Capitolo 13

486 27 4
                                    

Il telefono prese a squillare fastidiosamente diverse volte in quelle ore, lo schermo si illuminava con costanza, vibrando e suonando quella stupida canzone che era arrivata ad odiare profondamente da quanto l'aveva ascoltata. Servì a poco mettere anche la modalità silenzioso, il lampeggiare dello schermo faceva saltare i nervi e quindi, dopo la ventesima chiamata ''persa'', scelse semplicemente di spegnerlo nella speranza di cancellare anche solo per qualche ora, l'esistenza di quello stronzo d'uomo che la stava chiamando con insistenza. Decise di aver dato abbastanza per quel giorno, scegliendo se stessa per una volta da quando era arrivata.

Non era stato abbastanza passare ore intere a farsi torturare per sembrare carina; non era stato abbastanza logorarsi la ragione nel pensare a lui costantemente. Avrebbe voluto divertirsi come una qualunque ragazza della sua età una volta tanto, e ci sarebbe pure riuscita se non le avessero rovinato la serata, lui e la sua combriccola di stronzi. '' Imbecille! '' Se si riferisse a lui o a se stessa, era ancora da decidersi, ma probabilmente lo si poteva dire di tutti; continuava a rimuginarci sopra, seduta su una scomodissima poltrona vecchia e logora, esausta e senza nemmeno aver dormito neanche un minuto, troppo presa dal controllare l'amica svenuta sul letto singolo che continuava a borbottare nel sonno. L'aveva dovuta letteralmente trascinare di peso fino all'appartamento, e per miracolo era riuscita a non farla vomitare sulla rampa di scale; le aveva fatto vomitare tutto l'alcool nel water e dopo averle tolto gli stivaletti, l'aveva messa a dormire. Non si era arrischiata nel fare una doccia rigenerante, avendo paura di svegliare l'amica, perciò si tolse semplicemente le scarpe e s'era accomodata malamente su quella cosa così scomoda per la schiena, inveendo contro tutto e tutti. Mentre il dolore alla testa cominciava ad accentuarsi di minuto in minuto, chiuse gli occhi ed inspirò a fondo, cercando una soluzione a quel enorme problema. Come avrebbe fatto ad affrontarlo? Se prima si sentiva tremendamente in imbarazzo per essersi lasciata trasportare dagli ormoni, ora non ce l'avrebbe fatta per il semplice motivo che le sarebbe sempre venuto in mente lui che si slinguazzava Susan a tutto spiano.

Sprofondò tra i cuscini, mugolando disperata. Se all'inizio si era sentita carina, ora era tornata a sentirsi il brutto anatroccolo della situazione, e tutto per colpa di quei due! '' Come ho potuto solo lontanamente pensare di essere abbastanza per lui? Come ho fatto a credere che potesse provare qualcosa per me? Nonostante siano passati gli anni, non siamo cambiati di una virgola: io mi sono lasciata irretire come una qualsiasi donna di passaggio e lui il solito coglione che ragiona solo con l'uccello! '' pensò inacidita. Il sole faceva già capolino tra le tende, e ciò le fece voltare lo sguardo sull'orologio a muro, che ora segnava le sei in punto. Si alzò con cautela, e si avvicinò all'amica, notandola ancora dormiente in posizione fetale; Poppy non si sarebbe svegliata prima delle sette, perciò decise di andare a comprare qualche brioches e un paio di caffè da portare via. Si lavò il viso, facendo attenzione a non svegliare la bella addormentata ed uscì, non prima però d'aver lasciato un post-it all'altra, in caso si fosse svegliata mentre lei era fuori; i negozi stavano già aprendo, e la tavola calda non faceva eccezione, mentre spandeva già i suoi profumi sul marciapiede ed alcuni clienti già pronti ad acquistare qualcosa da portare a lavoro. La campanella sulla porta segnalò la sua entrata, mentre si avvicinava velocemente al banco dove poteva osservare stupita le paste già messe in fila.

- C'è nessuno? – chiese avviandosi verso le cucine.

- Audrey cara! Non ti ho sentita entrare, ti serve qualcosa? – chiese Marge con il suo grembiule rosso addosso, infornando dei biscotti.

La ragazza sorrise – Si, avrei bisogno di due brioches e due caffè da portare via, se non ti dispiace. –

- Oh! Bè visto che sei tu, serviti pure da sola, io ho un poco da fare qui in cucina! – borbottò la donna mentre si puliva le mani addosso all'indumento, facendole un cenno col capo.

Le ricette dell'amoreTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon