capitolo 29

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"Jo muoviti! Il lago ci aspetta!" dissi mettendo gli occhiali da sole

"Arrivo arrivo! Cazzo quanta fretta!" Disse squotendo la testa.

Uscimmo fuori casa e chiudendo la porta a chiave; presi la mano di Jo e iniziai a correre verso il lago trascinandomelo dietro, arrivate alle sponde ci spogliammo e restammo in costume entrambi, poi ci buttammo in acqua e iniziammo a schizzarci e a scherzare, era tutto perfetto

"Cazzo Jo! Annego" Dissi fingendo di affogare

"Nhaaa" disse lui prendendomi dai fianchi e stringendomi al suo petto, cinsi con le gambe la sua vita e misi le mie braccia artorno al collo

"Sono contento che tu sia felice Em" disse Jo, gli passai le dita tra i capelli formando una crestina poi mi avvicinai e lo baciai, lui fece un piccolo salto e poi andó sott'acqua, strinsi di più le braccia ai lati del suo collo e mi avvicinai baciandolo con piú passione.

Tornammo in superficie e uscimmo dall'acqua, ci stendemmo suu teloni e restammo li tutto il pomeriggio a chiaccherare del piú e del meno; era stato un pomeriggio entusiasmate! Verso sera tornammo a casa e io feci la doccia per prima, dopo aver finito misi un paio di pantaloncini di tuta grigi e una canotta, e legai i capelli ancora bagnati in una coda disordinata, iniziai a preparare un po' di pasta per la cena e dopo pochi minuti venne Jo ad aiutarmi, mi abbracció da dietro e lasció baci morbidi sul mio collo, chiusi gli occhi quando le sue labbra e la mia pelle vennero a contatto, poi mi girai e lo baciai schiacciando le sue guance ai lati della bocca.

"Dai mangiamo!" dissi entusiasta del mio lavoro

"Em... Sei sicura che sia tutto commestibile?" chiese con una faccia schifata

"Bhe se dubiti delle mie capacitá culinarie vuol dire che la torta la mangeró tutta io!" dissi con un sorrisino beffardo stampato in volto

"La torta?Quale torta?" Chiese lui con gli occhi sbarrati

"Questa!" dissi togliendo dal frigorifero una torta alla panna, Jo aveva la bocca aperta e gli occhi sbarrati, poi fece un verso strano e si avvicinó alla torta

"Quella tprta sará mia!" disse con tono maligno

"Ah davvero?" dissi ironica

"Si" disse lui sicuro

"Ok" Dissi prendendo la torta e rovesciando il vassoio sulla sua faccia.

Scoppiai in una risata fragorosa e iniziai a correre attorno al tavolo acausa del ghigno maligno di Jo, dopo un paio di giri attorno al tavolo cademmo entrambi a terra, in preda alle risate, mi sedetti sulle mie gambe e passai un dito sul suo naso inzuppandolo di panna, mi infilai il dito in bocca assaggiando la panna;

"Era buona cazzo!" dissi dispiaciuto

"No Em, sono io che sono buono!" disse lui prima di scaraventarsi su di me facendo aderire le nostre labbra e la mia schiena al pavimento freddo, ci staccammo e gli leccai il labbro superiore in cerca di altra panna.

"Dai muoviti che puliamo" Disse Jo alzandosi e ponendomi la mano per aiutare anche me ad alzarmi.

Pulimmo tutto e poi andammo a letto stremati

"Jo, Dormi con me?" chiesi con tono più innocente possibile

"Certo!" disse lui sorridendomi, si avvicinó al letto e poi si sdraió sotto il lenzuolo, io mi girai dandogli le spalle e stringendo il suo braccio poggiato sul mio fianco

"Buonanotte Jo"

"Buonanotte piccola"

La mattina seguente mi svegliai con l'aroma del caffè, aprì gli occhi e mi trovai davanti Jo con in mano un vassoio

"Buongiorno piccola"

Sussurrai qualcosa di incoprensibile e poi iniziai a sorseggiare il caffè, appena fui un po' piú sveglia andai di corsa in bagno a farmi una doccia e dopo la doccia andai a salutare Jo

"Che facciamo?" Chiesi io spazientita

"Non so... Che vuoi fare?" chiese lui di rimando

"Devo essere sincera?"

"Certo?"

"Voglio andare a cercare un unicorno tutto rosa pieno di arcobaleni e che vomiti caramelle e caghi zucchero filato"

Ci guardammo tre secondi negli occhi e poi scoppiammo a ridere come due scemi

"Ma quanto sei idiota Em!"

"Bene, mi dai anche dell'idiota! questa me la segno!" dissi fingendo di essere offesa, lui mise una mano sul mio fianco e mi spinse contro il muro,

"Chissá come faró a farmi perdonare!" disse facendo il labbruccio

"Boo" dissi facendo la finta tonta

"Portami andiamo a fare un giro!" dissi entusiasta della mia iniziativa, Jo mi sorrise d'accordo con me e dopo pochi minuti fummo per le vie della cittá mano nella mano.

"Jo posso chiederti una cosa?"

"Certo!"

"Quando... Si insomma... quando hai iniziato a.. emm.. tagliarti?"

"A 16 anni" rispose fissando il vuoto

"I miei litigavano continuamente, andava di merda a scuola,a rugby e come se non bastasse la mia ragazza è andata con il mio migliore amico... È stato un periodo terribile, pensavo al dolore fisico per fare in modo che quello emotivo fosse minore, oppure che lo sentissi di meno... La lama sulla pelle faceva mille volte meno male rispetto a quello che stavo passando, ma era un modo per dimenticare...Per distrarmi. Certe persone si drogano, opoure bevono... Io invece mi tagliavo... Il mio era uno sfogo che si vedeva, mentre il loro no ma distruggeva lo stesso le persone, il mio è un dolore memorabile, che rimane indelebile anche se lo provi solo una volta, mentre chi si ubriaca anche se solo una volta non è costretto a guardare tutti i cazzo di giorni la sua distruzione sui polsi" disse tutto continuando a fissare un punto nel vuoto, io lo guardavo incantata dalla sua voce... Avrei trovato un modo per fargli amare la vita, per fargli capire che era bello ció che lui aveva odiato per tanto tempo.

And if you lose yourself, i will find you!Where stories live. Discover now