Capitolo 2: Riflesso [R]

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Revisionato

Intanto che i miei organi interni cercano di riprendere il loro normale funzionamento, seguo il ragazzo dai bellissimi occhi del color del mare lungo il viale che porta all'interno della scuola

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Intanto che i miei organi interni cercano di riprendere il loro normale funzionamento, seguo il ragazzo dai bellissimi occhi del color del mare lungo il viale che porta all'interno della scuola.
Quando riesco a riprendermi cerco di ricordarmi quale fosse il suo nome: da Francesco a Marco sono tutti i nomi che mi passano per l'anticamera del cervello prima di ricordarmi che non mi trovo più in Italia. Allora inizio a pensare ai nomi che si sentono nei film americani.
Harry, Dawson, Mark e molti altri ma sono più che sicura che siano sbagliati.
Mi risveglio da questi tentativi fallimentari di ricordarmi il nome quando sento una voce maschile gridare un qualcosa che non riesco a capire, ma davanti a me vedo Occhi marini voltarsi verso la provenienza della voce.

"Rock, potevi pure aspettare e smettere di camminare prima, al posto di farti rincorrere per tutto questo tempo."
Sembra divertente questo tipo dai capelli color biondo cenere, che tiene le mani poggiate sulle ginocchia e respira affannosamente, in attesa di riprendere fiato.
Il ragazzo che mi ha accompagnata fino a ora scoppia a ridere, dandogli una pacca sulla schiena.
"Steve! It's a wonderful training for you."
Sento una sequela di parole spezzate dai respiri corti provenire dal ragazzo piegato e immagino siano parole poco carine nei confronti del moro.

Alla fine, il biondo si alza e punta i suoi occhi verdi nei miei, rigorosamente coperti da lenti a contatto verdi.
"Hi, beautiful girl. I'm Steven and I'm a perfect man for you."
Per un tempo che mi pare infinito lo guardo con gli occhi sbarrati, cercando di capire se sta cercando di scherzare o è serio.
Quando si avvicina, cercando di mettermi un braccio intorno alle spalle capisco che è serio, ma non riesco a trattenermi oltre e gli scoppio a ridere in faccia finendo con il mio sedere per terra.
Sento gli sguardi dei due ragazzi perforarmi, ma continuo a ridere indisturbata fin quando non ho più fiato e sono costretta a fermarmi.
Vedo già quel che direbbero i giornali: <<Ragazza italiana muore soffocata da una risata il suo primo giorno di scuola. Chi l'ha conosciuta ha detto che era pazza.>>
Riesco a smettere e a guardare in faccia i ragazzi senza ricominciare a ridere.
"Are you ok?"
Per un momento, sentendo la erre moscia del ragazzo biondo sono tentata di ricominciare a ridere, ma la mia coscienza mi dice che dovrei evitare di farmi considerare una pazza e, quindi, mi alzo in piedi, mormorando qualcosa che dovrebbe assomigliare a un sì.

"Senti Steven, io accompagno lei in segreteria e poi in classe. Se faccio tardi puoi avvisare tu il professor Robertson?"
Lo sguardo del ragazzo che ho capito chiamarsi Steven diventa pieno di stupore e qualcosa di simile alla paura, inizia a boccheggiare e perde colore.
Non è che si sente male?
"Non puoi farmi una cosa del genere, Jason!"
Oh, quindi è Jason il suo nome!
"Non avrai paura di Robertson, vero? Lo sai che abbaia solo senza mordere."
Cerco di trattenere le risate all'immagine di un professore serio e competente abbaiare in classe che si è appena formata nella mia mente.
Steven si guarda indietro, come per assicurarsi di non avere nessuno intorno.
"Sai bene che non parlo di lui, ma di Julia."
E ora chi è questa Julia? Sono già in ballo troppi nomi che penso valgano la pena di essere ricordati.
Uno sbuffo più che sonoro lascia le labbra di Jason e mi sembra di capire che Lei dovrebbe voltare pagina, visto che è stata una sua scelta.
Ma di che perdincibacco stanno parlando?
"Se è per accompagnare questa bella damigella, posso sempre farlo io. In fondo, sappiamo tutti che il vero cavaliere tra i due sono io." chiude la frase con un occhiolino esagerato.
Lo fisso negli occhi, cercando nuovamente di capire se è serio e sembra ancora di sì, questa volta gli rispondo che preferisco andarci con Jason.
"Prima o poi mi ucciderà e sarà tutta colpa vostra." dice gesticolando in maniera esagerata. 
E poi dicono che siamo solo noi italiani quelli che parliamo gesticolando.

The Her Saga #1 - The DaughterWhere stories live. Discover now