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Quando Giocasta De Gioia entra in una stanza la riempie con la sua presenza.
La prima volta che la vidi facevo il secondo anno e stavo aspettando in corridoio il mio turno per sostenere l'esame di "Igiene dentale" ,ad un tratto il mio campo visivo fu attraversato da una figura in nero,era una donna mora con cappotto scuro,rossetto rosso e stivali con tacchi vertiginosi,ad un primo sguardo mi sembrò eccessiva,ma guardandola bene mi resi conto che la sua immagine mi piaceva,mi voltai verso un ragazzo del quarto e gli chiesi chi fosse.
"Come? Non sai davvero chi é?" Mi domandò allibito. "É Giocasta De Gioia,la chirurga,insegna chirurgia orale. Fidati,é una stronza allucinante."

La dottoressa Giocasta é davvero una strega,ma la sua non è cattiveria gratuita, durante gli esami falcia solo e soltanto chi va per prenderla in giro e lo fa davvero in grande stile! Quando boccia usa un metodo originale, per esempio se ti chiede cos'è e per cosa si usa l' MTA e non sai rispondere, ti silura cosí:"Male,Testa dura,Allontanati!" Bell' acronimo,eh?
É una donna davvero sopra le righe,ha un caratteraccio,ma sotto sotto si capisce che ha un grande cuore, l'ho capito seguendola in sala operatoria, spesso cerca aiuto durante gli interventi e mi ritrovo a fare le veci dell'infermiera ferrista,se sbaglio non mi fa scenate isteriche,mi corregge con fermezza,ma mai in malo modo,si premura di spiegarmi i passaggi cruciali dell'operazione e mi permette di fare tutte le domande che voglio,non fa che ripetermi che non esistono domande idiote,sto imparando e ogni dubbio é lecito.

Anche oggi Giocasta De Gioia farà una delle sue magie chirurgiche: estrazione complessa di un ottavo inferiore. Mi preparo ad assistere,oggi mi fanno mantenere l'aspiratore e non sto più nella pelle,starò a due millimetri dal campo operatorio! Dio che emozione! Fare la ferrista mi ha permesso di imparare tantissimo,ma vedere a due centimetri di distanza é tutta un'altra storia....

Sono nell'anticamera della sala operatoria, dopo essermi lavata ed aver indossato il camice sterile sopra il mio, attendo in religioso silenzio che la Dottoressa arrivi. Eccola! Oh Dio! É stupenda nonostante indossi la sua tenuta da lavoro: pantaloni e casacca rosso sangue,sembra una vampira dal cuore umano. Si prepara e mi fa cenno di seguirla,non me lo faccio ripetere due volte!
Il cuore mi martella nel petto, appena varco la porta della sala operatoria mi posiziono vicino all'aspiratore,é come se stessi per dare il primo bacio,sono certa che non lo dimenticherò mai.
Iniziamo...Eccola,sta incidendo, l'ottavo é semi incluso e serve un lembo per accedere all'osso sottostante,é necessario procedere con una ostectomia... É bellissimo,ogni passaggio é un tripudio di eleganza,ha una tecnica impeccabile,ad un tratto mi guarda e dice:" Ma guarda... Oggi abbiamo una sorpresa,la TAC ci ha mentito...Il nervo alveolare inferiore non passa vicino vicino alle radici,ci passa in mezzo!" La sua voce é sarcastica, ma non sembra aver perso la sua algida calma,senza indugio con una fresa procede con una bella odontotomia e dopo circa due ore abbiamo finito, mancano solo i punti di sutura.
"Sara, ti piacerebbe provare a metterli tu?" Cosa!? Io? Sto per morire!
"I-io?"
"Si,vedi qualche altra Sarà?"
Deglutisco e mi avvicino timorosa,la Dottoressa mi passa un filo 3 zeri,pinzetta e porta-aghi Mayo. Inizio la sutura,mi tremano le mani...Ok,Sara,la tecnica la conosci...Sono solo punti staccati...epitelio- connettivo...connettivo- epitelio...Devi fare solo questo...
Cerco di attraversare il lembo di tessuto,ma l'ago non ce la fa, oltretutto, nonostante mantenga la gengiva con una pinzetta anatomica la sto lacerando,mi sento morire,che figura di merda!
Ad un tratto mi sento toccare la spalla,mi giro e la Dottoressa mi fa cenno di scansarmi,afferra pinzetta e porta-aghi e in dieci minuti ha finito.

Mi sento uno schifo...Ho fatto una figuraccia bestiale! Sono all'ultimo anno e non so mettere dei semplici punti staccati,sono davvero una vergogna,ho un macigno nello stomaco,mi viene da piangere.
Dopo l'intervento mi lavo e mi cambio,il mio primo impulso é quello di andarmene in qualche angolino isolato del reparto e farmi un bel pianto ed é proprio quello che faccio...Mi rintano nel magazzino e scoppio a piangere.
Sono accovacciata a terra dietro ad uno scatolone e verso lacrime come una fontana,mio padre ha ragione,sono una presuntuosa imbranata che vorrebbe vivere sopra le proprie capacità,non è davvero il lavoro per me,il guaio è che ci ho messo sei anni per capirlo. Ad un tratto la porta cigola ed io mi ranocchio ancor più dietro la scatola.
"Sara?" É la voce del dottor Ettore, non gli rispondo. "Sara,dove sei? Per favore non fare scenate da bambina dell'asilo..."
"S-sono qui." Sollevo un braccio per farmi notare,ma resto seduta sul pavimento. Il Dottore si avvicina e si siede accanto a me.
"Giocasta mi ha raccontato cosa é successo...ma,dico io, c'è bisogno di fare cosí?"
"Ho fatto una figura di merda! Adesso tutti rideranno di me! Sono al sesto anno e non so fare nulla!" Piagnucolo.
"Ma davvero pensi che il mondo stia a guardare te? Sara,non sei mica la Regina Elisabetta! E anche se fosse,che te ne frega! Stai imparando, nessuno nasce con la scienza infusa."
"Ma gli altri della mia classe sono più avanti,lo vedo!"
"E allora? Ognuno di noi ha la sua curva di Apprendimento,la tua é più lunga,ma prima o poi arrivi alla meta anche tu." Tiro su con il naso e guardo il Dottore con ammirazione, possibile che quello Schiavista sia così profondo?
" E la dottoressa cosa penserà di me,ora?"
"Nulla,solo che sei in apprendistato. Sai...Tu me la ricordi molto..."
"Chi?"
"Giocasta. Lei era proprio come te...Me la sono cresciuta io,sai? Non sono più tanto giovane,ma dieci anni fa lei era al tuo posto ed io ero il suo tutor, proprio come te aveva finito gli esami e voleva imparare la pratica, allora ero più giovane e avevo voglia anche io di dimostrare che potevo insegnare, Giocasta era timida ed impacciata,ogni tre per due ne combinava una! Dio quanta fatica feci in quel periodo! "
"E poi? Cosa è successo? Com'è diventata una spietata macchina da odontoiatria?"
"Con fatica,impegno e passione! Mentre tutti preferivano bypassare esercitazioni e tirocini extra,lei restava qui, anche fino a notte fonda studiando e lavorando come una folle. Ti ho presa con me perché siete davvero molto simili e se Giocasta ce l'ha fatta,puoi farlo anche tu! Lo so perché ti osservo dal primo anno e ho visto in te il fuoco che c'è in lei!"
Il dottore si alza e mi tende una mano,io l'afferro e mi tiro su,ok, posso ricominciare!

"Dottore,una domanda..." Esordisce.
"Dimmi."
"Come sapeva che ero qui?"
Lui mi sorride e con dolcezza mi dice: " Come ti ho detto ti osservo da molto e ho imparato a conoscerti,ho capito che quando il mondo ti sembra troppo cattivo ti piace ritrovare una situazione più intima e silenziosa per rimettere a posto i tuoi pensieri e quindi mi sono chiesto quale fosse il posto più piccolo e silenzioso del reparto."

Quando ho paura io non cerco un posto minuto per nascondermi,io cerco un posto della mia taglia perché in quel momento sono io che mi sento piccola e vedo il mondo troppo grande, questo il Dottore non può immaginarlo,ma almeno​ ora so che ho davvero la possibilità di crescere e non sentirmi più una cosina troppo microscopica per una realtà così enorme.

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora