Capitolo 16

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Quella mattina mi svegliai raggiante come non mi sentivo da tempo. Ero in quella fase in cui tutto sembra più bello e più luminoso e neanche essere sventrata viva da uno degli zombie di The Walking Dead mi avrebbe potuto togliere il sorriso dalla faccia. Già, mi facevo schifo da sola.

Dovevo essere strafatta di endorfine o roba simile. Era meglio che mi dessi un contegno, prima che qualcuno mi vedesse e pensasse che ci stavo ridando dentro con la roba pesante.

Scesi in cucina per fare colazione e, appena vidi Harry seduto al tavolo, il sorriso riemerse prepotentemente. Maledizione.

Quando poi decise addirittura di farmi un'occhiolino mentre mi sedevo di fronte a lui, capii di essere ufficialmente fregata. Quel ragazzo mi avrebbe fatta impazzire prima o poi.

La notte precedente, dopo che mi aveva abbandonata sul divano come una perfetta idiota, me ne ero andata a dormire, senza però poter fare a meno di continuare a ripensare a cosa mi avesse detto. Quando finalmente ero riuscita a prendere sonno, avevo sognato che lui fosse con me nel mio letto e mi stringesse forte a sè. Avevo sognato! Nessun incubo, nessuna lacrima, nessuna tragedia. Solo un bellissimo sogno con Harry come protagonista. Non credevo neanche di essere più capace di sognare ormai, invece, a quanto pareva, mi sbagliavo di grosso.

«Allora, bellezza, pronta a darci dentro con me oggi?» se ne uscì all'improvviso Niall, sedendosi al mio fianco e circondandomi le spalle con un braccio.

A quelle parole quasi sputai i cereali che avevo in bocca.

Ero solo io, o sembrava che mi avesse appena chiesto di fare sesso? Ultimamente non ci stavo più con la testa, perchè ogni volta che qualcuno mi diceva qualcosa di anche solo leggermente ambiguo pensavo immediatamente al riferimento sessuale, però Niall aveva davvero esagerato. E lo dimostravano Lexy, Louis e Ethan mezzi morti sul tavolo per via delle risate sguaiate ed Harry, che invece sembrava non l'avesse trovato affatto divertente. Era così teso che potevo vedere perfettamente tutti i muscoli delle sue braccia rigidi per lo sforzo e stringeva talmente forte il cucchiaio con cui stava mangiando che credevo che di lì a poco si sarebbe spezzato.

Doveva darsi una calmata se non voleva che gli altri si insospettissero. Gli regalai un sorriso per farlo rilassare, e la cosa sembrò funzionare, perchè la presa sul cucchiaio si allentò leggermente e anche lui iniziò a fingersi divertito.

A quel punto, Niall aveva realizzato cosa gli fosse uscito di bocca ed era diventato rosso come un pomodoro per l'imbarazzo.

«Oh Cristo, non intendevo che noi dovremmo stare insieme, cioè dobbiamo stare insieme, ma non in quel senso, e ora forse è meglio se sto zitto» mormorò, grattandosi il retro della nuca, sempre più in difficoltà.

«Non preoccuparti» ribattei per tranquillizzarlo, trattenendo a stento le risate. Dio, ero perfida a deridere quel poveretto che stava morendo di vergogna davanti a tutti i suoi amici, però non riuscivo proprio a controllarmi.

«Volevo dire che oggi siamo in coppia per lavorare insieme» chiarì finalmente lui, dopo essersi ripreso dalla figuraccia.

«Ah sì?» domandai sollevata. Per fortuna mi era capitato Niall. Non sapevo per quanto ancora avrei potuto evitare Madison, ma finchè la sorte mi diceva bene non ci avrei di certo sputato sopra.

«Però preparati» mi ammonì lui, facendomi aggrottare le sopracciglia. «Ci tocca sistemare il giardino.»

***

Era definitivo, odiavo i giardini. Dopo tutto il sudore e la fatica che ci stavo versando sopra, non sarei mai più riuscita neanche ad apprezzare minimamente un bel prato fiorito.

Addicted to you [H.S.]Where stories live. Discover now