26.-A New Beginning For Everyone-

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Eren si sedette in classe, aspettò qualche minuto vedendo entrare il professore Ackerman.
Quest'ultimo era su tutte le furie, scrutò ogni alunno salutandoli con un falso sorriso.

Riconobbe il castano, il quale tristemente ricambiò il saluto al più grande.
Levi si sedette lasciando trapelare un piccolo sospiro.

-Prendete il libro.- Disse annoiato.

La lezione sembrava normale, come se nulla fosse successo tra Levi ed Eren.
Jean si era spostato di banco mettendosi vicino al migliore amico di Armin, il quale era contento di non stare con gli ex amici.

-Professore?- Una ragazza alzò la mano attirando l'attenzione del più basso.

-Si?-

-Perché in questi giorni non è venuto a scuola?- Domandò incitando le altre compagne, curiose, ad interessarsi all'uomo.

-Mi hanno concesso qualche giorno di riposo. Non mi sentivo bene.- Rispose il corvino mentendo.

La realtà era ben diversa, ma solo Eren avrebbe dovuto capirla o conoscerla. Quest'ultimo, invece, credette alle parole del professore.

'Si è ammalato.' Commentò tristemente pensando che lo sbalzo di temperatura, tra la città e la montagna, fosse la causa del malanno.

-Ma lei è sposato?- Domandò un'altra ragazza.

Levi sgranò gli occhi, prima di volgere uno sguardo minaccioso ad Eren, convinto che lui l'avesse raccontato.
Il castano alzò le spalle, non passando inosservato a Jean.

-Lo sapevi?- Gli chiese il più alto in sussurro.

-Si, ma non l'ho detto alle altre.- Mormorò all'orecchio del più grande.

-Sono sposato, si.- Annuì l'uomo leggermente infastidito da tanta curiosità.

-E com'è sua moglie?-

-È bella?-

-Insegna in questa scuola?-

-È giovane?-

Una miriade di domande cominciarono a volare, le ragazze desideravano nel profondo vedere la moglie dell'amato professore. Erano gelose e speravano in un divorzio, cosicché potessero provarci senza passare per poco di buono.

-Credo che la moglie del professore non sia argomento di lezione, in più non è affare vostro l'aspetto fisico della donna. Si sono sposati, perciò si amano molto. Ponendo tutte queste domande state mettendo il professore a disagio ed in imbarazzo, non trovate?- Saltò su il castano stanco di sentire tutte quelle voci e dei gran urletti da ragazza.

La classe si ammutolì, le compagne guardarono storto Eren per averle umiliate davanti al corvino.
I ragazzi erano già più riconoscenti, molti di loro erano gelosi del successo che l'uomo riscuoteva tra le più giovani.




Fu grazie all'intervento di Eren che la lezione poté concludersi nei migliori dei modi.
Levi era riconoscente al ragazzo, poco prima di farlo uscire gli sorrise mormorandogli un 'grazie'.

Il ragazzo saltellava raggiungendo la biblioteca.
Venne colpito da una fitta allo stomaco quando vide camminare, nello stesso corridoio, Erwin.

Entrò nella prima classe che gli capitò sotto tiro, l'aula di disegno.
Si rintanò dietro una tela mimetizzandosi con gli altri alunni che effettivamente frequentavano il corso.

Appena notò il biondo passare uscì di corsa, scappò entrando in biblioteca richiudendo la porta alle proprie spalle.  

-Armin? Devo parlarti.- Disse senza notare che il più piccolo non era seduto nel solito posto.

'Dov'è andato?' Si chiese vedendo le cose del biondo appoggiate sul tavolo.

Alzò lo sguardo quanto bastava per fargli capire che aveva interrotto sia Armin che Jean.

'Porca miseria il tempismo...' Nervoso si sfregò le mani chiedendo scusa ai due 'amici'.

