-Anthony, o meglio Tony Stark.. Signorina?-

Sollevai lo sguardo per un momento, sbalordita.

-Oh mio dio ma non sarà mica il figlio di Howard Stark lei!- risposi col luccichio negli occhi, adoravo l ingegneria e tutti i suoi piccoli campi

-Sono io si.- rispose lui fiero

Non ebbe neanche il tempo per vantarsene che l'alto uomo biondo di fianco a lui lo spintonò

-Cioè no, no.. come potrei mai essere io? Howard Stark ha pochi anni più di me!- rispose come per correggersi

-Beh, effettivamente non è mai uscita notizia di un figlio del Signor Stark, avrei dovuto riflettere prima di porle la domanda-risposi sorridendo imbarazzata

-Per una domanda non si preoccupi, posso sapere il suo nome, Signorina?- domandò gentilmente

-Lance, Virginia Lance.-

-Molto piacere Signorina Lance, saremmo da lei nelle prossime settimane.- disse prendendo la busta contenente i medicinali

-La aspetto Signor Stark-

-Ci conti.-

------------------------------------------------------

Ero euforica.

In queste ultime due settimane non avevo fatto altro che pensare a lui.

I suoi occhi erano rimasti scolpiti dentro i miei, come se me ne fossi profondamente innamorata.

Era il giorno della consegna e non vedevo l'ora che il carico arrivasse.

Questo avrebbe portato ad una sua nuova visita, a rivedere il suo volto.

Il camion scaricò tutto e la giornata iniziò allegramente. Pochi clienti come sempre ma nell'aria c'era tanta allegria.

Passai tutta la giornata a negozio aspettando che Stark spuntasse, ma niente.

Si fece tarda sera ma ancora della sua figura neanche l'ombra.. e così fu il giorno seguente, quello dopo ancora e dopo ancora..

Di Stark non ebbi più notizie.. andai in farmacia per 9 giorni di fila nella speranza di rincontrarlo ma nulla.. dovevo solamente cancellare un ordine fatto dal PC.

-Tesoro è ora di chiudere.- mi ricordò mia madre alle 21:00 in punto serali, dandomi un bacio in fronte.

Stavo poggiata con il gomito sul bancone, il resto del braccio sorreggeva il mio viso poggiato su di esso per la noia, per la "delusione".

Presi le chiavi dal secondo cassetto a destra della scrivania, indossai il cappotto e mi apprestai a chiudere le porte, a spegnere le luci e ad abbassare la saracinesca nell'uscire.

Chiusi a chiave anche il lucchetto depositato su quest'ultima, poi mi apprestai ad alzarmi..

-Signor Stark!- quasi urlai dallo spavento, lo ritrovai al mio fianco che mi osservava chiudere il negozio

-Avevo capito sin da subito che lei era diversa signorina Lance..-

-Cosa intende?- domandai, nella speranza di ricevere più informazioni di una banale frase

-Io e la mia squadra la abbiamo osservata, abbiamo visto l'impegno che mette nel suo lavoro, l'amore per sua madre, l'aiuto che le pone ma abbiamo notato anche i suoi poteri. Ha ancora il mio flacone di Amoxicillina?- Mi rispose, usando un tono del tutto rilassato, soprattutto durante l'ultima frase

Io non riuscii a dire nulla, in quel momento riuscii solo a sentire paura.

E questo cosa avrebbe comportato? Non volevo che mia madre chiudesse il negozio per colpa mia, o che venisse arrestata.. come non volevo subire altri esperimenti magari da parte dello stato.

-Non si preoccupi Signorina Lance, non vogliamo farle del male solo proteggerla.- Aggiunse poco dopo Stark, notando i miei sguardi disorientati

-Se vuole posso anche mostrarle dove lavoro, così non dovrà avere alcuna paura di parlarmi di questa sua incredibile dote.-

-Incredibile dote?!- Mi sbloccai come di colpo

-Lei la chiama incredibile dote? E' più una maledizione credo io. Se mio zio avesse tenuto le mani a posto due anni fa io non sarei in questo schifo di situazione.- risposi alzando il tono di voce, le braccia conserte, le gambe e la voce tremolanti per il freddo..

-Suo zio?- domandò Stark

Si, riuscì ad attenzionare solo quello.. e assieme al suo interrogatorio svanì tutta quella voglia di rivederlo che per tre settimane continuò ad assillarmi.

-Non sono cose che le riguardano, la mia vita non è un affar suo Signor Stark.- aggiunsi subito dopo, nella speranza di dare un taglio al discorso

-Poteva negare. Dire che magari ero stato io ad aver visto male, che i suoi poteri non esistono e che lei conduce una vita del tutto normale, ma non l'ha fatto. Questo mi porta solo a pensare che lei è totalmente stanca di tenersi tutto dentro Signorina Lance, quindi la prego, lasci che io la aiuti.-

-Non ho bisogno del suo Aiuto, ne tanto meno quello della sua squadra.- risposi voltandomi per andarmene

-Virginia la prego..-

Era insistente, troppo insistente.. e solo dio sa cosa mi accade quando mi innervosisco.

Gli puntai una mano contro, che immediatamente diventò rossa ed emise qualche piccolo fascio di luce attorno ad essa, questo permise di non farlo avvicinare più del dovuto.

-Stia indietro.- risposi, cercando di mantenere la calma

-Provi a farne parola con qualcuno, e giuro che la verrò a cercare Signor Stark.- aggiunsi poi, abbassando la mano e andando via velocemente.

--------------------------------------

AUTHOR SPACE

Gentella(?)

Ormai ho preso una vera e propria fissazione per questo modo di chiamarvi hahaha

Allora, so che il capitolo non ha particolari potenzialità in se, so che ci sono molti punti morti ma questa è una storia lunga, e preferisco mettere qualche capitolo in più evitando di saltare parti simili, piuttosto che fare una Short Story a merda.

So bene anche che è più pungo rispetto agli altri, e onestamente se questa è una cosa positiva o negativa dovreste deciderlo voi hahaha.

Nonostante questo, spero che la storia vi inizi a piacere

Ve se ama

-ParanormalAsylum

In The Past ||Tony Stark||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora