Killer ↷park jimin [ COMPLETATO ]

first ending: bad/real ending

"la bella e la bestia,
una favola a parte"

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«tu sei solo mia, nessuno può toccarti, non so se lo hai capito.»

lo guardo con gli occhi spalancati.
non posso assolutamente fidarmi di lui: prima mi rapisce , poi tenta di uccidermi più volte ed infine prova persino a darmi ai suoi amici pervertiti , come se fossi un oggetto senza valore.

«lasciami! vattene!»

lui si alza confuso e mi guarda.
perché non sta semplicemente con la sua ragazza?
visto che le piace così tanto e visto che è così perfetta .

«hai lasciato Chanel da sola, perché non vai da lei?» gli chiedo offesa .

perché deve dirmi tutte quelle cose come "ti amo" , "sei mia" e altre cose sdolcinate se poi alla fine ritorna sempre da quella?
sono stanca di tutti questi suoi giochetti, sono stanca di stare qui.

«e dov'è il tuo Suga? ti ha lasciata da sola?a quanto pare a lui interessi molto.che bel fidanzato.» dice arrabbiato guardandomi dritta negli occhi con le braccia incrociate.

mi alzo in piedi e gli vado davanti.

«tu sei proprio stupido, pensi davvero che lui sia il mio fidanzato? sto solo cercando qualcuno che mi protegga, mi sento così vulnerabile senza di te!» urlo colpendo il suo petto ripetutamente .

ovviamente lui non si muove nemmeno di un centimetro perché i miei pugni per lui sono come delle carezze, a causa della mia poca forza.

«io ti amo così tanto, ma tu hai rovinato la mia vita!» aggiungo continuando ad urlare.

non so davvero che fare.
una parte di me vorrebbe solamente scappare, abbandonarlo e mandarlo in prigione rivelando qualsiasi cosa.
dall'altro lato invece voglio restare con lui.
ripeto sempre che lo lascerò perdere però appena mi convinco lo rivedo e tutto va in frantumi.

«anche io ti amo, Francine.» mi risponde .

lo guardo negli occhi e scuoto la testa.

«per quante volte ancora mi ripeterai questa bugia, eh?vattene.»

«questa volta ti sto dicendo la verità, credimi, ti prego.»

i nostri sguardi si incrociano.
basta, Park Jimin, hai finito di giocare con me.

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