54.-Obsessed With You-

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-Non riesco a credere che sia ormai un anno.- Scrisse il castano al fidanzato.

-Esattamente un anno fa ti avevo mandato il primo messaggio. E ti posso assicurare che in questo momento ricordo come mi sentivo in quell'istante.- Rispose il corvino sorridendo, guardando lo schermo del cellulare.

-E cosa sentivi?-

-Ero indeciso se premere o non premere il tasto 'invio'. Una volta fatto non sarei tornato indietro. E mi chiedevo quale sarebbe stata la tua risposta.- Scrisse il più grande. -E non hai idea di quanto tempo ci sia voluto per convincermi a scriverti. Non sapevo nemmeno come iniziare. Con il banale 'Ciao' o con qualcos'altro di diverso?-

Il ragazzo lesse il messaggio mentre si ricordava del testo scritto dal fidanzato, l'anno prima. 

-E mi hai fatto un complimento.- Si unì il giovane. -Ed ero curioso, troppo curioso, di sapere chi fossi.-

-Te l'avrei anche detto, dopotutto se avessi saputo che pure tu eri innamorato di me, non l'avresti detto a chiunque che ci sentivamo. Ma l'idea di fartelo scoprire, da solo, invadeva la mia testa.- Continuò l'uomo seduto sul divano di casa propria.

-Ed era divertente, mentre pensavo a chi potessi essere. Credevo fossi il migliore amico, o un conoscente, di Levi, perché puntualmente lui sapeva tutto di me e di quello che avevo detto.- Arrossì il castano trovandosi ridicolo. -Ma... io all'inizio non ero innamorato di te.- Confessò poi.

-Ah si?!- Si finse offeso l'uomo. -Strano, mi amano tutte a scuola.-

-Appunto. Hai usato il femminile, io sono un maschio!-

-Sul serio? No! Mi sono sbagliato... credevo fossi una ragazza.- Scherzò Levi causando una risata da parte del giovane.

-Io mi chiedevo cosa ci trovassero di bello in te. Solo perché, di continuo, mi lanciavi frecciatine, battute o semplicemente mi fissavi. Credevo che il tuo passatempo fosse prenderti gioco di me.- Scrisse al più grande, il quale si sorprendeva dei pensieri che il fidanzato aveva fatto sull'uomo.

-Era da tre anni che tentavo di attirare la tua attenzione, piccolo. E... non pensavo di certo a prenderti in giro, se mai pensavo a prenderti e...- L'uomo inviò il messaggio dandosi poi una manata sulla fronte. -Ops... non ho cancellato in tempo.-

Eren sgranò gli occhi nel leggere il messaggio incompleto, dal quale però intuì dove volesse andare a parare il corvino.

-Mi fa piacere che tu sia così perverso, sul serio.- Ridacchiò il giovane sentendo la madre rientrare a casa. -Ti devo salutare, mia mamma è rientrata.-

-Ricorda di cancellare la chat.- Lo salutò il corvino.

Eren ubbidì bloccando poi il contatto dell'uomo, cosicché se Carla avesse voluto controllare il cellulare del figlio non avrebbe visto nulla di sospetto.

Era ormai la stessa routine da mesi, il castano diceva al fidanzato a che ora l'avrebbe potuto contattare e una volta finito cancellava i messaggi.
La madre, di tanto in tanto, chiedeva al figlio il telefono e lo controllava.

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