venticinque

113 5 0
                                    

Usciamo in corridoio stretti l'uno all'altra, non riesco a credere a quello che ho provato, é stato incredibile, non pensavo che esistessero sensazioni del genere! Mentre camminiamo verso lo spogliatoio mi squilla il cellulare.
" Cavolo! É mamma!" Esclamo.
" Allora rispondi..." Mi suggerisce il dottore.
" Pronto? Si, mamma, si tutto ok, sono dovuta uscire prima per...per venire in reparto, hai ragione, dovevo avvisarti...si, la prossima volta lo faccio...no, per pranzo non torno...ok, ok, ma per ora devo andare...a stasera!" Chiudo la chiamata e tiro un sospiro di sollievo, i miei genitori qui mi creano un senso di soffocamento, é come se la mia vita fuori dall'università non dovesse collidere con ciò che avviene in essa.
" Bambina cattiva...non si dicono le bugie alla mamma... " Mi prende in giro il dottore.
" E cosa le dovevo dire!?"
" La verità! Ossia: si, mammina cara, sono uscita presto per vedere il mio maturo fidanzato e avere con lui un piccolo rendevouz sessuale..." E detto questo scoppia a ridere.
" Ma non sei normale!"
" Dai... sarebbe stato uno spasso sentire come avrebbe reagito."
Frattanto siamo arrivati davanti alla porta dello spogliatoio, gli do un rapido bacio sulle labbra ed entro a cambiarmi, mentre mi spoglio sorrido tra me e me, prima si é definito il " mio fidanzato", se ci penso mi viene la pelle d'oca, non faccio che ripetertelo mentalmente..." Il mio fidanzato"...mi suona così strano.

Ho appena finito un'ablazione e, in tutta onestà, avrei davvero bisogno di un caffè, lo stress di ieri sera mi ha buttata giù, appena sono davanti alla macchinetta sento vibrare il cellulare, SMS da Erica.

Da: Erica
A: me
Sorry se rompo le balle, ma ho 1 problemone, mi servono 10€ ora! Stasera c'è 1 evento pazzesco in 1 locale e devo prendere il biglietto da 1 amico, ma ho lasciato il portafogli a casa, se puoi farmi 1 prestito diventi il mio mito, risp presto che i biglietti finiscono!!!!

Da: me
A: Erica
Sei sempre la solita pazza, ok ti faccio il prestito, ci vediamo tra 5 minuti all'ingresso di neurologia.

Da: Erica
A: me
Thanks, my Hero ❤❤❤❤❤

Mi infilo jeans e giubbotto e scendo in cortile, devo fare in fretta, se il dottore nota la mia essenza niente mi salverà da una bella lavata di testa, corro come una saetta in direzione della palazzina di neurologia, ma ad un tratto una voce mi blocca.
" Saraaa!" Mi giro e su di una panchina, avvolta in un cappottino pesca vedo Serena.
" Serena, ciao! Che ci fai qui?"
" Sto aspettando con zio il mio neurologo, visita mensile. Tu, invece, che ci fai qui?" Come sempre suo zio le é accanto e mi fa un cenno di saluto con il capo.
" Ecco...io qui ci studio." E mi slaccio il giubbotto facendole vedere la casacca della divisa dell'ospedale con su scritto il corso di laurea.
" Oh! Odontoiatria!" Sgrana gli occhi per la sorpresa.
" Già..."
" Immagino che conosci il professor Donizetti." Mi dice quasi in un sospiro, sembra a disagio.
" Si...é...é il mio relatore." Rispondo a disagio a mia volta.
" É mio padre..." Mi confessa con un malinconico sorriso.
" Oh..." Che le dico ora? Mica posso confessarle che già lo sapevo!
" Beh...é il tuo relatore, é tuo padre, allora ora tocca a me, il professore é mio fratello, anzi, fratellastro." La voce dell'onnipresente zio irrompe in quel momento di imbarazzo. " Comunque io sono Luca, signorina, nei nostri precedenti incontri non ho avuto la decenza di presentarmi." Dio, che charme...il fratellino di Donizetti fa un leggero inchino per poi ripoisizionarsi diligentemente al fianco di sua nipote, sembra un attore di altri tempi, come Mastroianni ne " La dolce Vita"! Resto affascinata da tanta composta eleganza, poi quella barba alla Tony Stark dà quel tocco in più.
" Non... sapevo che il prof avesse un fratello..." Voglio morire dall'imbarazzo, la conversazione ha preso una piega molto personale.
" Fino a qualche mese fa nemmeno lui lo sapeva..." Luca sorride ironico e prendendo tra le braccia Serena la posiziona delicatamente sulla sedia a rotelle affiancata alla panchina.
" Sara, noi ora dobbiamo andare, sabato vieni al parco? Ho voglia di fare due chiacchiere, porto Nana, se ci vediamo vorrei che venisse Wisky, così li facciamo giocare assieme."
" Si... certo...a- a sabato allora, in mattinata?"
" Si, facciamo per le dieci." E detto ciò mi saluta con la mano e sorridendo si allontana spinta dall'amorevole zio.
Resto come una fessa nel bel mezzo del cortile, la vita di Donizetti é un vero arcano per non dire un vero casino! Fratelli ignoti, figlie segrete... che disastro!

" Ma dove cazzo eri????" Sento la voce di Erica arrivarmi nelle orecchie come un proiettile, mi volto verso la palazzina di neurologia e la vedo corrermi incontro come una faina dopata.
" Merda, i soldi!" Esclamo con molta poca eleganza.
" Ecco brava, cash,Sara! Altrimenti resto fuori stasera." Estraggo dal portafogli dieci euro ed Erica me li sfila di mano.
" Ehi! Che sono pur sempre i miei! "
" Si, si, lo so, domani mattina te li riporto...te lo giuro su mia madre!" Grida allontanandosi così veloce da sentire l'effetto Doppler distorcere la sua voce.
La solita Erica, fuori come un balcone...ma se non fosse così non sarebbe lei.

Sto rientrando in reparto, ma prima mi fermo al bar per prendermi quel caffè che prima non mi è stato concesso, ma già che ci sono ne prendo uno anche per il dottore, lo raggiungo nella sua stanza e lo trovo sommerso di scartoffie da sistemare, sembra stanco e quel caffè é davvero il miglior regalo che in questo momento potrei fargli. Mi fa cenno di sedermi sulle sue ginocchia e docilmente gli obbedisco, stiamo per mandare giú il primo sorso quando la porta si apre, resto un attimo interdetta e sto per scattare in piedi, ma il dottore mi blocca, la dottoressa De Gioia entra e, appena ci vede, si arresta sulla porta per lo stupore.
" E-Ettore..." Balbetta
" Dimmi, Giocasta, posso fare qualcosa?" Lo Schiavista resta impassibile, mentre io divento bordoux per l'imbarazzo.
" N-no...cioé si...ma...ma che succede?"
" Sara, dici?" Lei fa di si con la testa. " É la mia fidanzata adesso, ma dimmi sei venuta da me per qualcosa in particolare?"
" S-si...ho bisogno di...di un parere, potresti venire?" La dottoressa é come in trance, mi guarda stranita.
" Arrivo." Il dottore mi fa segno di alzarmi ed io mi metto in piedi con la velocità di una lepre.
Aspetto che i due escano dalla stanza e chiudo la porta alle mie spalle, ho il fiatone e sento ancora su di me gli occhi indagatori della dottoressa, sapevo che l'uscire allo scoperto sarebbe stato complicato, ma non immaginavo che mi avrebbe creato tanto disagio.
Ora non sono davvero cosa aspettarmi dal futuro...

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora