8. Odiato e amato

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"Siamo arrivati, signore."

"Bene. Andiamo."

Pronunciò Wesker fermo, dando un'ultima occhiata al suo equipaggiamento e al paracadute ben allacciato sulle spalle e in vita.

Jill, vestita con la battlesuit viola scuro, fece lo stesso, prendendo poi in mano un borsone.

Stettero seduti qualche istante, quando poi Wesker aprì il portellone e diede segno alla bionda di lanciarsi. Ella lo fece senza troppo indugio, seguita qualche istante dopo dall'uomo vestito di nero.

Entrambi sprofondarono nel vuoto, abbagliati dal sole delle tre del pomeriggio.

Aprirono quasi all'unisono i paracadute.

Ai loro piedi si vedevano il mare profondo e un'isola non molto lontana.

Atterrarono sulla spiaggia, sganciando i loro paracadute. Jill seguì Wesker avendo il preciso ordine di essere sempre dietro di lui.

Solcarono la sabbia, sepolta sotto l'acqua che arrivava alle loro ginocchia, con passo pesante, fino a giungere finalmente sulla terra ferma.

Wesker prese un GPS e cominciò a consultare la mappa. Jill si guardò attorno, cercando di capire dove fossero.

Senza dire una parola, l'uomo prese a setacciare la zona per poi dirigersi verso un sentiero boscoso. Lei gli stette a passo, estraendo una sciabola per aiutarsi a proseguire in quella selva.

"Ferma." Le disse lui all'improvviso, mettendo un braccio in orizzontale.

Lei guardò attorno, cercando di capire cosa avesse messo in allarme Wesker.

L'uomo prese dalla borsa delle pinze, e poi una piccola capsula. Si avvicinò ad un tronco e tirò una strana sostanza molliccia. Jill sgranò gli occhi, chiedendosi che accidenti fosse.

"Materiale organico..." disse Wesker analizzando quella mucosa. "C'è stata una schermaglia qui."

Detto questo, continuò a camminare noncurante.

La bionda mantenne un atteggiamento schivo, non prevedendo nulla di buono da quel posto.

Scrutando meglio l'ambiente, talvolta erano ben visibili degli schizzi di sangue. Alcuni sui tronchi, altri sulle foglie, sul terreno... cosa era successo in quel bosco?

Era abituata a visioni simili. Investigazioni del genere erano all'ordine del giorno anche alla BSAA, il gruppo antiterroristico di cui faceva parte.

Era quindi inquietante per lei costatare di star facendo quella perlustrazione proprio in compagnia di colui il quale era una delle principali cause di tutto questo.

Provò una strana morsa al cuore.

Albert Wesker si muoveva con fare naturale, esattamente come a 'quel' tempo.

Seppur le circostanze avessero reso molto diversa quella persona, egli aveva conservato gli stessi atteggiamenti di quando investigava ai tempi della STARS.

Gli ricordava maledettamente il vecchio capitano di cui si fidava.

Wesker le trasmetteva ancora quel senso di forza e protezione che la rassicurava, sebbene, stringendo il suo cuore, sapeva bene che egli non fosse più nulla di tutto questo.

Anzi...non lo era mai stato davvero.

Trovava sciocco quanto ancora spesso le capitava di ripensare al vecchio Wesker.

Quell'uomo non era mai esistito. Doveva farsene una ragione.

Voltandosi, rivedeva se stessa, vestita con la divisa e i capelli corti, assieme al suo capitano, in quel rapporto di lavoro semplice, tuttavia umano, che mai più sarebbe tornato.

Resident Evil - Le origini del maleWhere stories live. Discover now