Avrebbe dato di matto anche se avesse saputo che sono entrato in casa sua. Oh bene.

C'erano due camere dopo il soggiorno, così entrai su quella che mi sembrava potesse essere la sua e la distesi lentamente sul letto, coprendola con il lenzuolo. Lei aggrottò le sopracciglia ma afferrò il suo cuscino per poi rilassarsi.

Le lanciai un'altra occhiata, prima di uscire dalla stanza e tornare in cucina. C'era una piccola lavagnetta sul frigo così la presi e con il pennarello scrissi un messaggio, prima di rimettere tutto al suo posto e poggiare la chiave sul tavolo.

Mi fermai, con la mano sulla maniglia della porta, e non potei farne a meno. Mi voltai verso la camera, dove dalla porta aperta la vidi dormire, sembrava così tranquilla. Aveva le labbra socchiuse, con dei ciuffi di capelli sulla fronte e io mi accigliai. "Mi dispiace, amore," sussurrai. Poi aprii la porta e uscii.

Buona notte, Elizabeth.

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-Elizabeth-

I raggi del sole che si infiltravano attraverso la finestra mi svegliarono. Corrugai la fronte e mi grattai la faccia, guardandomi attorno nella mia stanza.

Aspetta.

Mi sedetti di scatto sul letto, ignorando il momento di vertigini per il movimento improvviso. Ero nella mia stanza? Come diavolo c'ero arrivata?

Serrai gli occhi e mi presi la testa fra le mani, cercando di ricordare cosa fosse successo la sera prima.

Ero andata alla festa con Rose. Avevo parlato con Austin, poi lui se ne era andato e avevo visto Harry.

Scossi la testa, cercando di ricordare una parte che era un po' confusa. Poi ricordai l'uomo e il suo respiro sul mio collo, le sue dita sporche pressate sui miei fianchi.

Respirai con fatica e sentii gli occhi riempirsi di lacrime al pensiero delle sue mani e delle sue labbra sul mio corpo. Non riuscii a sostenerlo così saltai giù dal letto e corsi nella doccia, impostando l'acqua sulla temperatura più alta prima di entrare e cercare di lavare via il suo tocco.

Mi aveva costretto sul pavimento, prima che delle persone accorressero in mio aiuto ... Harry. Lo aveva gettato a terra e lo aveva picchiato a sangue.

Feci cadere la saponetta quando ricordai la sua espressione quando riuscii a fermarlo. Non avevo mai visto qualcuno così furioso. Avevo conosciuto il lato di Harry che più mi spaventava.

L'acqua calda mi colpiva la schiena mentre pensavo al fervore dei pugni di Harry. La sua intenzione era quella di fargli davvero male e quando mi aveva guardata, era come se fosse in trance e volesse fare del male anche a me. Poi mi aveva riconosciuta e si era reso conto di quello che stava facendo e si era alzato.

Era spaventoso. Pensavo che il modo in cui aveva trattato il ragazzo al ristorante italiano fosse brutto? Ha picchiato una persona fino a farle perdere conoscenza.

L'acqua cominciò a diventare fredda così mi sbrigai a lavarmi il corpo e i capelli, poi uscii sentendomi un po' meglio.

Dopo quell'accaduto i ricordi erano vaghi. Probabilmente ero sotto shock, perché Harry mi aveva afferrato la mano e io non avevo fatto nulla. Ero entrata in macchina sua e gli avevo detto dove vivevo, ma non ricordavo altro.

Mi ha portato a casa? Non ricordo di essermi messa a letto. Mi ha portata lui fino alla mia stanza? Oh mio dio, è ancora qui?

Aprii la porta del bagno e corsi di stanza in stanza, per vedere se ci fosse. Forse mi aveva portato qui e poi se n'era andato.

Mend the Broken [Italian Translation]Where stories live. Discover now