Ultimatum

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Non appena arrivò all'accampamento, Alexis si diresse subito verso la sua tenda. Nel frattempo, Bellamy e Murphy avevano deciso di distribuire il cibo esclusivamente a chi si toglieva il bracciale. E, poco ma sicuro, lei non se lo sarebbe tolta solo perché glielo dicevano quei due imbecilli: sarebbe morta di fame, piuttosto che cedere alle loro prepotenze. Era un'ingiustizia, ma d'altronde ormai il capo era Bellamy e quasi tutti gli davano ascolto.

«Mangia.» Bellamy entrò d'improvviso nella tenda di Alexis, sconvolgendo qualsiasi sua previsione, porgendole della carne. Alexis lo guardò stranita, sorprendendosi di quel gesto: Bellamy Blake che le offriva della carne, senza né essersi tolta il bracciale né essere andata a letto con lui. Qua c'era qualcosa che non quadrava.

«Siamo sicuri che non l'hai avvelenata?» Alexis assottigliò lo sguardo, diffidente. D'altronde, come avrebbe potuto fidarsi?

«Dovevo ringraziarti in qualche modo, per avermi protetto dai proiettili.» Bellamy però spostò subito lo sguardo, mentre Alexis prendeva lentamente la carne dalle sue mani. Era evidente l'enorme difficoltà con cui Bellamy stava ringraziando la ragazza, ma quest'ultima apprezzò comunque lo sforzo. Lei gli rivolse un sorriso, subito dopo lui si congedò quasi imbarazzato.

Un attimo dopo la frettolosa uscita di Bellamy, Monty entrò di colpo col suo solito sguardo vuoto. I due incrociarono lo sguardo per una frazione di secondo, tuttavia lo distolsero quasi subito. Entrambi non avevano il coraggio di parlare l'uno all'altro. Non riuscivano nemmeno a guardarsi negli occhi, figuriamoci se riuscissero a parlarsi.

Alexis stava per addentare la carne, quando avvertì il pesante brontolio dello stomaco di Monty. Gli porse quindi ciò che aveva tra le mani, rinunciando all'unico pezzo di cibo che avrebbe visto per molto, mentre lui la guardava confuso. «Non ho fame.» Alexis mentì, ma voleva aiutare il suo amico.

Inizialmente Monty non acconsentì a quell'offerta, tuttavia, l'immenso appetito che lo tormentava, prese il sopravvento su di lui e accettò silenziosamente, andando ad addentare la carne con furore. Era più che affamato: la fame lo stava letteralmente divorando. Alexis sorrise dolcemente, contenta di essere riuscita ad aiutarlo almeno in una cosa. Da quando erano tornati, i due non si erano rivolti la minima parola.

***

Durante tutte le notti a venire, si avvertirono le urla angoscianti di Jasper e quasi nessuno riusciva mai a prendere sonno. Molti ne stavano uscendo pazzi: quelle urla erano a dir poco terribili e agghiaccianti.

Alexis e Monty non riuscivano mai a dormire e decidevano quindi di rimanere con l'amico, nel secondo piano della navicella. Con loro vi erano solitamente anche Octavia, Clarke e Finn, che assistevano Jasper nelle cure. Quella notte Alexis decise di uscire dalla navicella a prendere un po' d'aria fresca, al posto che rimanere lì dentro ad ascoltare i continui insulti e le insistenti minacce di morte rivolte a Jasper.

Si mise ad osservare il cielo, canticchiando a bassa voce una dolce e triste melodia. «Jasper si riprenderà, ne sono sicuro.» Finn l'aveva seguita, preoccupato per lei. Alexis non si voltò nemmeno verso il ragazzo, ma smise improvvisamente di cantare. «E non stare ad ascoltare quegli imbecilli, fossero loro al posto di Jasper non direbbero sicuramente così.»

Tuttavia, Alexis sembrava come congelata: non riusciva a proferire la minima parola, lo sguardo era sempre più freddo e distaccato e l'unica risposta che potevi ottenere da lei era un semplice cenno col capo o un sommesso mormorio della voce. Erano giorni che si addossava la colpa di ciò che era successo a Jasper, non avrebbe cambiato idea facilmente. E Finn, come chiunque altro in quel campo, lo sapeva bene.

«Non fartene una colpa, Alex. Lui non è ridotto in quello stato per colpa tua. Tu non c'eri lì.» continuò insistente Finn e quella fu la prima volta che Alexis lasciò che qualcuno abbreviasse il suo nome, oltre a Jasper e Monty. Solitamente la infastidiva, quando qualcuno che non la conosceva bene abbreviava il suo nome. Le sembrava qualcosa di troppo confidenziale per i suoi gusti. Ma in questo caso non ci diede peso, non le importò.

Alive || The 100Where stories live. Discover now