Con questi pensieri, esco dal bagno per dirigermi nella camera che trovo vuota, con il letto sfatto.

Mi accorgo di alcune urla solo quando sto per uscire dalla stanza.

Oh. Mio. Dio.

Non può essere.

Non può essere lei.

Non adesso.

E cosa diavolo sta succedendo là sotto?

Krystal's pov

Mi sveglio infreddolita e con una brutta sensazione addosso, come se il mio pupazzo preferito se ne fosse andato, abbandonandomi; come se la mia principale fonte di calore mi avesse lasciato per andare chissà dove.

E, infondo, non sbagliavo.

Il posto accanto a me è vuoto, ma ancora caldo, segno che Gabriel si è alzato da poco. Con questo pensiero mi rincuoro e mi giro dall'altra parte con un sorriso da ebete dipinto sulla faccia.

Adesso posso finalmente dire che Gabriel è solo mio e che non ce n'è più per le altre puttanelle.

Mi crogiolo nel rassicurante silenzio con questa consapevolezza, ma un'improvvisa fame mi assale e, seppur a malincuore, mi privo della coperta.

Percorrendo il corridoio, noto la luce che passa per lo spiraglio della porta del bagno e sento lo scrosciare dell'acqua.

Hmm, chi sarà in bagno?

George, Pearl o... Gabriel?

Non mi curo molto di questo, ma tranquillamente continuo la mia passeggiata, diretta alla cucina. Precisamente credenza e biscotti al cioccolato.

Hmm, che delizia! Già a pensarci mi viene l'acquolina in bocca...

Inizialmente non noto tutto il disordine che parte dalla fine delle scale e continua per tutto il salone e diradandosi in molteplici direzioni.
Così, a conoscenza di solo mezza realtà, entro in cucina, dove uno George mezzo addormentato sta bevendo un bicchiere di acqua.

"Ehi, già sveglio?" esordisco sorridente.

"Shh, non gridare!" sussurra strizzando gli occhi in una smorfia di dolore.

Lo guardo interrogativa e lui mi spiega con ancora quell'espressione sofferente sul viso. "Ho un po' esagerato con l'alcol ieri sera e adesso ne sto pagando le conseguenze. Mi sento mille martelli che fanno il loro lavoro, ma sulle mie tempie."

"Oh, povero piccolo!" dico ironica, mettendomi comoda sulla sedia, con una mano già infilata nel pacco di biscotti. Dopo averne mangiato uno con avidità, porgo il pacchetto verso George, il quale scuote la testa in segno di diniego.

"Hai già preso qualcosa?"

"Si, mi sono permesso di fregarti una medicina."

Rido allegra come non lo sono da molto tempo.

"Senti..." comincia esitante il ragazzo.

"Spara!" lo incito, con il pensiero fisso su Gabriel e su i suoi occhi meravigliosi.

"Sei veramente felice con... lui?"

"Certo che lo sono, che domande!" rispondo ovvia, poi gli rifaccio la domanda, ma modificata. "E tu? Sei felice qui?"

Sul suo viso appare un sorriso caldo e annuisce con veemenza, probabilmente pensando alla sua Pearl. Mi pare di scorgere un lampo di incertezza e paura, ma quando poso nuovamente gli occhi su di lui, quei sentimenti non ci sono più, lasciando posto alla serenità.

"Comunque noi due dobbiamo fare un discorsetto..." comincio con un'aria fintamente minacciosa. "Come mai non mi hai detto nulla della tua storia, bastardo?"

Invece di rispondermi, George ride, tenendosi una mano sulla tempia.

"Sapevo che avresti detto così, infondo non sei cambiata di una virgola, cara Kry"

"E non solo l'unica!"

Lui mi fissa con un'ombra di sorriso sulle labbra, poi riprende a parlarmi. "Pearl, come ho visto che la chiamate tutti quanti, mi ha colpito sin dalla prima volta in cui l'ho vista e non ho perso tempo con lei... questo devo ammetterlo, in effetti."

Sorrido, finalmente consapevole di avere come amico una brava persona e di avere accanto una coppia formidabile.

"Lei dorme?"

"Già, ieri sera ci ha dato dentro in pista!" mi informa, ma non fa in tempo ad aggiungere altro che la serratura della porta di casa scatta e il peggiore dei miei incubi si realizza.

Un'intrigante scommessaWhere stories live. Discover now