Capitolo 8: Io canto

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Jason ed io ci dirigiamo verso la fermata dellautobus ridendo e scherzando

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Jason ed io ci dirigiamo verso la fermata dellautobus ridendo e scherzando.

-Ma, aspetta! Ora mia madre dovrà sapere chi è mio padre?-

-Per ora non è importante che lei lo sappia, dille solo che ti sei iscritta ai corsi pomeridiani, tranquilla.-

-Oh okay-

Prendiamo l'autobus.

-Allora, ora ci credi agli dei greci?-

-Santa paletta! Eccome se ci credo!-

-Santa paletta?-

~Oh ti prego! Dimmi che non ho imprecato nel mio strambo modo davanti a lui!~

~Se vuoi non te lo dico, ma l'hai fatto~

~Caspitum!~

-Ehmm... Sì. So che è stupido, strambo o quant'altro, ma io impreco e insulto in un modo tutto mio per non utilizzare le parolacce. Non sono adatte a una signora e nemmeno a una figlia del re degli Dei.-

~Sisi, arrampicati sugli specchi, dai!~

~Zitta bazzacchera!~

~Ba-che?~

-Uhuh, certo, proprio per essere la figlia perfetta eh!-

-Ovviamente.-

Saliamo sul bus.

-Allora, ti va di raccontarmi della tua vita? Com'è l'Italia?-

-L'italia è... Non ci sono parole per descriverla, è unica, magnifica, fatta eccezione per la politica!-

Scoppiamo entrambi a ridere.

-Eddai, dimmi di più! Parlami dei tuoi amici, della tua scuola, di quello che vuoi.-

Prendo un respiro profondo e acconsento.

-Va bene, allora... Ho sempre vissuto in una città limitrofa a Milano, avevo tutte le scuole vicino a casa, sempre un sacco di amici attorno. Avevo scelto un liceo linguistico, amo le lingue e, per me parlare in inglese è come conversare in italiano. Ho una migliore amica, Chiara e un migliore amico, Daniele. Lui lo considero ancora il mio migliore amico nonostante è da troppo tempo che non lo sento, io provo spesso a chiamarlo, scrivergli messaggi, ma non mi risponde mai. Non so nemmeno se lui mi considera ancora sua amica, non è neanche venuto a salutarmi quando sono partita.-

Mi blocco. Non so come sia potuto accadere, Daniele ed io siamo sempre andati molto d'accordo, ma da un paio di mesi a questa parte, ha smesso di parlarmi, così all'improvviso, da un giorno all'altro.

Una volta avevamo organizzato un pomeriggio in piscina con tutta la compagnia, ma, all'ultimo, tutti ci hanno detto di no, io e lui, a quel punto, eravamo pronti e vicini alla piscina. Abbiamo deciso di andare da soli. Abbiamo passato un pomeriggio fantastico, abbiamo riso come pazzi, ci siamo salutati e, il giorno dopo, non mi ha salutata, non mi è venuto a parlare, non mi ha degnato di uno sguardo. Ha tagliato i ponti con me e con tutta la compagnia, non lo sento da allora.

The Her Saga #1 - The DaughterWhere stories live. Discover now