Battaglia di cibo

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DRIN DRIN DRIN
La cosa che avrei odiato per sempre sarebbe stata la sveglia, quell'odioso suono che interrompe i miei favolosi sogni e ogni mattina mi avvisa che è ora di alzarsi per andare a scuola, costretta a lasciare il mio adorato letto caldo.
Mi alzo goffamente, mi preparo ancora assonnata e scendo giù per fare colazione.
Per oggi ho scelto una maglia bordeaux con lo scollo a barca pesante, dei jeans chiari a vita alta e le mie All-stars nere borchiate.
Siccome è abbastanza tardi prendo una merendina al volo da mangiare, nel frattempo che arrivo alla fermata, saluto mia mamma dandoli un bacio sulla guancia.
Arrivo alla fermata e aspetto.
Passa un quarto d'ora e non c'è traccia dell'autobus.
Ma che fine ha fatto?
Rimango aspettare ancora un po' e vedo che ormai sono in ritardo per la prima ora.
"Cavolo" mormoro.
Sento il rombo di una moto farsi sempre più vicino finché non si ferma davanti a me.
Il ragazzo si toglie il casco e vedo che è Alex.
Ma non deve essere a scuola a quest'ora?
"E tu cosa ci fai qui?"
"Dolce come sempre vedo" dice alzando gli occhi al cielo.
"Dico ,perché non sei a scuola?" Sbuffo.
"Ho fatto tardi" risponde scompigliandoli i capelli e portando gli occhi su di me.
Cavolo e che begl' occhi.
Scuoto la testa e mormoro un "Okay"
"Vuoi un passaggio occhi verdi?" Tenendo in mano il suo casco.
"Sto aspettando la corriera" dico affacciandomi per vedere se sta arrivando.
Niente non c'è!
Alex scoppia a ridere portandosi le mani allo stomaco.
"Ma perché ridi?" Lo sguardo confuso.
Non accenna di smettere ,anzi mi guarda e ride di più.
"Si può sapere perché stai ridendo" gli urlo in faccia.
"Cosa c'è di tanto divertente?" Gli chiedo.
Scuote la testa e dice, trattenendosi per non ridere ancora:
"Oggi è sciopero delle corriere"
La vita sembra che si prenda gioco di me a volte.
Devo avere una faccia scioccata perché Alex mi scrocca due dita davanti.
"Eii terra chiama Jen" passandomi le mani davanti il viso.
"Levati idiota" lo spintono.
"E comunque non lo sapevo. Cavolo se lo avrei saputo sarei arrivata in orario" mi lamento.
"Se vuoi ti posso accompagnare io" indicando la sua moto.
"Oh no no, posso andare anche a piedi piuttosto che venire con te su quella moto" gli punto il dito davanti.
"Oh dai Jen, possiamo parlare senza litigare ogni santa volta" sbotta arrabbiato.
Non l'ho mai visto così,mi fa quasi paura.
Vedo la vena del suo collo pulsare.
"Okay se insisti così tanto vengo" mormoro abbassando lo sguardo.

ALEX POVH:
Penso di aver esagerato, in realtà lei ha solo rifiutato il mio invito, ma questa ragazza mi da alla testa e ogni volta finiamo a litigare anche per una scemenza.
Si avvicina riluttante e si siede in silenzio mentre si allaccia il casco che le porgo.
"Credo che sia meglio che ti appoggi a me se non vuoi cadere" gli dico serio.
Sento le sue piccole braccia stringere la mia vita e allora parto.
Il  battito del suo cuore è accelerato e lo riesco a sentire perché è appoggiata alla mia schiena; sapere che sta battendo così forte per causa mia mi fa spuntare un sorriso involontario.
Arriviamo a scuola e le tolgo il casco guardandola di sottecchi.
"Grazie" mi sussurra per poi andarsene.
Ho notato che le ho fatto paura per la sclerata di prima ma ora ho scoperto un'altro lato di lei:quello sensibile,timido.
Chi sei veramente Jennifer?

JENNIFER POVH:
Aspetto che la prima ora finisca e nel frattempo passo al bar della scuola per prendere un cappuccino.
Quando vedo i corridoi affollarsi, segno che è finita l'ora ,mi incammino anch'io verso la prossima classe.
Mentre sono occupata a guardare l'orario vado addosso a qualcuno facendoli cadere dei libri.
"Oh scusami tanto, non ti avevo visto" abbassandomi e aiutandolo.
"Non ti preoccupare, non fa niente"
"Comunque piacere Federico" mi sorride mentre mi aiuta ad alzarmi.
"Jennifer"
È un ragazzo carino; capelli verde marino e occhi azzurri cerchiati da degli occhiali neri e tondi.
"Sei nuova qui?" mi domanda mentre gli studenti vanno quì e lá per il corridoio.
"Si ,mi sono trasferita ultimamente" gli spiego.
"Ah ecco perché non mi ricordavo di te"  dice ridendo nervoso.
"Beh ci vediamo che sennò il mio professore non mi fa più entrare" scherza.
"Ciao" lo saluto con la mano mentre si allontana nel corridoio.
Mi avvio anch'io nella prossima classe e vedo che è storia.
Che palleee
Per fortuna il prof ancora non è arrivato mi guardò intorno e per fortuna vedo Federico nella mia stessa classe.
"Ciao di nuovo" mi dice sorridendo.
"Ciao anche a te" gli dico ridendo.
Parliamo del più e del meno come se ci conoscessimo da sempre; è molto simpatico e gentile e gli ho anche chiesto del perché avesse i capelli verdi marino.
"In realtà è stata colpa di una scommessa e quindi sono stato costretto, ma poi ci ho preso la mano e ora ce li ho così. Gli ho fatti celesti, neri, rossi e...anche viola"
"Mamma miaa" dissi ridendo.
"Ei però anche tu hai i capelli colorati" dice prendendomi una ciocca.
"Non proprio ce li ho marroni scuro ma gli ho fatti schiarire leggermente"
"Quindi non ti piaccio io?" Spalancando la bocca con fare teatrale.
"Hhh fammi pensare" dissi portandomi due dita sotto il mento.
"Per te faccio un'eccezione dai" spintonandolo a una spalla scherzosamente.
"Ah ecco" disse soddisfatto.
Passammo le seguenti due ore finché non ci dividiamo dandoci appuntamento in mensa.
Fisica la materia che più odio, oltre la matematica che ,anche se vado bene non mi è mai piaciuta.
Entro in palestra e vedo che c'è anche Allison.
"Allison ciao" dico avvicinandomi.
"Hey ciao Jen, pensavo non venissi visto che non ti ho visto stamattina"
"Ho avuto un imprevisto"
"Okay ragazzi, visto che oggi dovrò stare anche in una classe del quinto ,perché manca la loro professoressa, giocheranno anche loro con voi a pallavolo" fischia il prof facendo entrare la classe.
Non.Ci.Credo.
La sfiga mi perseguita, sembra che lo facciano a posta a farmi vedere Alex ovunque vada.
Vedo che sta squadrando la classe, cioè la mia, e appena vede che ci sono anch'io il suo viso si illumina e mi rivolge un sorriso malizioso.
Gli faccio il terzo dito e mi posiziono nel campo.
Molte delle mia compagne si siedono in panchina inventando delle scuse e tra queste c'è la gallina di Katy e le sue seguaci dicendo "mi si spezzerà un'unghia"," mi si rovinerà la piega" o "farò una figuraccia".
Ma io dico cosa si mettono a fare dei pantaloncini in inverno che gli arrivano sotto il culo e una maglietta attillata se neanche fanno palestra.
Mah sfigate!
La partita finisce e vince la squadra avversaria.
Grazie al cazzo la maggior parte dei miei compagni si sono ritirati e io ero l'unica che faceva passare la palla dall'altra parte della rete mentre gli altri si muovevano come zombie sul campo!
