Capitolo 25

84.4K 3.5K 326
                                    

Gabriel's pov

Spalanco la porta che mi separa da Krystal per vedere proiettata una visione che mi fa stringere il cuore. Un cuore che fino a quel momento non pensavo di avere.

Krystal, sta piangendo, tentando di soffocare i singhiozzi, in modo da non farsi sentire da me e gli altri.

Sono consapevole di averla ferita quando ho detto di non poter tollerare la sua presenza, ma non era mia intenzione quella di farla piangere e nemmeno di dire quelle sciocchezze, che tanto per sottolineare, non sono vere.

Ormai non più arrabbiato per il colpo di testa di Kry e Pearl, mi avvicino al letto sfatto, dove giace il suo corpo singhiozzante.

"Kry, mio piccolo fiore, non piangere, per favore!" mormoro impacciato.

Ho sì, avuto esperienze con ragazze in lacrime, e sempre per colpa mia, ma la differenza tra loro e Krystal è che di quest'ultima mi interessa, mentre delle altre no.

"Non chiamarmi così!" protesta debolmente lei, soffiandosi il naso. "Non sono piccola e benché meno un fiore!"

"Oh, ma per me lo sei, e anche molto bello!" dico, in un disastrato tentativo di rimediare al mio errore.

"Non dire cazzate!"

"Ne ho dette fin troppe e non ho intenzione di spararne altre, tranquilla" la informo serio, prendendole la mano che sparisce dentro la mia.

"E con questo che vuoi dire?" domanda guardinga, fissando intensamente il punto di contatto dei nostri corpi.

"Dico che quello che ho detto prima è stata la più grande sciocchezza che abbia mai detto, quindi, per favore, non portarmi rancore!" la supplico, incatenando i nostri sguardi.

Nei suoi occhi un lampo di incertezza fa la sua apparsa, ma così come è venuto, se ne va altrettanto velocemente. La sua mano stringe più forte la mia, mentre l'altra si avvicina tremante al mio viso.

Una volta venuta a contatto con la mia guancia, lei sorride debolmente, per poi contagiarmi.

"Oh, mia piccola Krystal!" sussurro, perdendomi nella profondità dei suoi occhi, allo stesso modo con cui lei sta facendo con me. "Ma, devi sapere anche un'altra cosa!" esordisco, di nuovo serio.

"Dimmi" bisbiglia lei, facendomi salire sul letto e posizionandomi accanto a lei. Mi lascio guidare e soltanto dopo aver soddisfatto Krystal, apro bocca.

"Quando ti ho baciato, anzi quando CI siamo baciati, ecco... quello non è stato uno sbaglio e nemmeno una cosa da nulla..." mormoro, portando entrambe le mie mani ai lati del viso di Kry.

"Nemmen-" comincia lei, ma io la blocco, dicendo:"Fammi parlare, altrimenti mi dimenticherò tutto... Sai mi ero fatto un breve discorso, prima di irrompere in camera tua, ma ora che sono qui, non riesco a ricordarmelo..."

Lei ridacchia e io sorrido, sicuro di aver posto ammenda a quanto detto precedentemente.

"Perciò... senza perdermi ulteriormente in chiacchiere, voglio dirti semplicemente che mi piaci. So che probabilmente non sono esattamente il tipo di ragazzo perfetto, ma assieme a te potrei provare a diventarlo-"

"No, Gabriel, in quel modo non saresti più il ragazzo di cui mi sono-, cioè che mi piace!"

"E così sia!" esclamo, stranamente in pace con me stesso. "Oh, Krystal, non sai quante volte sono stato sul punto di dirtelo, ma tu veramente mi piaci. Mi hai sempre intrigato, anche quando eri infagottata con quella felpona orrenda, per non parlare di quando sei comparsa il giorno seguente, completamente l'opposto"

L'iniziale sorriso dipintosi sulla sua faccia, si spegne improvvisamente, facendomi temere il peggio.

"Sai, la prima volta che ti ho visto, ti ho automaticamente etichettato come uno sbruffone, ma devo ritirare tutte le mie cattive congetture fatte su di te e tutte le parole brutte che ti ho detto. Ciò non toglie, però, che tu non sia uno stronzo arrogante, con un ego smisurato, ma almeno ho imparato ad apprezzare questa tua caratteristica!"

A questo punto la blocco e comincio a farle il solletico sui fianchi, scatenando delle risate da parte sua.

"Basta, ti prego!" mi implora.

"Non finché non ritirerai tutto quello che hai detto!" la minaccio scherzando.

"Mai!"

"E allora solletico sia!" Detto questo mi avvento su di lei e con maggiore forza e impegno, la torturo, al punto che lei dice tra una risata e l'altra:"Okay...okay... non sei proprio un completo stronzo arrogante, ma siamo lì! Fatto sta che mi piaci, nonostante il tuo carattere di mer-"

"Non permetterti o non mi trattengo più!" le intimo con finta aria minacciosa.

"Va bene, va bene!" si arrende alzando le mani in segno di resa, ancora sorridente.
"Però adesso dovresti baciarmi" mormora, lo sguardo fisso sulle mie labbra.

"Perché no?" sussurro, colmando la distanza che ci separa.

A pochi centimetri dalla sua bocca bisbiglio:"Mia piccola Krystal..." e poi niente più posto per le parole. Solo per i gesti.

Una carezza sul viso...

...un bacio...

...un abbraccio...

...un timido sorriso.

I nostri corpi aderiscono perfettamente e i nostri cuori battono lo stesso tempo, immortalando questi attimi di felicità e di affetto.

Immortalando questi baci pieni di un sentimento a noi sconosciuto...

...immortalando queste carezze che nascondono un affetto profondo...

...e questi abbracci che colmano tutto il vuoto che abbiamo nei nostri cuori.

Tump...*

"Mi piaci, Krystal..."

Tump...

"Mi fai impazzire, Gabriel..."

Tump...

"Sii la mia ragazza, "

Tump...

"Con immenso piacere..."

***

*= Il 'tump' indica il battito del cuore.

Un'intrigante scommessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora