Capitolo 27: How to save a life

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Crollo a terra, sbattendo forte le ginocchia contro il pavimento, al fianco del gigante morto

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Crollo a terra, sbattendo forte le ginocchia contro il pavimento, al fianco del gigante morto. Finalmente, torno a sentire e vedere qualcosa, penso sia un buon segno, ma che cosa mi è successo? Che cos'ho fatto?

-Alisia?- mi sento chiamare e alzo lo sguardo. Jessica e gli altri mi stanno fissando preoccupati.

-Come avete fatto a trovarmi?- chiedo preoccupata.

-Abbiamo sentito un urlo terrificante e siamo corsi qui dentro, ti abbiamo trovata che combattevi con il bestione lì a terra- mi risponde Jason.

Ho combattuto contro quel gigante? Ecco spiegati i dolori che sento in tutto il corpo.

-Io.. Lui... Chiara...- mi ricordo di Chiara e scoppio a piangere.

Non posso credere che la mia migliore amica sia morta e solo perchè io volevo salvarla! Sarebbe stata al sicuro se me ne fossi rimasta a casa!

Piango e sento qualcuno abbracciarmi, non so come, né chi sia, ma ho bisogno di questo abbraccio, tolgo il viso dalle mie mani e ricambio l'abbraccio e piango sulla spalla di colui o colei che mi sta abbracciando

-Che è successo?- mi chiede impaziente di sapere Nadia, che è colei che mi sta abbracciando.

-Lei.. Lui l'ha... l'ha...- non riesco nemmeno a finire la frase, sono bloccata, dirlo ad alta voce sarebbe come far sì che diventi realtà e non solo un sogno. Cioè, un incubo.

-Dimmelo, ti prego, non voglio vedere una mia amica piangere e non sapere nulla dell'altra- mi incita.

Devo dirglielo, so che devo dirglielo, in fondo, so che non è stato un incubo, purtroppo. Non è stato uno dei miei soliti incubi, era troppo realistico per esserlo, in più c'era solo Chiara e non anche gli altri, quindi non era un incubo.

-Lui...- prendo un bel respiro -Quando sono entrata... Non gli serviva... Fuori dalla finestra...- non sono riuscita a fare un discorso di senso compiuto, ma, da come mi sta guardando, capisco che lei ha capito, mi abbraccia di nuovo e scoppiamo a piangere insieme, una abbracciata all'altra, sperando di darci forza l'una all'altra.

-Oh no!- dice Jessica una volta che ha capito anche lei e penso che si sia lasciata cadere a terra anche lei dal rumore che ho sentito.

-Ragazzi, scendiamo e andiamo a recuperare il corpo- dice serio Steven.

Si sente che è molto addolorato anche lui.

Io e Nadia sciogliamo l'abbraccio, ma rimaniamo unite, lei mi sostiene e io sostengo lei e scendiamo tutte le scale fino all'uscita. Ho paura di quello che potrei vedere, non sono minimamente preparata.

Usciamo, non mi ero resa conto che avevamo fatto così tardi, è già tutto buio, prendiamo le torce, anche io, non ho più forze per far luce con uno dei miei fulmini e cerchiamo a terra il corpo della mia migliore amica.

-Io non vedo niente, ma sei sicura di quello che hai visto?- mi chiede scettico Jason.

Pensa che io mi sia inventata tutto? Che mi diverta a vedere la mia migliore amica morire? O volare giù da un'altezza di ottanta piani e poi dire che era tutto uno scherzo?

Mi avvicino minacciosa a lui:

-Senti coso- gli dico piantandogli il mio indice destro contro il suo petto -non ricorderò cosa è successo con quella sottospecie di gigante o non avrò idea di quanto tempo sia passato da quando mi sono fiondata lì dentro- dico indicando l'edificio dietro di noi -Ma sono più che sicura di quello che ho visto e di quello che ho sentito. Io ho sentito quel gigantesco mostro dire "Bene, bene, bene! Finalmente sei arrivata! Ora lei non mi serve più" e vedere la sua enorme mano che lanciava la mia migliore amica fuori dall'unica finestra non sbarrata. Io sono scattata per cercare di prenderla invano. Io non ho potuto fare niente per la mia migliore amica- dico cercando di trattenere le lacrime.

-Tu no, ma io sì- dice una voce.

Sposto lo sguardo da Jason e guardo colui che ha parlato: Austin.

-Che cosa hai fatto?- chiedo titubante, ho paura di cosa potrebbe rispondermi.

-Mentre voi correvate all'interno dell'edificio, io ero rimasto un attimo indietro, fortunatamente. Mi stavo accingendo a entrare quando ho sentito un urlo e ho alzato lo sguardo, ho visto una persona che cadeva, non ci ho pensato due volte, ho fatto crescere una pianta e le ho ammorbidito l'atterraggio rendendole, anche, più corto la caduta, quando la mia pianta l'ha accompagnata a terra ho visto che si trattava di Chiara, era svenuta e l'ho riportata a casa tua. Scusate se sono riuscito ad arrivare solo ora- spiega.

Io corro e gli salto addosso, abbracciandolo, forte forte, forse lo sto anche stritolando, ma non me ne importa, ha salvato la mia migliore amica.

-Graziegraziegraziegraziegrazie!!- dico senza nemmeno prendere fiato tra un grazie e l'altro.

-Non devi ringraziarmi, ma devi lasciarmi andare o morirò soffocato- dice cercando di ridere.

Ops! Mi stacco immediatamente e il mio posto viene preso da Nadia che lo abbraccia, anche se non lo stritola come me.

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Pov Chiara

-Bene, bene, bene! Finalmente sei arrivata! Ora lei non mi serve più- detto questo vengo scaraventata fuori dalla finestra che il mostro ha lasciata aperta e precipito nel vuoto dopo aver visto la mia migliore amica che è venuta fin qui per me.

Volo, volo verso il basso e chiudo gli occhi in attesa dello schianto pensando ai miei genitori e alla mia migliore amica, mi spiace lasciarli così, ma non posso farci nulla.

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Non immaginavo la morte come un sonno da cui ti stai svegliando. Pian piano apro gli occhi, non immaginando nemmeno dove potrei essere e, sopra di me, vedo un soffitto bianco. Mi guardo intorno: sono nella mia stanza, a casa di Alisia, ma le mie cose non sono più dove le avevo lasciate. Che sta succedendo? é stato tutto solamente un sogno?

Mi metto a sedere e rifletto su quello che mi è successo: un gigante mi ha lanciata giù da una finestra e ora sono sul letto che uso stando a casa dalla mia migliore amica, ma ne sono realmente sicura?

Decido di alzarmi e chiedere qualcosa alla predetta migliore amica, ma, appena cerco di alzarmi, Maria esce dal bagno della mia camera e, quando mi vede sveglia, corre da me tenendomi nel letto.

-Maria, ma che è successo? Perchè sono qui? é stato tutto un sogno?- chiedo preoccupata.

Mi guarda dispiaciuta e, a testa bassa, mi dice:

-Non ti conviene alzarti, se vuoi sapere tutta la storia-

Mi appoggio al cuscino e la ascolto. Man mano che l'ascolto sono sempre più shoccata, sempre più incuriosita, sempre più con la bocca che tocca per terra.

Alisia è una semidea.

Alisia è figlia di Zeus.

La mia migliore amica ha per padre Zeus e per nonno Poseidone.

La mia migliore amica ha due parenti divini e non me l'ha mai detto.

The Her Saga #1 - The DaughterWhere stories live. Discover now