Capitolo 17

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Clehael's POV

Purtroppo esultai troppo presto, la mia giornata andava di male in peggio.
Quando alzai il mio volto trovai Lux. Fra tutti quelli che mi avevano deluso lui era l'unico che si era dimostrato per come era dal principio.

Scontroso, lunatico, misterioso, anche se devo dire molto bello...

I suoi occhi mi squadravano dalla testa ai piedi.

<<Tranquillo, non ho neanche un graffio>> dissi seccata.

<<Mio padre mi ucciderebbe se scoprisse una cosa del genere, almeno non sei ferita.>>

<<Chi è tuo padre di così tanto importante da governare le vite altrui?>> dissi scontrosa, ne avevo veramente troppo di tutti questi segreti.

<<Sapevo non ci saresti arrivata...>>

Aspettai che continuasse.

<<Il mio nome e quello di Ferre sono più che un indizio. Cassandra è l'unica esclusa da questa faccenda, per via del suo sangue sporco. Il nome di mio padre in Latino è Lucifer, esso è composto da Lux, che vuol dire luce e Ferre, che vuol dire portatore.>>

<<Quindi vostro padre...>> non ebbi il coraggio di continuare.

<<È Lucifero>> concluse lui.

<<M-ma>> balbettai.
Dovevo sospettare una cosa del genere.
Lucifero mi aveva attaccato inizialmente, se non mi avesse catturato di persona lo avrebbe fatto attraverso le persone a lui più fedeli.

<<Cosa vuole da me?>>

<<Lo scoprirai in seguito, sappi solo che Lucifero esce raramente dalla sua dimora.
Come credo tu sappia, Lui, lo maledisse, costringendo il corpo a rimanere confinato all'interno dell'inferno, ma mio padre riuscì a trovare una scappatoia, grazie alla sorella di mia madre, che era una strega: estrasse l'anima dal suo corpo per poi farla finire in un qualsiasi demone a suo piacimento, cosi da poter uscire da questo posto liberamente.>>

<<Ma io l'ho ucciso>> dissi ripensando a quel giorno.

<<No, tu hai semplicemente lasciato tornare l'anima al suo originario corpo.>>
Ero molto confusa, questa giornata stava andando molto male, ma adesso era come se avessi dimenticato tutto il resto e volessi soltanto conoscere.

Avrei dato spazio alla rabbia e alla frustrazione dopo.

O almeno così credevo, prima che lui mi disse: <<ora spiegami cosa stava accadendo prima.>>

Le emozioni da me prima citate uscirono improvvisamente.

Mi misi in piedi, dato che ero ancora a terra e puntai il dito sul petto del mio carceriere.

<<Se non fosse stata colpa tua, io qui non ci sarei mai finita! Come credi che io mi senta nel scoprire che tutti i miei amici non sono chi credevo io fossero, oppure che il mio ex ragazzo, per il quale ho avuto una cotta fino ad un giorno fa fosse destinato già dal principio a Cassandra! Capisci, Cassandra! Colei che ho sempre odiato. Tutto fino a adesso è stato una grande bugia e tu ti preoccupi del motivo per il quale io ero lì con quello, di cui non mi importa assolutamente nulla? Io odio ed odierò per sempre voi demoni.>>
Finito il discorso mi misi le mani nei capelli ed abbassai il viso.

Sfida EternaWhere stories live. Discover now