-Sei impossibile.- Commentò Jean abbracciato al più piccolo. -Ma ti pare il caso?-

Armin aveva tuffato la testa sul petto del più alto, era rosso come un pomodoro per essere stato beccato dal migliore amico. I due ragazzi si erano appena dichiarati, ed Eren era entrato vedendo gli amici baciarsi.

-Non l'ho fatto apposta...- Borbottò mentre Jean roteava gli occhi e si sedeva insieme al biondo vicino al castano. -Volete stare soli?-

-No...- Mormorò Armin lasciandosi abbracciare dal fidanzato. -Può restare qui?- Chiese all'amico ricevendo una risposta affermativa.

Jean aveva consigliato al castano di confessarsi a colui che gli aveva detto 'ti amo', così si era incuriosito ed aveva chiesto al più piccolo di stare con loro.

-Prima ho visto il professore Smith.- Disse Eren ricevendo delle occhiate stranite.

-È normale, lavora qui.- Commentò Jean ridacchiando.

-Mi sono nascosto da lui, ho paura.- Ammise cercando gli occhi azzurri del più piccolo.

-Paura?- Si meravigliò Armin. -Non avevi detto che era gentile e che andavi in palestra con lui?-

Eren si ritrovò a raccontare tutta la disavventura dei giorni precedenti. Da quando aveva incontrato Levi sul treno al tentativo di stupro di Erwin.

I fidanzati sorpresi trattennero il respiro a fine discorso, erano pietrificati.
Armin tentò di prendere parola.

-Denuncialo, capisco la tua paura che lui possa fartela pagare, ma se ha un briciolo di cervello non lo farebbe mai. In più ci sono i tuoi genitori, i professori, noi...- Parlò nervoso il più giovane.

-Eren ti ha quasi stuprato, non puoi lasciar perdere.- Si unì Jean d'accordo col fidanzato.

-Ma... e come vi spiegate l'assenza dei due professori esattamente il giorno dopo dell'accaduto?- Il castano cercò un appiglio per cambiare discorso e far dimenticare ai due la questione della denuncia.

-L'hai raccontato a qualcuno?- Domandò Jean.

-Allo... ad una persona.- Rispose il ragazzo.

-A chi?- Richiese il più grande con fare ovvio.

-Non lo conosci.-

-Il 'gigante'?- Indovinò Armin sapendo che l'unica persona con cui parlava era lui.

-Il professore Ackerman?- Si accigliò Jean, confuso.

-No, un'altro.- Rispose Eren.

Il fidanzato del biondo si portò una mano alla testa.

'Non capisco più niente.'

-Quindi, ricapitoliamo, è successa quella 'brutta cosa'. Poi tu l'hai detto solo allo 'sconosciuto' ed il giorno dopo sia di Levi che di Erwin nessuna traccia.- Disse Armin cercando di far capire al fidanzato la situazione a grandi linee.

-Scusate, ma lo 'sconosciuto' o 'gigante' di cui parlate, chi è?-

-Lo dobbiamo ancora scoprire. Messaggia con Eren da qualche tempo, ma la sua identità resta ignota.- Replicò il biondo mentre Jean annuiva.

-È andata così. Forse, come le altre volte, lo sconosciuto l'ha detto a Levi. Però non capisco perché non siano venuti a scuola.-

-E se si fossero incontrati?- Ipotizzò Jean.

-Potrebbe. Levi avrebbe potuto parlarci.- Concordò Armin. -Mi hai detto che tra loro c'era parecchia 'tensione' quando vi siete incontrati alla stazione.-

-Ma... perché l'ha fatto?- Domandò Eren stupefatto.

-Jaeger. Possiamo parlare?-

Una quarta voce si aggiunse alla conversazione, i tre ragazzi si chiesero fin da che punto avesse udito e che intenzioni avesse.

I due fidanzati si guardarono lasciando solo Eren con il professore.

'Adesso? Che cosa deve dirmi?'


//Vi lascio così.
Bye😘\\

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