Capitolo 01

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Settembre,

si sa è uno dei mesi più odiati dell'anno settembre. Si torna a scuola, si torna a lavoro, si torna a quella routine anche troppo regolare che durerà per mesi, prima di sparire di nuovo.

A molti non piace l'inverno, ma io lo adoro.

Il cambio delle stagioni, la neve, la pioggia sottile, nulla di meglio.

Adoro dover tornare a lavoro poichè, non seguo mai una routine ben precisa, fare di testa mia è un classico e ogni singolo mio dipendente lo sa.

Ormai ai ricevimenti che tengo ogni anno a Maggio non si presentano più molti uomini, anzi quasi non se ne presentano. Sanno che in un'azienda come la Stark Industries non sono ben graditi, a differenza di quelle candide gambette da signorina che sfoggiano le candidate alle feste.

L'unico momento in cui esce la mia parte sentimentale è quando parlo del tempo, adoro volare sotto la pioggia, e sopratutto adoro rompere a friday per la modalità "vetro pulito" o All clean come lo vuole chiamare lei.

-Sto sopra la Stark Tower Steve cosa ti serve?- rispondo attraverso l'armatura mentre tento di arrivare

-Tony sei già in ritardo di 7 minuti, gli inivitati aspettano.-

-Quanto siamo precisi capitano, va bene sto arrivando. Fai aprire il tetto per cortesia?- domandai in tono sarcastico

Ovviamente, Steve sbuffò al telefono chiudendo poi la chiamata. Dovevo proprio fargli antipatia a quello li, che dopo 6 anni di conoscenza, non era neanche impossibile come cosa.

Aspettai qualche secondo finchè non vidi una parte del tetto della Stark Tower aprirsi.

Iniziai a scendere verso di esso, fino ad atterrare dentro il piano superiore dove ovviamente ad attendermi, c'era Steve.

-Qualcosa da ridire capitano?- domandai mentre l'armatura si sganciava sfoggiando il mio meraviglioso abito elegante

Tipico smoking nero, molto semplice ma d'effetto, come me del resto.

-Sul modo di vestirsi magari no ma sulla tempistica devi lavorarci.- rispose del tutto imbronciato, come se fosse un suo problema

-Senti polaretto ambulante, il fatto che io ti abbia invitato è già un privilegio per te, e vorrei ricordarti che il ritardo è indice di bellezza, ecco perchè tu sei sempre puntuale, perchè sei brutto.- Risposi spostandomi nella stanza sistemandomi il papion per bene, avanzando verso l'ascenzore di vetro.

-Sempre con questo tuo spiritoso sarcasmo che non fa ridere nessuno.-

-Oh non è vero, io rido nella mia mente, guardando la tua faccia.- risposi premendo il tasto del piano terra, finchè le porte chiudendosi non ci separarono.

Quando le porte tornarono ad aprirsi di fronte ad una scatenata folla, nessuno si era ancora accorto di me.

-SCUSATE?!- urlai facendo girare tutti nella mia direzione, e staccando la musica per qualche secondo

-E' QUI LA FESTA?- domandai sorridendo e urlando

La risposta fu musica ancora più forte e un urlo generale di tutti gli invitati, l'unica a non urlare a mia vista fu Natasha.

-Perchè quel broncio signorina Romanoff?- domandai prendendo un bicchiere di spumante

-Stasera c'è da divertirsi.- sussurrai al suo orecchio passandole accanto scatenandomi assieme agli altri in pista.

Non arrivò nemmeno a finire la serata, che come al solito ero già ubriaco fradicio, motivo per cui Steve iniziò a mandare via tutti già alle 00:30, troppo presto come orario.

-Falli restare falli restare!- gli dissi ridendo, come non avevo mai fatto

-Non fanno nulla di male- continuai

-Nulla di male? Hanno distrutto l'intero salotto tony, non ci tengo a rovinare uno dei nostri quartier generali per te!-

-Uh ma quanto siamo scuscettibili eh?- risposi ridendo

-Scuse.. scusce.. susche... com'è quella parola..-

-Suscettibile Stark, e io non lo sono per niente.- controbatte lui in tono autoritario

Non si faceva spostare per niente dalle mie parole, restava fermo come un soldato e rigido come un albero.

-Si quello, eccome se lo sei Popopolaretto, altrimenti non li avresti mandati via- risposi scoppiando di nuovo a ridere

-Ora basta.- Rispose lui seccato, portandomi via dalla sala

-Ti rendi conto di quello che stai facendo? Nonostante le mille cose che ci sono successe negli ultimi anni Tony. Non ti rendi conto che è ormai ora di diventare una persona seria?!- Mi domandò lui, quasi stanco del mio atteggiamento

Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che, dal nulla spuntò Fury.

-Non ha tutti i torti Tony.- Disse

-Ah ecco ombra lesta. Fammi capire mi segui? Vivi in casa mia? No perché ovunque vada ti trovo li- dissi ironico

-Non è questo il momento di scherzare Tony, abbiamo un problema.- rispose lui in tono serio, con le braccia unite l'una con l'altra dietro la schiena

-Problema? Quale problema?- Domandò Steve

-Il CpF45 è andato distrutto.- rispose Fury

Tutto d'un tratto ripresi coscienza, era come se l'alcool fosse sparito dal mio corpo lasciando spazio alla sobrietà e alla ragione.

-Cosa?!- domandai questa volta io

-Proprio così Stark, abbiamo un nuovo problema da risolvere.-

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SAAAAALVE

Ecco qui il primo capitolo della storia che voi stessi avete scelto

Ci tengo a sottolineare che solo in una prima parte della storia, la prima persona sarà Tony, dopo diventerà Virginia, la protagonista la prima persona della storia.

Beh spero che possa iniziare a piacervi anche questa piccola intro, e spero ovviamente di aver interpretato abbastanza decentemente i panni di Stark.

PS: il CpF45 è un congegno che Tony aveva creato per alimentare gran parte delle armature dei ragazzi (Black Widow, IronMan, Lo scudo di Captain America ecc..) e che inoltre serviva per, in caso di necessità, ricostruire tessuti danneggiati dei ragazzi della squadra ecc, un po' come se fosse il liquido che serve alla culla rigenerativa per ricreare le cellule.

Andando perso, il rischio non è solo quello di debolezza ma anche di una possibile devastazione mondiale essendo come una piccola bomba, quindi diventa autoritario recuperarlo.

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