Katy si alza di scatto dalla panchina e va da Alex complimentandosi e toccandosi i capelli con fare civettuolo.
A dir poco patetica.
Raggiungo Ally e insieme entriamo nello spogliatoio cambiandoci.
La campanella suona e ci dirigiamo in mensa dove trovo anche Federico, così li presento tra loro e mi dicono che si sono già visti durante qualche lezione.
Ad un certo punto, sento qualcosa di strano tra i capelli e i due ragazzi seduti al mio tavolo guardano scioccati cosò sui capelli.
Porto una mano in testa e vedo che sono dei spaghetti.
Mi guardo attorno e vedo Katy che sghignazza al tavolo dove c'è anche Alex e i suoi amici che ridono.
Mi alzo incazzata nera,non prima di aver preso il mio vassoio tra le mani.
Le noche mi diventano bianche per quanto sto stringendo.
Mi posiziono davanti alla stronza che mi ha tirato gli spaghetti e la faccio smettere di ridere rovesciandoli il mio vassoio sulla testa.
Mi guarda a bocca aperta.
"Così impari stronza" gli dico.
"Ma come ti permetti brutta Troia mi hai macchiato i vestiti" mi urla per poi toccarsi i capelli.
"Eh no stronza. 1) qui la troia sei tu 2) hai cominciato tu" dico puntandole un dito.
"Meglio avere vestiti come me piuttosto che vestirsi con i maglioni della nonna" risponde ridendo.
"Katy, mia cara Katy, ti ricordo che qui siamo in una scuola non in un filmino porno, anche se ti piacerebbe" lanciandole uno sguardo di sfida.
Prima che me ne accorgessi mi tira una manciata di purè in faccia.
"Uh ma guardati, ora fai schifo" mi prende in giro andandosene.
Il mio istinto ha la meglio su di me, prendo la prima cosa che mi capita tra le mani, in questo caso una bottiglia di aranciata, e ce la verso in testa.
Si alza un risolino per tutta la mensa, certi mi guardano stupiti e altri ridono piuttosto divertiti.
Katy si gira rossa dalla rabbia e in rimando mi lancia una mela,presa a caso da qualcuno, che va a finire su Alex.
Lui prende una polpetta per lanciarmela contro ma va a colpire un'altro ragazzo.
Quest'ultimo lancia qualcosa e da qui inizia una vera e propria guerra di cibo per tutta la mensa.
"Basta o vi sospendo tutti!" Annuncia torvo il preside.
Tutti ci zittiamo improvvisamente.
In quel momento mi ero ritrovata a combattere contro Alex che mi teneva per la vita mentre mi spalmava qualcosa tra i capelli.
Non mi sono mai divertita così tanto.
Si stacca da me e ritorna con la sua solita espressione distaccata.
"Voi tre In presidenza" ci urla addosso prima di andarsene.
"Bene sei contenta ,ora ci farai beccare una punizione" dico guardandola arrabbiata.
"Io?ma cosa dici? È tutta colpa tua" mi indica facendo la finta tonta.
"Basta voi due" dice Alex facendoci calmare.
Andiamo e il preside comincia a dire le solite cazzate sulla prudenza e sulle regole da rispettare e bla bla bla.
"Per ora non chiamerò i vostri genitori ma sarò costretto ad abbassarvi la media del comportamento"
"Ma.." prova a dire la barbie.
"Volete dell'altro?"
"Nono" rispondiamo subito.
"Bene allora potete uscire"
"Me ne vado, non voglio avere a che fare con gente come te" mi fa la gallina una volta uscita per poi andarsene.
"Stronza" mormoro.
Me ne sto per andare anch'io ma una mano mi ferma.
"Io e te faremo i conti lunedì" dice duro.
"Ooh avanti non dirmi che non ti sei divertito" dico ridendo.
A questo punto scoppia a ridere anche lui e al suono della campanella scappo a casa esausta.

Tempesta nel cuore.  (In fase di revisione)Onde histórias criam vida. Descubra agora