(( 07 ))

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Won't ever give up 'cause you're
Still somewhere out there
Nothin' or no one's gonna keep us apart
Breakin' it down but I'm still gettin' nowhere
Won't stop, hold on

Avevo fatto un brutto sogno, stavolta. Davvero brutto. Infatti, mi svegliai di botto nel cuore della notte, sudato. Guardai l'orologio, l'unica luce nella stanza completamente buia, che segnava in rosso le quattro di notte. Dormivano tutti, ma io no. Regnava un silenzio tombale nella stanza, debolmente rischiarata dalla luce della luna. Mi sentii male, perciò scesi velocemente le scalette del letto a castello e mi precipitai in bagno, trascinando la gamba destra addormentata. Mi caddero le ginocchia e vomitai nel water, in preda alle lacrime. Con il cuore in gola, mi tenni lo stomaco con il braccio, come se potessi vomitare anche l'intestino. Il battito cardiaco accellerava sempre più e per un attimo mi sentii svenire. Appoggiai una mano al muro e lentamente scivolai al pavimento. Comunque mi calmai quasi subito, e dopo essermi asciugato le lacrime rimasi seduto per terra con la schiena poggiata alla vasca da bagno. Il respiro era molto irregolare. Sentii la porta aprirsi leggermente e il cuore quasi mi si fermò.

Vidi un ciuffo di capelli bianco e blu spuntare dall'uscio, e poi tutto il volto candido di Wonho. Il cuore riprese a battermi. Il ragazzo mi guardava stordito, quasi spaventato.

<< Posso entrare? >> sussurrò, con voce un po' tremante. Non risposi ma abbassai la testa, fissando le mattonelle. Entrò e chiuse la porta con altrettanta delicatezza, e si inginocchiò di fronte a me.

<< Non ti senti bene? >> chiese. Scossi la testa.

<< Ho fatto un brutto sogno. >> risposi. Mi guardò strabuzzando gli occhi e volle dire qualcosa, poi scosse impercettibilmente la testa.

<< E... che tipo di sogno era? >> mi incalzò, seriamente preoccupato. Alzai leggermente la testa, permettendomi di guardarlo negli occhi.

<< Un sogno. Ho sognato che ero... >> dissi, con voce strozzata. Ma non potei continuare, perché mi si riempirono gli occhi di lacrime e cominciai a singhiozzare lievemente. Wonho rimase, spaesato, a guardarmi. Abbassai nuovamente la testa, piangendo.

Ad un certo punto, sentii qualcosa di caldo prendermi saldamente il viso. Il tocco leggerissimo dei polpastrelli sfiorava un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, tanto erano grandi le mani; il ragazzo più grande mi alzò leggermente il viso, e si avvicinò guardandomi e stringendomi gentilmente le guance, che diventarono improvvisamente di un rosso vermiglio. Mi guardò negli occhi e, quando i nostri nasi erano a pochi centimetri di distanza, si fermò. Potevo udire il suo respiro caldo, e aprii leggermente la bocca per lo stupore.

<< Anche io ho fatto un sogno, ed era davvero sgradevole. Spero di non rifarlo mai più. >> pronunciò tristemente, con una punta di malinconia nella voce. Cominciò a tremarmi leggermente la mascella e alzai gli avambracci fermandoli a mezz'aria, poi strinsi dolcemente le sue mani. Sorrisi appena.

<< Ti va di raccontarmelo? >> gli sussurrai, mentre tutto si calmava. Il cuore ricominciò a battere normalmente, e l'odore lieve di burro che proveniva dalle mani dell'altro ragazzo era davvero piacevole. Abbassò un po' lo sguardo, tuttavia non mollò la presa.

<< Sì, se questo potrà aiutarmi. Ma non qui. >> sussurrò, e stavolta lasciò le mani. Esse scivolarono lentamente sul mio viso e, dopo avermi sfiorato le spalle, le lasciò penzolare a peso morto. Mi sorrise in modo un po' forzato e ricambiai con un sorriso altrettanto timido. Uscimmo dal bagno e si appoggiò a un piolo della scala del nostro letto, e mi fece cenno di avvicinarmi. Guardai Shownu, che dormiva molto profondamente. Lo guardai e mi avvicinai, un po' pauroso. Wonho avvicinò le labbra al mio orecchio, sussurrandomi qualcosa.

<< Sediamoci un attimo, e ti racconterò il mio sogno. >>

Lo guardai sbattendo le palpebre e poi annuii nervosamente. Si sedette sul morbido letto e mi fece cenno di sedersi accanto a lui. Mi accomodai e poi mi raccontò il suo sogno, e realizzai che si poteva davvero definire un incubo.

Mi disse che intorno a lui non c'era niente. Era una sala formata da pareti di specchi e basta, e urlava in continuazione il nome di qualcuno che non ricordava con precisione. Ma nessuno rispondeva, se non il suo eco. Poi, qualcuno rispose alle sue parole, ma era una immagine di sè stesso deforme, che si trasformava lentamente in un mostro completamente nero che era pronto a divorarlo. Ricordava che poi aveva iniziato ad urlare e si era svegliato di colpo mentre questo mostro lo stava osservando. Disse che era terrificante.

Trattenni il fiato, terrorizzato da quel sogno. Lo guardai sconvolto, mentre lui guardava per terra, le braccia poggiate sulle gambe e il piede che batteva piano sul pavimento. Notò poi il mio sguardo e mi fissò con aria interrogativa.

<< Ho... fatto un sogno un po' diverso. Ma ero io il mostro. E stavo divorando la mia famiglia e alcune persone che conoscevo da piccolo. >> sussurrai abbassando sempre di più la voce tremante. L'altro sussultò, e poi si avvicinò a me.

<< Non saresti mai capace di fare una cosa così. >>

<< Lo so. >> dissi sospirando, e poi lo guardai. Mi aggiustai i capelli tirandomeli all'indietro e dopo esserci scambiati qualche altra parola lo salutai, salendo le scalette e cercando di dormire. Però, non mi addormentai, in preda a mille pensieri.

Passò circa un quarto d'ora e feci penzolare un braccio dal bordo del letto per attirare l'attenzione del ragazzo albino nel caso fosse sveglio, e mi rispose subito dandomi una botta al braccio.

<< Che hai, Hyungwon? >>

<< Non riesco a dormire. >> dissi, arrossendo. << Dormiresti qui, accanto a me? >>

Non ricevetti risposta. Dopo qualche secondo, ricevetti però una innocente risatina. Mi sfiorò la mano e scese dal letto.

<< Va bene, va bene, che bambinone. >> dichiarò divertito, salendo sulla scaletta e stendendosi accanto a me. I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza, quindi lui arrossì e si girò dall'altro lato, nascondendo un sorriso divertito. Senza motivo, invece, il mio cuore cominciò a battere senza sosta. Il suo tepore e il suo respiro mi consolarono molto, e dopo un po' le mie palpebre si appesantirono. Sbadigliai silenziosamente, prima di crollare in un sonno che prevedevo già molto pesante.

<< Sei sveglio? >> chiesi.

<< Sì. >>

<< Allora buonanotte, Wonho-hyung. >>

<< Buonanotte a te, Chae Hyungwon. >>



○ aggiorno sempre la notte, rip. - sto postando come una furia e quanto posso amare questi due?? che gay (in)consapevoli. li amo tantissimo.

- alice

yourself; hyungwonhoOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz