3.Capitolo

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Ho appena finito di lavorare quando Francesca mi chiama al cellulare. Strano l'ho vista andare via 10 minuti fa, sarà successo qualcosa." Pronto, Fra,  tutto a posto?" le dico con un tono in pò preoccupato." No, mi sto bene...volevo chiederti se stasera hai qualcosa da fare?" mi domanda tranquilla." No ,perché?"."Vuoi venire da me questa sera? Ceniamo con cibo spazzatura e faremo una maratona di serie tv e da tanto che non facciamo un pigiama party come i vecchi tempi.."ride mentre ricorda i pigiama party che facevamo all'orfanotrofio e io riso con lei." Certo che voglio venire, ma non daremo fastidio ad Andrea?" domando un pò insicura, non vorrei fare problemi."Oh, non ti preoccupare. Stasera andrà a dormire da un suo amico così ho pensato di invitarti". Senza neanche pensarci di accetto e ci diamo appuntamento alle 20:00 a casa sua. Quando arrivo a casa metto tutto quello che mi servirà per la notte in un borsone, chiudo a chiave il portone ,prendo la chiavi della macchina...spero di non dimenticarmi niente, penso mentre parcheggio davanti casa di Francesca. Non è molto lontana da casa mia,ma di questi tempi ho paura ad uscire di casa da sola. Busso alla porta a subito mi viene ad aprire Francesca con un pigiama tutto rosa con coniglietti ovunque." Finalmente pensavo non venissi" dice lei mentre mi spinge dentro casa e mi prende il borsone dalla mani."Sono in ritardo di soli 12 minuti è un record per me" dico fiera di me stessa mentre Francesca ride divertita ." Ok, ora tu vai ha metterti il pigiama e io ordino le pizze" mi dice in tono autoritario." Sissignore " la rispondo trattenendo una risata mentre salgo le scale per arrivare alla camera da letto degli ospiti. Dopo venti minuti le pizze sono arrivate a abbiamo iniziato a guardare -The vampire diaries- amo questa serie." Allora come va tra te e Andrea?" Le domando durante la pausa pubblicitaria."Bene, anzi benissimo, vuole farmi conoscere i suoi genitori" mi dice con un urlo di felicità." Sono molto felice per te, ti meriti questo è molto di più" le dico abbracciandola." Grazie, non so come farei senza di te" e stringe più forte l'abbraccio. Neanche io saprei cosa fare senza di lei. È la mia famiglia, l'unica che io abbia mai avuto e sono felice per questo. Continuiamo a guardare la TV  e tra risatine e pettegolezzi ci addormentiamo. Sento dell'acqua fredda cadermi sul viso,  con un balzo mi alzo in piedi e cerco di capire cos'è successo. C'e Francesca di fianco a letto con un secchio in mano mentre sta ridendo a crepapelle e in quel momento capisco." Ma sei scema, mi hai fatto prendere un colpo!!" la dico mentre cerco di riprendere fiato. Cavolo quell'acqua era davvero gelata!. "Scusa e che ti ho vista così tranquilla che non ho potuto resistere..." spiega mentre cerca di tenersi lo stomaco dalle troppe risate. "H ahaha molto divertente. Giuro che questa me la pagherai, guarda come sono ridotta a tra neanche venti minuti devo essere a lavoro" piagnucolo come una bambina. Finalmente Francesca smette di ridere e mi dice tutta felice" Oggi è il giorno delle torte!!!". Davvero me ne ero dimenticata." Ma non posso farle qui non ho gli ingredienti" sbuffo io." Non preoccuparti ho comprato tutto io ieri sapevo che te ne dimenticavi" risponde in tono di superiorità." Non so che farei senza di te" dico ormai rassegnata al fatto che se non ci fosse lei mi dimenticherei anche la testa. Ci prepariamo a andiamo giù a preparare le torte. Circa un'anno fa al supermercato dove lavoro un dipendente faceva il compleanno e voleva festeggiare così invito tutti a casa sua. Io non sapevo cosa gli piacesse ,lo conoscevo a pena, è per non presentarmi a mani vuote preparai una crostata cioccolato e cocco la mia preferita. Quando fu il momento di magiarla tutti mi fecero i complimenti e il mio capo mi disse che doveva parlarmi. Io non sapevo il perché ,ma lo segui nel vialetto e mi disse se volevo preparare queste crostate per il supermercato e che mi avrebbe anche pagato in più. Prima pensavo che scherzasse e ho incominciato a ridere, ma quando vidi che rimaneva serio ho capito che non scherzava. Così una volta a settimana facciamo "Il giorno delle torte". Io e Francesca la mattina non andiamo a lavoro, così lei mi aiuta, facciamo quante più torte possibili , pomeriggio le portiamo al supermercato e veniamo pagare un extra. Onestamente io non volevo neanche essere pagata perché cucinare è sempre stata una mia passione , ma il mio capo insistette tanto così accettai e chiesi che Francesca mi aiutasse sennò non c'è l'avrei mai fatta. Appena i clienti seppero delle torte arrivavano molto prima dell'apertura così da averne una e io sono molto felice di fare felici  le persone anche se solo con una torta.

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