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Non sapevo quanto tempo fosse passato. Secondi? Minuti? Ore?

Sapevo solo a memoria tutti gli orari di visita di quel reparto dell'ospedale, scritti su un cartello attaccato al muro di fronte a me, da cui non avevo ancora distolto lo sguardo.

Jamie, seduto accanto a me in sala d'attesa, fissava le sue scarpe (Dr Martens nere), e non aveva ancora parlato da quando eravamo usciti dalla stanza di Megan. Probabilmente stava ancora metabolizzando la faccia di Megan quando il dottore ci aveva spiegato cos'era successo.

"Un aborto spontaneo" aveva detto "molto comune, specialmente nei primi tre mesi di gravidanza..."

"Che cosa ho fatto per causarlo?" aveva chiesto Megan, con un filo di voce.

"Lei niente, signorina Peréz" aveva risposto il dottore con un sorriso triste "l'aborto è spontaneo proprio perché avviene da solo, senza essere causato da sforzi, stress o rapporti sessuali... potrebbe capitare anche ad una donna che sta attentissima a qualsiasi cosa" aveva spiegato il dottore. Megan avrebbe dovuto essere più sollevata dopo aver sentito le motivazioni, ma era distrutta. Aveva perso il bambino, non doveva essere per nulla una bella esperienza.

Eravamo rimasti lì con lei per un po', e lei aveva pianto parecchio, in silenzio, e noi non avevamo detto niente, sapendo che le parole non sarebbero servite a nulla in un momento del genere. E poi sapevamo cosa stava aspettando: notizie da parte di Luke.
Quando si era accorta del dolore alla pancia e delle perdite, era al telefono con lui. Aveva dovuto chiudere la chiamata per telefonare a me, e poi lui non aveva più richiamato. Mentre Jamie guidava verso l'ospedale (con quello che avevo bevuto non era il caso che mi mettessi io alla guida), avevo provato più volte a telefonargli con il cellulare di Megan, ma non rispondeva. Alla fine ci avevo rinunciato e avevo cercato di tranquillizzare Megan, che non la smetteva di tremare in auto. Non l'avevo mai vista così spaventata. E non l'avevo mai vista così sofferente come quando il dottore aveva detto che non c'era più niente da fare, in seguito all'ecografia.

Quando lei si era addormentata, eravamo usciti per lasciarla tranquilla, e io e Jamie non avevamo ancora detto niente. La gente passava davanti di noi e noi eravamo lì, ad aspettare, e non sapevamo nemmeno cosa. Megan doveva rimanere in ospedale qualche giorno, finché le perdite non si fossero fermate, e noi avremmo potuto benissimo tornare a casa, visto che era notte fonda. Però stavamo lì, incapaci di muoverci.

"Non ho nemmeno fatto in tempo a sapere se era un maschio o una femmina" aveva detto Megan fra i singhiozzi. Sapevo che, nonostante fosse una gravidanza indesiderata, si era affezionata tantissimo al suo bambino. Era semplicemente spaventata dall'idea di diventare mamma, ma gli voleva bene, anche se era un minuscolo esserino per il momento, e anche se la sua pancia era cresciuta di poco. Tutti i piani che avevamo fatto, le cose che avevamo detto, le idee per i regali che gli/le avremmo fatto... erano sparite.
Mi venne in mente una sera che ero a casa con Megan. Avevamo trovato su internet un sito che mescolava le foto della madre e del padre e faceva vedere come sarebbe stato il viso del bambino. Megan aveva messo le foto più stupide di Luke e le sue foto in cui era particolarmente molesta e non riuscivamo a non ridere nel vedere la faccia del bambino. Avevamo perfino mixato la faccia di Luke con quella di Calum, e Megan aveva le lacrime agli occhi dal ridere mentre continuava a guardare il piccolo "Lukushima", come lo aveva chiamato lei.
Mentre rideva, avevo messo una bella foto di Luke e una sua, e il bambino che ne era uscito era bellissimo.

Ricordai l'espressione commossa di Megan mentre guardava la foto e si accarezzava la pancia, e nel pensare che quel bambino non sarebbe mai esistito sentii una lacrima scendermi dal viso e cadere sul pavimento azzurrino dell'ospedale. Mi appoggiai allo schienale della sedia e ne sentii scendere delle altre, fregandomene del trucco che avevo messo per il Cinqo Puntos.

I Can't Remember || 5sos (OLD VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora