diciassette

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Sto cercando di trovare la combinazione di una cassaforte, il tempo scorre impietoso e sono certa che un indizio fondamentale per uscire da qui sia in questo stramaledetto aggeggio!
" Allora? A che punto sei?" Mi chiede il dottor Ettore.
" Ancora niente, secondo me abbiamo tralasciato qualcosa. Prima di aprire la cassaforte dobbiamo trovare qualcos'altro!"
La stanza che abbiamo scelto per giocare emula un vecchio salotto vittoriano, in teoria avremmo dovuto essere in più giocatori per poter partecipare al gioco, ma il cugino del dottore lavora qui e si é lasciato convincere a far entrare solo noi due, lo Schiavista ci tiene particolarmente a voler " testare" il nostro livello di sintonia...
" Dai! Che il tempo scorre!!!" Mi esorta il mio partner.
" Ci sto provando! Non é mica facile!"
Il suono di una sirena ci interrompe.
Game over!
" Nooooooooooo." Urlo stizzita.
" Peccato... sarà per un'altra volta." Il dottore fa spallucce e mi prende sotto braccio.
Appena ci avviciniamo alla porta sentiamo la serratura scattare e l'uscio si dischiude. Abbiamo toppato! Lo scopo del gioco era raccogliere tutti gli indizi necessari per trovare la chiave che avrebbe aperto la porta della stanza chiusa dall'esterno, ora, però, non ci resta che andare all'ingresso​ per vedere il grafico con la percentuale di risoluzione del gioco a cui siamo arrivati.
" Beh... complimenti, per essere la prima volta, non è andata male!"  Il ragazzo dietro il bancone ci passa due fogli con la scheda tecnica della nostra prestazione, effettivamente non siamo stati proprio scarsi, abbiamo trovato il 70% degli indizi.

Usciamo leggermente rincuorati dal risultato, onestamente ci saremmo aspettati un esito peggiore.
" Effettivamente non siamo così pessimi." Commenta il dottore.
" Già, non saremo Sherlock Holmes e Watson, ma ci siamo difesi bene." Cammino stretta al dottor Ettore con il suo braccio che mi cinge le spalle, passo dopo passo mi rendo conto che molte persone si girano per guardarci, penso sia per l'evidente differenza di età, ma cerco di non darci troppo peso.
" Che dici, ti va una pizza?" Mi chiede il dottore.
" Yes!"
Entriamo in un locale molto carino, di quelli in cui nonostante ci sia gente la confusione non si fa notare, appena ci sediamo mi sembra di essere diventata la protagonista del cartone animato " Lilli e il vagabondo", il tavolo è coperto da una tovaglia a quadri bianchi e rossi e al centro c'è il classico cestino di pane con accanto una candela accesa.
Osservo leggermente imbarazzata il mio accompagnatore e, quando il nostro sguardo si incrocia, mi scappa un timido sorriso.
" Cosa c'è?" Mi chiede accarezzandomi con il dorso della mano il viso.
" Nulla...é solo che mi sembra tutto così strano..."
" Oh! Non dirlo a me..."
" Senta..." C'è una cosa che devo dirgli assolutamente...devo mettere in chiaro una questione, subito!
" Dimmi."
" Ecco...é imbarazzante...ma, si... preferisco avvisarla di una certa cosa... molto... personale."
Il dottore si fa serio. " Stai bene? É successo qualcosa?"
" Ehm...no...ma, data la piega che ha preso la situazione é giusto che lei sappia una cosa." Inspiro e riprendo il mio discorso: " Ecco...i-io...strano, ma vero... sono... vergine!" Cazzo! L'ho detto! " S-sono vergine e... non...non ho fretta di cambiare questa cosa...lei é un uomo adulto e...navigato e questo forse le peserà,ma...io non ce la faccio a voler...si, insomma, a voler andare oltre a meno che non sia certa... certa che lei s-sia l'u-uomo della mia vita...se la cosa non le sta bene, la prego di chiudere qui questa storia..." L'ho detto! Perfetto! Ora non mi resta che aspettare cosa mi dice,ma prima devo riprendere fiato!
Il dottore mi guarda in silenzio e, all'improvviso, scoppia a ridere.
" E sarebbe questa la cosa fondamentale da sapere sul tuo conto? Ma figurati, se pensavo di andare subito a meta!"
" Ah...no?" Non so perché, ma sento una certa delusione nel mio tono di voce.
" Certo che no! Che tu sia vergine non può farmi che piacere, ci sarà più gusto nel volerti dimostrare che sono io quello giusto per te..." E mi fa l'occhiolino. " E poi..." Prosegue. " Per certe cose, a parer mio ,ci vuole tempo, per me sei come una bellissima caramella, se ti scartassi troppo velocemente potrei rischiare di non assaporare il tuo delizioso sapore..." Detto questo mi passa l'indice sulle labbra e poi lo porta alle sue. " No...non potrei rischiare di sprecare un'occasione del genere..." Sono rossa come un tizzone, giuro che ora mi viene un collasso!
Fortuna vuole che un impacciato cameriere acneico corre in mio soccorso portandoci i menù!

Siamo sotto casa mia, il dottor Ettore ed io siamo seduti in auto a chiacchierare del piú e del meno, ma il tempo non è dalla nostra, guardo l'orologio e mi dico che é ora di andare.
" Dottore, io penso che dovremmo salutarci."
Lui fa il broncio e guardando anche lui l'ora dice :" Penso anche io, altrimenti domani chi si sveglia!?"
Mi sporgo dal sedile passeggero e mi avvicino al suo viso, resto in attimo indecisa sul da farsi, ma poi un impulso prende possesso di me, lo bacio con tutta la dolcezza di cui sono capace.
Il dottore mi stringe a se e la tenerezza del momento lascia spazio all'urgenza famelica della passione, le sue mani afferrano il mio viso e la sua bocca assaggia la mia, morsi indolori torturano la mia carne, sto sudando, il mio volto avvampa, ma il dottor Ettore si ferma lasciandomi un bacio sul collo.
" Quando sarà il momento...ti giuro che sarà tutto perfetto..." 

Sono nel mio letto, vorrei dormire, ma proprio non ce la faccio, sono confusa, io ed il dottore siamo o no una coppia? Dove il tentativo finisce e dove inizia la relazione? E poi, se siamo una coppia, come farò a dirlo ai miei genitori? La differenza di età gli farà venire un collasso! Mi giro tra le lenzuola, ma il sonno non arriva, troppi pensieri, troppe preoccupazioni! Domani urge una riunione con Ilaria, lei sa sempre cosa fare...
Mentre guardo il soffitto in preda all'insonnia avverto un aroma familiare, la mia pelle emana un profumo non suo, ma noto, é l'odore del dottor Ettore, i nostri contatti hanno lasciato una traccia... chiudo gli occhi ed inspiro, la mia mente si calma ed il mio cuore trema, arriveranno tempi complessi, ma sono felice che tutto questo stia accadendo...si, ne sono felice...per poter vedere la luce dovrò necessariamente attraversare il buio, ma ne varrà la pena, ne sono certa!

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora