Capitolo 29

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Erano passate un paio di settimane dall'insolito incontro con Justin, e la casa era sempre più vuota con le continue assenze da parte di Miranda, e stranamente non era venuto nessun pretendente. Avevo spesso quel libro in mano, non facevo altro che leggerlo e rileggerlo... mi ero praticamente innamorata di quelle pagine piene d'amore. I protagonisti avevano un loro codice, detto 'Marshmallow' che utilizzavano solo in caso di estremo bisogno. Appena lessi la lettera che Drew aveva dedicato a Fable, scoppiai in lacrime.

'Cara Fable,
Mai pensavo di lasciarmi alle spalle il mio peggior nemico.
Avrei ancora così tante cose da dirti.
Ricordati sempre che non penso ad altro che a te.
Sai, tante cose nella mia vita mi confondono e...
Ho il cuore pesante per il dolore.
Magari potremo stare di nuovo insieme, un giorno.
Al di là di te, non desidero niente e nessuno, ma ora non ce la faccio.
Lasciarti sarà l'esperienza peggiore della mia vita.
L'amore fra noi potrebbe essere un errore. Trascinarti nel mio mondo ti ferirebbe soltanto.
Oh, non voglio che accada.
Wow, so già che non potrai mai perdonarmi!

Ti amo
Drew'

Aveva utilizzato la stessa parola, quindi forse era in difficoltà, o semplicemente gli andava di restare solo con i suoi demoni. Quella era un'opera di fantasia, e leggendo i ringraziamenti notai che c'era anche un secondo volume, chiamato 'Dammi un'altra possibilità'. Quanto avrei voluto comprarlo... ma non potevo, anche se la curiosità mi stava letteralmente divorando. La dedica di Shawn spesso e volentieri anch'essa era sotto i miei occhi. Me l'ero praticamente imparata a memoria, ma... facevo bene a chiamarlo? Chi avrebbe risposto? Non poteva essere che lui con quella grafia disordinata, ma forse è stato costretto a scrivere tali parole? La risposta ai miei dubbi potevo averla solo digitando quel numero. Mi diressi in bagno chiudendomi a chiave, e scrissi sul cellulare con mano tremante. Poggiai il cellulare all'orecchio, dando per scontato che fosse staccato. Bussava! Il cuore cominciò a battere, e l'ansia crescere. Uno, due, tre squilli... fino a diventarne sette. Stavo per riattaccare, quando sentì un sonoro <<Allison?!>>. Sbarrai gli occhi, mettendomi una mano di fronte alla bocca per la troppa emozione. Avevo la gola secca, e a stento uscì un <<Ehi>> dalle mie labbra.

<<Come stai?>>, chiese innocente.

<<Come vuoi che stia?!>>, ribattei con le lacrime agli occhi. <<Tu ormai fai la bella vita, eh? Ti sarai scopato quella Chloe chissà quante volte, e ancora mi chiedo come diamine sia riuscito a sfuggire dalle grinfie del preside! Oh, dimenticavo... sei il suo futuro genero! Ti odio! Perché non alzi il culo e vieni a salvarmi, eh?! Ti aspetti che venga sempre io da te, sempre!>>, sbottai piena di collera.

<<Ma cosa stai dicendo?!>>, rispose stralunato.

<<Semplicemente ciò che penso. Scusami se sono troppo diretta, ma è così. Nella nostra relazione contorta, sono stata io la tipa a preoccuparsi sempre di te, tu sei solo uno stupido. Sei un damerino, uno che quando vede le prime difficoltà scappa come una lepre, mentre quella che ci rimette sempre sono io. Sono andata due volte in coma grazie a te, due! E tu, cos'hai fatto per me? Cos'hai fatto per meritarti il mio cuore, hm?>>, gli strillai. Giuro che se sarebbe stato davanti a me, l'avrei incenerito con un solo sguardo.

<<Beh, diciamolo Allison, sei stata tu che ti sei messa in mostra dalle prime volte che ci siamo visti urlando ai quattro venti ciò che pensavi di Hope, eri contro di lei fin dall'inizio, e io potevo tranquillamente scegliere se seguirti o andarmene. Ho scelto la prima opzione, se lo volessi sapere ed ora con le mie conoscenze, ti sto tirando fuori di lì. Non ho più toccato Chloe da quando te ne sei andata, ed ora abito in un condominio, a Los Angeles. Non potevo stare in quella casa. Ne ho parlato con il padre, dicendo che non amo sua figlia e neanche lei ricambia più il sentimento, quindi mi ha lasciato andare...>>, sentivo che c'era dell'altro. Ma non potevo non sentirmi sporca verso di lui per le azioni che avevo fatto...

<<Continua>>, lo incitai ignorando il pensiero negativo. <<Ho un microchip nel collo. Non posso venire da te, in qualunque posto sia perché ti troverebbero>>, disse preoccupato.

<<Perché, non mi ha mandato lui qui?>>, chiesi confusa.

<<Ho cambiato l'indirizzo l'ultimo secondo, pagando una grossa somma al tizio che ti ha portata lì. Dovevi essere nel Bronx, a New York. Nella zona più malfamata>>, mi rivelò infine. <<Allison, solo tu puoi cambiare il nostro destino. Va lontano, parti con uno dei tuoi pretendenti>>, mi propose.

<<Cosa? No, non posso... devo prima vederti. Hai detto che sei a Los Angeles, no? Perché non ci incontriamo? Sono anch'io in California!>>, esclamai sopraffatta dalle emozioni.

<<Non credo che sarà possibile. Ci incontreremo quando il boss e tutta la sua generazione sarà in carcere>>, mormorò con una nota di malinconia. <<Potrò almeno sentire la tua voce?>>, chiesi tremante.

Lo sentì sorridere. <<Ma certo. Ti amo così tanto...>>, ed ecco che partirono le lacrime.

<<Non so se ti merito>>, singhiozzai.

<<Perché? Qualcuno ti ha fatto del male?>>, si allarmò.

<<No, assolutamente no. Semplicemente... okay, te lo racconto>>, presi un gran sospiro, prima di continuare <<tu hai mandato Justin da me, giusto? Beh... tra noi ci sono stati dei...>>, non riuscì a continuare che cadde la linea. Gli occhi gonfi e rossi contunarono a far uscire lacrime <<Pronto? Shawn? SHAWN?!>>, strillai piangendo <<Scusami, Shawn... lui sa che amo te e che sono solo una... traditrice>>, sussurrai facendo cadere il telefono a terra, come il mio cuore.

Esso si ruppe, facendo saltare il coperchio e la batteria in diverse zone della stanza, mentre il mio organo che utilizzavo per pompare il sangue, non batteva più. C'era solo una grandissima morsa, come se l'avesse mangiato un leone. Ormai lui mi reputava come una poco di buono, una che va con tutti e si era arreso. Ero sola, come sempre... avrei seguito i suoi consigli? Certo che sì, anche se il mio unico obiettivo, era vendicarmi di tutto il male che ho dovuto subìto da quando avevo messo piede in quella dannata scuola.

Just A Little Bit Of Your Heart |Shawn Mendes|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora