Capitolo 28

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Entrai in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Tutto quel trambusto, mi aveva scosso e non poco. Era tutto così dannatamente difficile... perché mi ero fatta abbindolare così? Come faceva ad avere tanto potere su di me, io che sono la tipa più acida che conosca?! Quella situazione non era per nulla facile; forse, aprirmi con qualcuno mi avrebbe aiutata un pochino, almeno mi sarei sfogata. Justin fece la sua comparsa in cucina con le mani nelle tasche, era appoggiato allo stipite della porta, e i miei occhi non volevano staccarsi da tanta perfezione. Mi sorrise e dopo qualche secondo, ecco che cominciò ad avvicinarsi pericolosamente. Diventai subito rossa, e quando mi chiese da bere, l'acqua andò a finire sul bancone e a terra, ma nel bicchiere no! Tremavo talmente tanto da far paura, infatti appena lui mi toccò la mano, sobbalzai così immediatamente da inzupparlo. Volevo seriamente sotterrarmi in quel momento. Riuscì solo a balbettare un 'mi dispiace' prima di sparire in camera.

<<Allison, non fa nulla! Andiamo, non puoi tagliarmi così!>>, esclamò da dietro la porta.

<<Invece sì. Anzi, è il minimo! Non ho la minima intenzione di uscire da qui, scordatelo!>>, gli strillai dalla vergogna.

<<Ora mi asciugo con un phon, ma non posso prenderlo se non mi indichi dov'è! Vuoi davvero che mi ammali?>>, immaginai la sua faccia da cane bastonato accompagnato da quel tono. 

Mi arresi e aprì la porta. La maglia gli si era appiccicata sulla pelle, e si intravedevano i muscoli perfettamente scolpiti. Deglutì e lottai per distogliere lo sguardo; mi diressi verso il bagno, ma la sua mano mi prese al volo. Sbarrai gli occhi da quell'azione, e ciò che successe poco dopo mi fece girare letteralmente la testa. I suoi respiri sapevano di menta, e la sua vicinanza mi provocò particolare piacere. Mi scrutò attentamente il viso, ed io mi sentì come una cavia da laboratorio.

<<Sai che hai degli occhi splendidi?>>, mormorò in adulazione.

Non feci in tempo per rispondergli che mi prese per i fianchi, prima di baciarmi di nuovo. Cercai invano di sfuggirgli, ma il corpo si rifiutava di obbedire, la mente era offuscata e il cuore... beh, quello batteva. Forse troppo forte. Le braccia in automatico, circondarono il suo collo e le sue mani esploravano la schiena, mentre le lingue, fameliche, si scontravano diverse volte. Era così armonioso da farmi perdere la cognizione del tempo; ogni attimo che passava eravamo sempre più affannati, dovevo staccarmi o avrei perso completamente il controllo. Appoggiai una mano sul suo petto, e abbassai il capo, interrompendo il contatto delle labbra.

<<Non posso fare questo a Shawn... non se lo merita>>, sussurrai più a me stessa che alla persona che mi stava davanti. Le sue mani mi presero da sotto il mento, facendomi alzare gli occhi.

<<Tu ti meriti di vivere così?>>, mi chiese. Era una domanda inaspettata, ma con una profonda verità. Davvero stavo facendo tutto questo per Shawn, mentre lui era chissà dove? <<Dimmi. Cos'ha fatto lui per te?>>, continuò consapevole che non avrebbe ricevuto risposta da me per il semplice fatto che neanche io la conoscevo. 

<<Ha fatto molto. Credimi, Justin. Ha lottato per avermi, mi ha conquistata con il suo carattere semplice e sensibile. Ha fatto di tutto per me>>, dichiarai guardandolo dritto nelle pupille.Non ero arrabbiata con lui, voleva solo farmi aprire gli occhi. Ma non sapeva che erano già spalancati. <<Ti racconto un po' della mia storia, se ti va>>, gli sorrisi. Poi, abbassai lo sguardo sul disastro che avevo fatto <<ma prima, meglio che ti asciughi>>. Gli diedi il phon, e lui si tolse la maglia inventandosi la scusa che si sarebbe scottato.

Alla vista dei suoi pettorali, arrossì. Okay, ero innamorata di Shawn, ma un fisico così non passava di certo inosservato! <<Se vuoi, mi racconti dopo. Con il rumore di quest'oggetto, non credo che riuscirò a sentire molto>>, disse attaccando la spina. 

Just A Little Bit Of Your Heart |Shawn Mendes|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora