"Faccio quello che voglio"

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Poi non ci rivolgiamo più la parola per tutto il resto della giornata.

*il giorno seguente

POV'S LARA
Mi alzai in stile pachiderma come tutte le mattine, mi prepara e andai a scuola.

*a scuola*

L: non ne posso più, perché devo sempre essere sbattuta fuori dalla classe
B: guarda il lato positivo bionda...
L: e qual'è moro?
Dissi per provocarlo.
B: che sei insieme a me
Scoppiati in una risata è aggiunsi
L: non ti vorrei accanto neanche se fossi l'ultimo uomo sulla terra
B: le tue parole mi feriscono bionda
Dice facendo finta di stare male.
L: basta chiamarmi così, mi chiamo Lara, L-A-R-A, LARA!
Dissi scandendo bene le lettere.
B: e io sono Benjamin, ma tu puoi chiamarmi come vuoi
Io risi poi lui fece lo stesso.
L: ancora, ma perché fumi? Non si può....
B: e ancora ti dico bionda, che faccio quello che voglio, qua dentro comando io
Io alzai un sopracciglio e, poco dopo, ripassò la tipa (troia) di ieri, che li sorrise e lui ricambiò -che fastidio- pensai.
Io andai in bagno, dopo un paio di minuti uscì e li vidi molto vicini, mi nascosti dietro alla porta e sentì
B: sta sera non posso, ma domani sì
Ragazza: va bene, peccato per sta sera. Ma ci vediamo domani, solito posto, solito orario
B: va bene piccola
Dice dandogli un bacio sulla guancia.
Perché mi faceva così effetto vedere che bacia un'altra o che la chiama 'piccola' o altro.
Colpì per sbaglio la porta e vidi i due girarsi di scatto, -oddio!- mi nascosi dietro di essa e aspettai che la ragazza se ne andasse.
Dopo poco uscì e vidi Benji che mi fissava, che ragazzo strano.
-Lara beata tutto, qualunque cosa ti chieda-
B: gelosa?
L: di chi?
Dissi facendo finta di niente.
B: dai della ragazza che stava con me fino a qualche secondo fa
L: no
Dissi fredda.
B: certo, dicono tutte così
La prof uscì dalla classe e ci disse di rientrare.

Un ora dopo, circa, entrò il preside e ci fece conoscere il nuovo compagno di classe: Matteo Greco.
-che carino- pensai subito.
Occhi verdi, cappelli castani, alto, ma non troppo, si veste normale e non sembra il solito figo della scuola.
La prof lo indicò il posto dove sedersi e lo fece.
B: non sbavare troppo
L: come?
B: dico, non sbavare troppo per il nuovo tipo
L: beh è un bel ragazzo
Mi guardo perplesso e aggiunsi
L: che ho detto?
Dissi preoccupata.
E lui disse, modesto come sempre
B: se certo, se lui è bello io sono babbi Natale. Si vede che non mi hai guardato bene
L: invece si
B: e?
L: E...lui è più bello
Mi guardo furioso e non mi rivolse ne parola ne sguardi per il resto dell'ora.

Arrivato l'intervallo mi presentai al ragazzo nuovo, era anche simpatico, lo portai a fare un giro della scuola e quando mi disse che dovevamo andare in bagno sentì un braccio afferrarmi e portarmi sulle scale antincendio.....

«Vicini ma lontani»  Benjamin MascoloWhere stories live. Discover now