twenty.

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jimin stava bene.

le labbra di yoongi lavoravano sul suo collo da oramai quasi un'ora e il corpo del maggiore era del tutto appoggiato al suo, mentre le mani vagavano al di sotto della maglietta.
e davvero mai avrebbe creduto di aver desiderato qualcosa così tanto. eppure lo aveva fatto. senza volerlo e senza che avesse il tempo di accorgersene, ma lo aveva fatto.

ogni tanto lasciava che dalle sue labbra scappassero dei piccoli sospiri, mentre i suoi occhi erano chiusi e il suo corpo tremava appena sotto il tocco delicato del ragazzo.
yoongi non gli stava lasciando succhiotti, ma tirava soltanto appena la pelle, poi la leccava.

«come ti senti?» aveva domandato ad un certo punto e jimin c'era rimasto male.
nonostante avesse capito che le intenzioni del più grande mirassero a distrarlo, per un attimo aveva sperato che desiderasse sul serio riempirlo di attenzioni di quel genere solo per il puro piacere di farlo.

«sto meglio. non sei obbligato, comunque» mormorò, portando le dita tra i suoi capelli e accarezzandoli.
con quei gesti stava dimostrando tutto il contrario, però. inconsciamente lo stava pregando affinché continuasse ciò che lo stava facendo sentire così alla grande.

«non sono obbligato a fare cosa?» domandò, un tantino confuso e incerto sull'argomento di conversazione. a lui non pareva di star facendo nulla per obbligo.
«a cosa ti riferisci, piccolo?»

«ai baci sul collo. è carino che tu voglia distrarmi così, ma non è ne-» si bloccò, mentre il campanello della porta continuava a suonare, ininterrottamente.
jimin incominciava ad odiare tutte quelle interruzioni, yoongi, dal canto suo, avrebbe voluto urlare per la frustrazione.

borbottò, mentre costrinse se stesso ad allontanarsi per andare ad aprire.
spinse il più piccolo a seguirlo, prendendolo per mano e trasportandolo con lui fino al salotto.

tirò la maniglia e guardò bene chi è che li aveva disturbati, emettendo un ovvio suono seccato.

«cosa non capite di 'non disturbatemi oggi?' e mi pare che a voi due avessi detto di tornare da dove siete venuti. almeno finché non vi deciderete a chiedere scusa al mio ragazzo» sbuffò, facendoli, tuttavia, passare.

«da quando è il tuo ragazzo? siamo arrivati troppo tardi? ti ha già fatto il lavaggio del cervello?» chiese con insistenza jungkook, levandosi di dosso la giacca e accomodandosi sul divano.

jimin, nel frattempo, era arrossito a causa di quella nomina inaspettata.
certo, ne era felice, ma anche confuso.
che l'avesse fatto solo affinché gli altri potessero lasciarlo in pace?
sperava proprio di no.

«è il mio ragazzo da oggi. siete venuti nel momento sbagliato. e siete voi che state facendo il lavaggio del cervello alla gente.»

«stai andando contro di noi per lui? e siamo venuti in pace. vogliamo accettarlo» ammise taehyung, una volta che tutti si furono accomodati sui divani. «abbiamo notato quanto lui ti interessi e vogliamo appoggiarti. siamo tuoi amici, no? anche se sappiamo che stai sbagliando, ti appoggiamo. può essere d'aiuto alla tua crescita, questo.»

yoongi non disse una parola al riguardo, anche se sembrava ancora molto arrabbiato. piuttosto pensò ad accomodarsi sulla poltrona e a far sedere jimin sulle sue gambe.

iniziò ad accarezzargli le cosce e ricominciò a baciargli il collo, questa volta, però, succhiando di tanto in tanto.

«questo non vuol dire che potete scopare davanti ai nostri occhi. siamo pur sempre innocenti» urlò jin, fingendosi schifato (in realtà era solo un pochino invidioso).
yoongi si limitò a ridere.
«innocenti di sto cazzo. vi siete scopati più gente voi, che le puttane in tangenziale.»

i prossimi capitoli voglio farli anche namjin e vkook.
voi che ne dite?

❝boyfriend.❞ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora