You make me crazy

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Alexis si era svegliata di soprassalto quella notte, spaventando tutti i suoi compagni di tenda. Erano diversi giorni che non riusciva a dormire bene, probabilmente per lo stress provocatole dalla morte di Wells.

D'altronde i due avevano un buon rapporto e, essendo stata Alexis a ritrovare il cadavere due giorni fa, ne era rimasta a dir poco sconvolta. Sopratutto quella mattina si notavano perfettamente le occhiaie, che sovrastavano gli occhi verde smeraldo. Tuttavia lei continuava ad insistere di non avere nulla, nonostante, chiunque in quel campo, avesse capito quanto fosse stanca ed esausta, sia mentalmente che fisicamente.

Decise quindi d'inoltrarsi nel bosco, sgattaiolando fuori dal campo, in cerca di pace e serenità. Cercò anche di farsi vedere da meno gente possibile: non voleva essere disturbata da nessuno. Fu fermata inizialmente da Jasper e Monty, ma riuscì a toglierseli di torno con la promessa di tornare prima che facesse buio.

Si diresse quindi alla fonte d'acqua che aveva scoperto il primo giorno che erano arrivati sulla Terra: aveva bisogno di un bagno rilassante. Ormai erano giorni che non si sentiva parlare di terrestri, perciò non si curò nemmeno del fatto che potessero attaccarla: quel dannato bagno era più importante della sua stessa incolumità.

Si tolse i vestiti, rimanendo in intimo, e s'immerse completamente in acqua. Socchiuse gli occhi, mentre stringeva tra le mani la preziosa collana della madre. Il suo ciondolo era a forma di cuore, del medesimo colore dello zaffiro. Era un tesoro molto prezioso per la famiglia Campbell, tramandato di generazione in generazione. Da quanto sua madre raccontava, i suoi trisnonni sapevano lavorare bene questi metalli preziosi e avevano fabbricato questo gioiello unico, apposta per la loro famiglia.

Era come una specie di simbolo dei Campbell. Era il loro simbolo di forza, unico al mondo; tramandato di generazione in generazione, solitamente sempre alla figlia femmina. Quello era quindi il solo ricordo materiale che possedeva di sua madre ed era anche l'unico oggetto che, solitamente, riusciva a donarle forza, speranza e al contempo calma.
Ma in quel momento, non funzionò granché.

Se avesse trovato il codardo che aveva ucciso Wells, gliel'avrebbe fatta pagare cara. Si chiedeva il motivo per cui fosse capitato proprio a lui e non magari a Murphy, la persona più disonesta e spregevole che aveva incontrato in quel campo.
Solo i buoni ci rimettevano, era una vita ingiusta. Come anche sua madre, che era leale e gentile con tutti, ma fu tradita dallo stesso uomo con cui aveva deciso di passare il resto della sua vita. Ecco spiegato il motivo per cui si era promessa di non cascare mai nell'inganno dell'amore e di non fidarsi di nessuno, a parte che di se stessa.
L'amore era una debolezza per lei, come lo era la fiducia. Dovevi contare solo su di te, perché gli altri prima o poi avrebbero sempre preferito loro stessi. Gli essere umani sono tutti così: lottano da sempre per la proprio auto sopravvivenza, non per quella degli altri.

«Alex, io vado. Ci vediamo stasera, cerca di non fare tardi.» Marcus tentò, per la milionesima volta, di lasciare un dolce dolce bacio sul capo della figlia, ma questa si scansò come sempre.

«Non toccarmi.» ringhiò.

«Ne abbiamo già parlato, Alex... mi dispiace per ciò che ho fatto, ti ho già spiegato come è andata un milione di volte almeno...» sospirò Marcus, guardando sofferente la figlia. Quella però non si degnò nemmeno di voltare lo sguardo verso il padre, prendendo a camminare in direzione della sua stanza.

«Si vede che non bastano.» dichiarò fredda.

«Alexis! Ti prego non fare così.. Te l'ho spiegato mille volte perché ho dovuto farlo! Io non ho mai voluto che la donna che amavo morisse! Io ti voglio bene Alex.. non voglio perderti.» controbatté quindi l'uomo, ormai disperato.

Alive || The 100Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin