17. Capitolo

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Pov's Maria

Dopo che Sam e Dean se ne andarono, continuai a parlare con Castiel. Parlò per lo più lui. Mi raccontò di quando salvò Dean dall'inferno o di quando erano in Purgatorio. Mi sembra di stare in un film di fantascienza. Sento che qualcuno sta aprendo la porta dall'esterno. Castiel è andato ha comprare qualcosa da mangiare circa 10 minuti fa, non penso sia lui. Ho paura che siamo altri demoni....Cavolo devo ancora abituarmi a tutti questo!! Prendo la mazza di baseball che tengo sempre dietro al divano e mi avvicino alla porta d'ingresso. Sto tremando. Mi nascondo dietro l'attaccapanni e aspetto. Sento la porta che si apre e due sagome entrare. Appena sono abbastanza vicina do un colpo in testa  a uno dei due." Porca puttana!! Che diavolo è stato?" urla una voce familiare. Esco dal mio nascondiglio e faccio cadere la mazza a terra." Oh, mio Dio!! Mi dispiace tanto" dico mettendomi una mano sulla bocca." Ma cosa diavolo ti salta in mente?" mi dice Dean toccandosi la testa dolorante e Sam sembra che stia per scoppiare dalle risate." Mi dispiace! Ho sentito la porta aprirsi e non sapevo chi fosse" dico scusandomi ancora." Venite sedetevi" dico indicando il divano. Loro si siedono e io vado in cucina a prendere un pò di ghiaccio per Dean e tre birre. Torno in salotto e Sam sta ridendo a crepapelle." Grazie mille Sammy, mi sento meglio ora" dice Dean scocciato." Non c'è di che" dice Sam asciugandosi le lacrime. Mi siedo accanto a Dean e gli do il ghiaccio." Tieni". Lui lo prende e lo mette in testa. Sono sicura che gli verrà un bernoccolo come quello nei cartoni animati." Dov'è Castiel?" mi domanda Sam guardandosi intorno. " È uscito a prendere qualcosa da mangiare" dico.

Passano un paio di minuti e nessuno dice niente. La tensione si taglia con il coltello. " Maria...ecco, mi dispiace per come ho reagito prima..." mi dice Dean guardando per terra." Non importa. È stata colpa mia...non dovevo fare tutte quelle domande. Non sono affari miei". " Invece si, tu sei un membro della nostra famiglia" dice Sam in tono dolce e io sorrido. Come possono fare due ragazzi così dolci e carini , cacciare quelle cose orribili." Scusate vi posso fare un'ultima domanda?" dico a entrambi e loro annuiscono." Non avete mai pensato di smettere...di cacciare...voglio dire può essere gratificante salvare le persone in difficoltà, ma avete il peso del mondo sulle spalle...e  può essere un fardello molto pesante da trasportare" dico e loro mi guardano con uno sguardo che non fa trasparire nessuna emozione." Bhe...io avevo smesso tanto tempo fa..." spiega Sam." Davvero?" dico sorpresa." Si ero andato persino al college" dice ridendo." Wow! Non me lo avrei mai immaginato. È come mai hai ricominciato?" dico curiosa." È stata colpa mia" dice Dean e io lo guardo confusa. In che senso è colpa sua." Nostro padre, cioè anche il tuo, era scomparso e perciò sono andato all'università a cercarlo per aiutarmi a ritrovarlo, ma lui l'unica cosa che mi diceva era che doveva tornare per lunedì perché aveva un colloquio molto importante" dice Dean imitando la voce di Sam. Facendo ridere me è sbuffare lui. " Dei tornaro in tempo?" dico a Sam. " Si, ma appena sono entrato in camera, ho visto la mia ragazza appesa al soffitto con una ferita allo stomaco e ha preso subito fuoco senza che io facessi niente...proprio come è successo a mia madre parecchi anni prima" dice triste." Mi dispiace così tanto" dico." Non importa. Dopo che è morta Jessica, io e Dean siamo andati a caccia del demone che ha ucciso sia nostra madre, sia la mia ragazza e l'ho abbiamo trovato e ucciso" dice guardandomi negli occhi." Cavolo..io non so se riuscire a uccidere qualcuno o meglio dire qualcosa. A mala pena uccido le formiche" dico un pò in imbarazzo e sento che loro due ridono."...e tu Dean,  hai mai pensato di smettere" dico io dopo un paio di minuti. Lui mi guarda, ma non risponde. Sento la porta aprirsi, sarà sicuramente Castiel. Infatti, dopo pochi minuti lo vedo entrare con delle buste piene di hamburger, patatine fritte e bevande." Sam, Dean, non sapevo ci foste anche voi" dice appoggiando la busta sul tavolo." Siamo venuti a concludere il discorso di prima" dice Dean. Ci sediamo a tavola e mangiamo tra chiacchiere e risate finiamo la cena e andiamo a dormire. Sono nella mia stanza e non riesco a prendere sonno. Scendo giù e noto che la porta sul retro e aperta. Esco, ma molto, molto lentamente e vedo Dean appogiato sul cofano della sua macchina e una birra in mano." Dean.." dico piano...non voglio svegliare nessuno. Lui si volta verso di me e mi guarda sorpreso." Hey, che ci fai sveglia a quest'ora?" mi chiede." Potrei fatto la stessa domanda" gli dico andando vicino a lui." Non riesco a dormire" mi dice." Neanche io" rispondo. Finisce la sua birra in pochi sorsi e ne prende un'altra da un frigo bar in macchina." Ne vuoi una?" mi domanda e io annuisco. Prende una, la lancia e io quasi la faccio cadere cadere terra." Scusa, sono abituato a lanciarla sempre a Sam..." si scusa." Ci tieni molto a lui vero?" gli domando." È la mia famiglia. È tutto ciò che mi rimane" mi dice guardandomi negli occhi." Ti ricordi la domanda che mi hai fatto oggi pomeriggio?" mi dice e io ci penso su." Si, se hai mai pensato di smettere" dico. " Bhe, ci sono state due volte in cui ho pensato di smettere" mi dice bevendo un sorso della sua birra." Davvero?" dico sorpresa." La prima volta avevo quindici anni. Mio...nostro padre...era andato a caccia e ci aveva lasciato in uno schifoso motel. Sammy aveva fame, voleva un tost con il burro d'arachidi, è allora non avendo soldi sono andato al supermercato più vicino e li ho rubati" dice ridacchiando." Però sfortunatamente la polizia mi prese e mi portò in un posto dove un uomo, Sonny, si accupava di ragazzi problematici a quando mio padre lo venne a sapere mi lasciò lì per quasi due mesi" dice pensieroso. " Lì hai voluto smettere?" dico." No, almeno non ancora. C'era una ragazza, Robin , sua madre veviva e insegnava la chitarra hai ragazzi. Noi ci mettemmo insieme. Mi aveva chiesto di accompagnarla al ballo di fine anno e io ero molto felice, ma quella sera mio padre tornò a prendermi. Io piansi quella notte perché volevo rimanere lì. Sonny, mi disse che avrebbe parlato lui con mio padre e che io potevo restare li per tutto il tempo che volessi, ma affacciandomi dalla finestra vidi Sam... che giocava con un aeroplanino che avevano montato insieme, io non potevo lasciarlo solo, così salutai Sonny e me ne andai. In quel momento avrei voluto essere una persona normale" dice finendo la sua birra." Mi dispiace" dico guardando per terra, non riuscendo a guardarlo negli occhi." Non ti preoccupare" mi dice sorridendo." E...e la seconda?" dico balbettando per paura di aprire una vecchia ferita e lui se ne accorge." Non avete paura di fare delle domande" mi dice gentilmente." Ho paura di farti ricordare cose che non voresti ricordare" dico." Ormai è passato....per quanto possa essere brutto...ormai è passato" mi dice e io annuisco. " La seconda volta è stata un paio di anni fa..." dice." Sam era rinchiuso nella gabbia con Lucifero. E io ero distrutto. Prima di saltare nella gabbia, Sam mi fece promettere che non lo avrei liberato da laggiù, che avrei smesso e che sarei tornato da Lisa, una mia vecchia fiamma, per farmi una vita. Così ho voluto rispettare la sua promessa, ma non prima di cercare in ogni libro sulla terra un incantesimo per liberarlo"." Ci sei riuscito?" domando." No, così mi sono abituato alla vita domestica. Un anno dopo, Sam è tornato e io non potevo lasciarlo andare, così ho lasciato Lisa e siamo ritornati a caccia" dice concludendo il discorso." Entrambe le volte hai rinunciato....a una vita normale...per Sam" dico." E lo rifarei" mi dice. Restiamo in silenzio per un paio di minuti ad osservare le stelle. All'improvviso sentiamo in rumore dentro casa, come se qualcuno avesse rotto un piatto o qualcosa del genere. Ci giriamo a non vediamo nessuno. Dean prende la pistola e io mi metto dietro di lui. Apriamo la porta e vediamo Sam con la mano insanguinata." Sammy" dice Dean correndo da lui." Che diavolo e successo?" dice prendendo la sua mano per vedere cosa si è fatto." Sono venuto a prendere un bicchiere d'acqua, mi è scivolato dalle mani e quando mi sono abbassato per raccogliere i pezzi di vetro mi sono tagliato. Ahi! Dean fai più pieno per favore" spiega Sam." Vado a prendere la cassetta del pronto soccorso" dico correndo in bagno. Quando torno Sam è sdraiato sul divano e Dean gli sta tamponando la ferita con una pazza di stoffa." Ecco" porgo la cassetta a Dean e lui mi sorride come per ringraziarmi." Non è meglio andare in ospedale...mi sembra un taglio profondo" dico guardando la mano di Sam." Non ti preoccupare, Dean è un'ottima infermiera" mi dice Sam è io rido." Dillo di nuovo e dovrai andare davvero in ospedale" gli dice Dean scherzoso." Ti farà male, quando non sopporti più il dolore me lo dici, ok?" dice rivolto verso Sam." Ok" dice lui." Maria se non vuoi stare qui puoi pure andare a dormire" mi dice Dean." Voglio stare qui se non vi dispiace" dico." Ok , allora passami l'ago". Gli passo l'ago e lui inizia a ricucire Sam. Lui ogni tanto fa dei gemiti di dolore, ma riesce a resistere fino alla fine. Io stavo per sverire, non sono abituata a certe cose." Ok, entro un paio di giorni starai bene" dice Dean dandogli una pacca sulla spalla." E brava anche a te Maria, te la sei cavata per essere una che ha visto una ferita per la prima volta. Io dico di berci una bella birra, per festeggiare" aggiunge felice." Mi dispiace, ma io vado a dormire. Dopo questo sono sicura che mi addormenterò subito" dico alzandomi. " Io accetto" dice Sam." Ok, divertitevi. Buonanotte" dico a entrambi salendo le scale per andare al piano di sopra." Notte" mi rispondono entrambi. Io vado nella mia camera e finalmente mi addormento

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