- Che peccato, e pensare che io non vedevo l'ora che tu lo facessi. - Ribatté Akari.

La mora la osservò confusa per alcuni istanti, solo dopo un attimo di riflessione si rese conto del doppio senso che la sua frase poteva assumere e, di conseguenza, avvampò da capo a piedi.

- Vo... Voglio un risarcimento. - Borbottò cercando invano di far tornare le sue gote del loro colore originario. - Tutte quelle cose mi sono costate una fortuna! -

- Mi dispiace, ma sono completamente al verde al momento. - Rispose l'altra alzando le spalle.

- Allora stai alla larga da me e basta. - Sbuffò la mora prima di voltarsi, intenzionata a tornare nel suo appartamento.

- Ti va di uscire più tardi? -

Amaya si fermò, per poi voltare lentamente il capo, osservando l'altra con un'espressione incredula sul viso.
Quasi stesse cercando di capire se stesse facendo sul serio o meno.

- Spero che tu stia scherzando. -

- Sono serissima. -

- Neanche un minuto fa ti ho detto di starmi alla larga. -

- Se ci diamo appuntamento, però, sarai tu a venire da me, no? -

- ... -

- È un sì? -

- Ho di meglio da fare. -

- E cosa? Non hai più i videogiochi. -

La mora fremette dalla rabbia, le mani strette a pugno.

"Prova a dire anche solo un'altra parola e quello che Ellen ha fatto a Viola sarà stato uno scherzetto rispetto a quello che ti farò io."

- Su, vatti a cambiare e andiamo. - Continuò Akari sorridendo.

- Io non vado da nessuna parte. - Ribatté Amaya incrociando le braccia al petto.

- Eddai, solo una passeggiata! - Supplicò l'altra congiungendo le mani a mo' di preghiera. - Daaaaaaaaaaai. -

- Sei fastidiosa. -

- E tu scorbutica. -

- Vorrei proprio vedere come saresti tu se uno sconosciuto si introducesse in casa tua senza permesso e buttasse via quasi tutto ciò che hai! -

- Basta rivangare il passato. - Sbuffò alzando gli occhi al cielo.

- È successo meno di mezz'ora fa! -

- Ad ogni modo ormai è storia vecchia. - Ribatté prima di uscire dall'appartamento portandosi l'altra dietro. - Su, andiamo e basta, tanto non credo che tu abbia qualcosa di meglio da metterti. -

- Che stai insinuando!? -

- Niente. Perché? Non è così? -

- ... -

- Ecco, appunto. - Rise Akari chiudendo la porta a chiave.

- Ad ogni modo... Perché ci hai messo tanto ad aprirmi prima? - Chiese Amaya arrendendosi all'insistenza dell'altra.

- Ero in bagno. - Rispose la bionda sbrigativamente. - Su, andiamo adesso. -

Amaya iniziò a scendere gli scalini lentamente, uno per volta. Esitando sempre un po' di più, mentre non faceva che chiedersi come diamine avesse fatto a finire in una situazione del genere.

 - Io... Ecco... Non so cosa tu sappia sugli hikikomori, ma ad ogni modo dovresti saperlo che non è facile per noi uscire di casa. - Mormorò mentre l'altra, tirandola per una mano, la trascinava lentamente verso la strada.

 - Eppure poco fa ti sei precipitata qui senza pensarci due volte. - Ribatté Akari.

 - Questo perché dovevo assolutamente recuperare le cose che mi avevi buttato! -

 - Non ti eri neanche messa le scarpe... o i pantaloni... -

 - Ora non rivanghiamo il passato! - Esclamò Amaya arrossendo nel rendersi conto di essere realmente corsa per strada in mutande.

 - Ma se è successo meno di un'ora fa. - Rise la bionda.

 - Ad ogni modo ormai è storia vecchia! - Ribatté la mora ridendo a sua volta.





















Spiegazione:

quando Amaya parla di Ellen (quella di cui ho parlato anche la volta scorsa) e di quello che ha fatto a Viola... Intendeva che le ha cavato gli occhi e tolto le gambe (oltre che tolto l'identità, ma meglio non dilungarsi.... che giochi tranquilli che faccio XD)

GAME OVER //Yuri//Where stories live. Discover now