15. Libertà effimera

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Africa, Kijuju, 2009


Gli allarmi risuonavano per i laboratori della TriCell.

Le luci d'emergenza di colore rosso illuminavano scarsamente l'ambiente, mentre Wesker, Excella e Jill scesero le scale per tornare nel laboratorio ove prima era stato condotto un esperimento di routine.

Qualcosa doveva essere accaduto.

Infatti, da sotto la porta di metallo del laboratorio, si vedeva fuoriuscire un'emissione di gas dalla natura sconosciuta.

Albert Wesker non indugiò, e mentre gli scienziati scappavano da quella stanza, egli vi si inoltrò destreggiandosi tra quelle nubi di vapore.

Cercò di analizzare la situazione approfittando della sua incredibile capacità di autocontrollo.

Si guardò in giro e, tra il fumo, distinse le apparecchiature che sembravano impazzite.

Accanto ad esse, notò con sgomento che vi erano accasciati i corpi dei dottori che precedentemente avevano operato.

Il sangue sporcava porzioni di parete, ed era schizzato anche sugli schermi e su quelle costose apparecchiature.

La visibilità era scarsa, ma nell'oscurità egli distinse una figura agitarsi visibilmente.

Portò dunque la mano sul fianco sollevando il lungo cappotto nero, ed estrasse dall'ascellare una pistola magnum.

Si avvicinò cautamente, pronto ad abbattere la B.O.W. che doveva essersi risvegliata in quel laboratorio.

All'improvviso vide qualcosa essergli lanciato in contro. Si spostò agilmente inclinando il busto di lato, e vide sbattere a terra, a qualche metro di distanza da lui, un ammasso di carne, che riconobbe essere...un braccio?

Tornò con lo sguardo dinanzi a se e questa volta vide nitidamente un umanoide deformato dall'Uroboros, che reggeva il corpo sfigurato di un medico conficcato nel suo braccio.

Wesker fece un ghigno puntando la sua arma contro.

"Dovresti tornare a dormire, dolcezza, ma è solo un consiglio."

Dunque poi sparò.

Il mostro tuttavia doveva avere la pelle dura. Infatti, pur ferito da quel colpo d'arma da fuoco, si lanciò contro Wesker, facendo per tranciargli via la testa. L'attacco fu fermato dal tempestivo intervento di Jill, che si mise fra loro per ordine del P-30.

Wesker lì per lì rimase sorpreso, non volendo che Jill combattesse al suo posto. Il P-30 però le suggeriva quel tipo di ordine, vedendo comunque un nemico attaccare il suo 'padrone'.

Così vide Jill combattere la bow, colpendola con violenti colpi di arti marziali.

Wesker le si affiancò velocemente, lottando assieme a lei.

"Valentine, non necessitavo del tuo intervento. Tuttavia combattere in coppia sarà divertente, non trovi?" disse ironico, trovando inspiegabilmente intrigante quando vedeva quella donna minuta, ma dalla grandiosa forza, combattere accanto a lui.

In fin dei conti, era proprio questo ciò che l'aveva colpito di lei.

Il mostro si voltò di scatto verso la bionda, e con il suo artiglio la colpì violentemente in viso.

Fu così veloce che ella non potette deviare il suo colpo in nessun modo.

Wesker girò gli occhi verso di lei, tuttavia la sua freddezza gli permise di riflettere che la maschera che ella indossava doveva essere abbastanza robusta da aver attutito il colpo.

Resident Evil - Le origini del maleWhere stories live. Discover now