" Si, era il bastardo..." Risponde accasciandosi ancora rubizza in viso vicino a me.
" Che voleva?"
" Parlarti...ma cosa c'è da dire? I fatti sono più eloquenti delle parole..."
" Mi...mi sento una stupida...come ho potuto pensare che un uomo così grande potesse realmente essere innamorato di me!? Gli ho...gli ho anche dato la mia verginità...sono proprio un'idiota!" E giusto per fare qualcosa di nuovo, scoppio ancora una volta in lacrime! Non credo di essere stata mai così male nella mia vita, il tradimento é come un veleno che ti uccide lentamente, dopo il dolore iniziale, forte, disarmante, lo senti insinuarsi dentro di te é mangiarti pezzo dopo pezzo.
Ilaria passa tutto il giorno con me, Lucarelli la starà dando per dispersa, ma non sembra interessarle, oggi per lei esisto solo io, anzi, oggi esistiamo semplicemente noi, come non succedeva da tempo, spesso si tende a perdere di vista le cose davvero importanti tra questioni di cuore, esami, lavoro e mille distrazioni, ma ciò che sto imparando oggi é che nonostante questo turbinio di interferenze, ciò che realmente conta é sempre lí che ti aspetta, pronto ad essere la tua rete di salvataggio quando tutto diventa nero.
Il resto della giornata é un alternarsi di crisi isteriche e piagnistei senza ritengo, ma Ilaria sopporta tutto questo stoicamente; sono circa le 20, quando nel bel mezzo dell'ennesima sceneggiata da tragedia greca sentiamo il citofono suonare con insistenza, ad entrambe viene un terribile presentimento...
" Giuro che se é quel figlio di puttana io lo spingo giú dalle scale!" Ringhia Ilaria andando a rispondere.
" Ila, dai...se é lui evitiamo macchiette, per favore..."
" Col cazzo! Io gli faccio un culo così!" Ma tutta la sua furia ha vita breve, appena risponde al citofono la vedo inchiodarsi al pavimento.
" C-chi é?" Balbetto.
Ilaria si gira e mi dice: " Non ci crederai, ma indovina chi sta salendo adesso?"
" Chi?"
" Niente meno che il tuo amato relatore, Donizetti!"

Buongiorno lettori! Scusate per i troppi colpi di scena, ma dai vostri feedback ho capito come doveva andare la storia, vi mando un forte abbraccio e vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate della piega che sta prendendo la situazione!
PS ho scoperto che esiste la torta Donizetti 😂😂

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora