Capitolo 7

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'' Deve essere parecchio tardi... '' pensò, mentre tentava di aprire gli occhi ancora appesantiti; sedette scomposta sul letto e si guardò attorno, i vestiti della sera precedente erano sparsi disordinatamente a terra: probabilmente li aveva tolti nella notte a causa del caldo. S'alzò lentamente, probabilmente una tartaruga sarebbe stata più veloce di lei, e si osservò nello specchio. Il riflesso la fece boccheggiare inorridita: il trucco era completamente sbafato sul suo viso; i capelli erano diventati una grossa matassa non ben definita, assomigliando parecchio ad un nido di rondine e all'angolo destro della bocca c'era una scia di saliva incrostata che scendeva verso il mento.

- Sembro uno zombie! Se mi vedesse Amanda... - mugugnò inorridita, decidendo di fare immediatamente una doccia calda, nella speranza che l'avrebbe aiutata a distendere i suoi nervi tesi e togliere ogni traccia di stanchezza.

Dopo una lunga doccia, dovuta ai continui lavaggi ai capelli per togliere il puzzo di fumo e sporcizia, indossò una vecchia tuta e scese al piano di sotto dove trovò la sua gatta giocare con Blaise; '' Almeno loro due vanno d'accordo '' pensò sconsolata '' No! Non devo pensarci ''. Camminò verso la cucina e si preparò un caffè bello forte, poi andò verso la finestra e guardò fuori. Heath era insieme a Samuel e agli altri uomini, stavano trasportando delle assi per sistemare qualche recinto.

Si perse nei suoi pensieri...


- Labbra che si scontravano con voracità e lingue si rincorrevano lussuriose. Mani forti che stringevano possessive le carni dei fianchi; bacini che si dondolavano in una danza unica, nel ritmo incalzante e feroce dei loro cuori. Carne maledetta che non ascoltava alcuna ragione, se non quella della passione e del sesso primitivo.


Per poco non sputò il caffè sul vetro. Cos'era? Era un ricordo?

- Oh no! No, no, no! – balbettò Audrey, posando tremante la tazza sul piano da cucina. Le gambe iniziarono a tremarle come gelatina al pensiero di ciò che era accaduto sotto al portico. Rischiò seriamente di cadere con il sedere per terra. Cosa le era mai passato di mente? Quanto poteva essere stupida!

- L'unica cosa da fare è fingere. Fingere di non ricordare, e buttare quella cosa in un angolino del mio cervello e non pensarci. In fondo ero ubriaca e non sarebbe insolito non avere alcun ricordo – sibilò massaggiandosi le tempie. Guardò fuori e boccheggiò: Heath si stava versando dell'acqua sulla testa, probabilmente a causa del caldo e del sudore. – Quei muscoli dovrebbero essere vietati per legge! Forti e scattanti, abbronzati dal sole e grondanti di sudore, goccioline d'acqua che ora si stavano riversando verso il bordo dei jeans... - gemette leccandosi le labbra, sentendo l'improvvisa esigenza di togliergliele lei stessa.

'' Questo perché non faccio sesso da mesi! '' pensò frustrata '' Devo fare qualcosa o qui impazzisco! Farò una torta, mi aiuterà a rilassarmi ''

Optò per una bavarese grondante di cioccolato fondente, che la portò ad occupare gran parte della mattina; con il cioccolato avanzato preparò una mousse leggera da servire con lamponi freschi dopo pranzo. Preparò anche dei toast per gli uomini e della macedonia fresca da servire loro, e li adagiò in frigo; cominciò a resettare un po' la casa, in fin dei conti non aveva da fare altro purtroppo. Si fece un'altra doccia veloce, stavolta fredda, e dopo aver indossato degli abiti più carini portò ciò che aveva preparato nel gazebo in mezzo al giardino; si diresse a passo svelto nella scuderia dove sperava di trovare qualcuno e trovò Sam con un ragazzino, che doveva avere all'incirca diciassette anni.

Li avvisò impacciata - Non vorrei disturbarvi, ma l'ora di pranzo è passata da un po' e quindi ho preparato qualcosa che possa riempirvi lo stomaco. Ho portato tutto al gazebo, se vi va, ecco... –

Le ricette dell'amoreWhere stories live. Discover now