Capitolo 21

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Cameron era tornato verso le undici e trenta, io e Shawn eravamo già nel letto accoccolati. Ed era così accogliente... lui stava già dormendo, mentre io guardavo attentamente 'Toradora' sul cellulare. Quell'episodio era particolarmente importante, infatti mi ero messa comoda per l'occasione. Sentì un tonfo che mi fece trasalire, non sapevo se urlare dallo spavento o fare finta di dormire. 

Perché non dormi e basta?  

Perché forse non ho sonno?

Probabile. Devi scoprire cosa sta architettando quell'essere!

La fai facile tu...

Posai lentamente il telefonino sotto al cuscino, e mi misi sotto le coperte. Decisi di mettere il registratore audio in atto.

<<Pronto? Chloe, tesoro... Sta procedendo tutto piuttosto bene! Sì, il veleno l'ho messo in tutte le pietanze, ed entrambi hanno mangiato tutto con gusto>>, veleno? Aveva inserito del veleno nel cibo?! <<Non lo so, credo che domattina si sveglieranno... morti!>>, esclamò vittorioso. <<Ovviamente Allison morirà prima, è così disgostusamente  antipatica! Per poco, non scopriva il veleno! Per fortuna, ci ho incollato sopra un adesivo di olio. Ovviamente ho l'antidoto per Shawn, in fondo gli voglio bene>>. Sbarrai gli occhi per la confessione. <<Okay, ci vedremo domattina. Buonanotte, amore>>, chiuse la telefonata.

Staccai immediatamente la registrazione e la inviai a Shawn, Debby, Valery, mio padre e mio zio. Semmai mi avesse scoperta in quel momento, almeno la prova schiacciante esisteva in qualche altro cellulare. Lo spensi, e strinsi il mio ragazzo più forte che potevo. Cameron si affacciò alla stanza, forse per essere sicuro che nessuno fosse sveglio. A stento trattenevo le lacrime, lo sentì andarsene in bagno.

<<S-Shawn...>>, sussurrai nella speranza che si potesse svegliare. Mugugnò qualcosa e aprì gli occhi. <<Lui ci ha avvelenati. Dobbiamo andarcene, ora!>>, esclamai sottovoce. <<Ora lui è al bagno. Chiudilo a chiave!>>, continuai pregandolo.

<<Ma lui non sarebbe mai capace di uccidere una persona, specialmente il suo migliore amico!>>, rispose difendendolo. Povero illuso...

<<No, e ho la prova. Ma ora, ti prego, fidati di me... sai che voglio solo il tuo bene>>, mormorai guardandolo negli occhi. Annuì solamente, e si diresse in verso l'amico. Sentì la chiave girare, e lasciai un sospiro di sollievo. Finalmente, tutto sarebbe finito.

Dei passi avanzarono verso la stanza in cui mi trovavo, la persona si diresse verso di me, salendo sul letto. Mi prese il viso tra le mani, sentì il suo respiro propagarsi su di me, non volevo baciarlo chiunque sia, pensai velocemente a un'opzione plausibile, e diedi un calcio sotto i gingilli con la gamba rotta. Lui imprecò qualcosa, e riconobbi la voce di Cameron. Presa dalla rabbia, avvolsi le dita attorno al suo collo iniziando a stringere con abbastanza insistenza.

<<Dimmi immediatamente dove si trova l'antidoto!>>, urlai mettendomi su di lui.

Allison, credo che dovresti calmarti...

<<Sta zitto tu! Questo qui vuole cancellarmi dalla faccia della terra, e ti ostini a darmi ordini!>>, poi guardai il ragazzo sotto di me dritto negli occhi nell'oscurità <<allora, vuoi parlare? O vuoi morire, miserabile?!>>, sbraitai con le lacrime agli occhi.

<<A-Allison...>>, allentai un po' la presa <<ecco, tieni>>, disse tremante dandomi una piccola provetta. Glielo strappai dalla mano, e ne bevvi un piccolo sorso <<è solo questo, e un sorso di certo non ti salva la vita... decidi chi vuoi salvare, tesoro>>, sogghignò.

<<Sei una persona spregevole!>>, gli sputai. Bevvi io l'antidoto perché ormai, una parte era già nel mio corpo.

Sentì una strana sensazione. Una fitta mi colpì lo stomaco, mi piegai in due dal dolore. Mi sentivo bruciare dentro, come se mi stessero divorando l'intestino.

<<Oh, ho sbagliato pozione. Scusami>>, mormorò con mezzo sorriso, per poi sparire verso il bagno. Shawn fece la sua comparsa nella stanza. La luce si accese.

<<Allison! Ho preso il veleno, l'antidoto sta facendo effetto?>>, chiese allarmato.

<<Amore... io sto... s-sto m-m...>>.

<<NO!>>, urlò sonoramente prendendo il mio corpo quasi senza vita tra le mani. <<E' stata tutta colpa tua! Non dovevo fidarmi di te!>>

<<Vero. E ora, verrai con me>>, lo costrinse.

<<MAI! Non mi muoverò da questa casa con la mia ragazza! O entrambi, o nessuno>>, lo mise alle strette. Sembrava in evidente sconforto. <<Ti prego, Cameron... so che mi vuoi bene, e che non fai parte di questo mondo>>.

<<E sia. Andiamo in ospedale>>, si convinse.

L'acqua si scontrava verso gli scogli, ed io nuotavo beatamente, stendendomi sul pelo del liquido. Inspirai profondamente, cercando di restare calma. Il dolore allo stomaco era diventato davvero insopportabile, forse dovevo solo mangiare un panino... mi diressi verso la spiaggia, dove il mio inconscio era alle prese con un giochino che aveva in mano. Evidentemente, ero di nuovo in coma.

<<Ciao, inconscio! Dammi qualcosa da mangiare, per favore>>, gli chiesi sedendomi sul gigantesco asciugamano.

<<Oh, Allison! Non te lo consiglierei...>>, mormorò senza degnarmi di uno sguardo.

<<Come sarebbe a dire? Muoio di fame!>>, mi lamentai allungando la mano verso il cestino pieno di cibo, ma lui mi diede uno schiaffo. <<Ma dico, sei impazzito?!>>.

<<Lo faccio per il tuo bene. Ti stanno operando, sai? E se mangerai qualcosa, potrai dire addio alla tua vita>>.

<<Wow, mi complimento. L'hai detto nel modo più delicato possibile... vado nella casa sulla spiaggia. Ho bisogno di dormire...>>, detto questo mi alzai e mi diressi verso l'abitazione.

La mia stanza era particolarmente grande, e quando mi fermai per ammirare il mio corpo, sulla pancia c'era un gigantesco tatuaggio, rappresentato da fiori bruciati. Forse, davvero stavo per dire addio al mondo... decisi di non pensarci dormendo sul gigantesco letto.

<<Allison... ehi, sei stata appena operata. E con questa, è la seconda volta che ti trovi in ospedale a causa mia>>, le lacrime scendevano dagli occhi, e bagnarono la mia mano appoggiata al letto. <<Chloe ha pagato l'operazione, che è costata molto. Il prezzo da pagare sono io... andrò a vivere da lei contro la mia stessa volontà. Voglio solo che tu ti riprenda... ti amo così tanto>>, continuò disperato.

Era così strano quel sogno... e così triste. Ero in bilico tra la vita e la morte. Potevo scegliere tra le due, ma la domanda era... cosa merito io?

Just A Little Bit Of Your Heart |Shawn Mendes|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora