4

198 51 107
                                    

BAKER



"Hai qualche altra informazione da darci?"

"No, tutto qui. So solo che quel bastardo era a casa mia, vicino a mia moglie cazzo!" Non riesco a stare calmo.
Stanno controllando casa mia in ogni parte, non ce la faccio più a vedere Lisa così, è più di un'ora ormai che il suo sguardo non incrocia il mio, lo vedo che ha paura, lo sento.

"Non siamo riusciti a trovare nulla, mi dispiace. E' stato molto cauto, non ha lasciato nessuna impronte."

"Avete controllato bene in bagno? E' impossibile che non ci sia nulla!" Mi sto irritando.

"Abbiamo controllato in tutta la casa Clay, niente" Annuisco e seguo Gomez con lo sgurdo mentre esce dalla casa."
Velocemente mi dirigo verso Lisa, voglio capire.

"Ehy, stai bene?"

"Come dovrei stare Clay?" Ha gli occhi lucidi, preoccupati. "In casa nostra è entrato un assassino, probabilmente mi ha guardata, spiata! E tu hai il coraggio di chiedermi come sto? Di merda!" La avvolgo in un abbraccio cercando di calmarla, sto male, vederla così mi ammazza.

"Stai tranquilla, non ti succederà nulla d'ora in poi" Il suo pianto è forte, ma non dico niente, lascio che si sfoghi.



ZAIKO

"Dimmi quel maledetto nome, o giuro che ti ammazzo"

"Non lo so! Te lo giuro amico, non mi ha mai detto il suo vero nome, lo chiamavamo tutti -Z- qui, che motivo avrei di mentirti?"

"Dimmi qualcosa di lui cazzo! Qualsiasi cosa! Non metterti contro di me, so come fati uscire le parole di bocca!" Non capisco perchè non voglia parlare.

"Ma non so niente!" Dice logorando, il suo pianto mi da il volta stomaco.

"Dimmelo! Dimmelo! Dimmeloooo!" A ogni parola un pugno sempre più forte. Il suo viso è ricoperto di sangue, i tagli che gli ho provocato ne perdono molto.

"Ok... Parlo..." Le parole del barbone sono lente, ma sembra proprio deciso a parlare. "Se non sbaglio si chiamava..."

Di scatto mi sveglio, mi giro verso la sveglia, le 4:27. Sempre il solito incubo, le mie notti sono sempre le stesse, piene di dolore.

2 giorni dopo

"Allora? Te la ricordi?! Guarda questa cazzo di foto figlio di puttana!" Gli prendo il viso tra le mani e lo costringo a guardare la foto della ragazza che ho in mano. "Sei ancora convinto di quello che dici?" Il suo sguardo fissa la foto, ma da lui nessuna reazione. "Vorresti dirmi che non la conoscevi eh, però, quando l'hai stuprata per una scomessa con i tuoi amici? Questo te lo ricordi?" Il suo sguardo si spalanca, incredulo.

"Esatto, so quello che hai fatto, ma non pensare che te la farò passare liscia, questa sera sono particolarmente nervoso, e sarai tu a subirne le conseguenze." Mi muovo velocemente verso la stanza di fianco. Prendo il corpo incappucciato e legato, il quale pesa parecchio. Arrivato di fronte a lui lo scaravento a terra senza riguardo. Gli tolgo il cappuccio che ha alla testa. Voglio vedere il dolore nei loro occhi.
Padre e figlio si guardano increduli, gli occhi cerchiati di dolore, le pupille che portano il riflesso della paura.

"Non guardarmi così bastardo! Pensi di meritare il mio perdono? Tu mi fai solo schifo, non hai idea del piacere che proverò vedendoti soffrire." Volto la testa per vedere il forno. Sembra che sia caldo ormai.

"Potrei già cominciare, ma voglio soffermarmi un momento per parlare con te, signor Flinn. Sai, non sto facendo tutto questo senza motivo, così non avrebbe senso. Ma voglio spiegarti almeno la causa della tua morte, mi sembra il minimo no?" Continua a guardarmi incredulo di quello che dico. "Vedi, questo bastardo di tuo figlio, che in questo momento ti sembra così indifeso ed innocente, 2 anni fa, uccise e violentò una ragazza di appena quindici anni, solo per una fottuta scommessa con gli amici. Ma io dico, tu, che sei il genitore, cosa cazzo gli hai insegnato in tutto questo tempo?" Si volta lentamente verso il figlio, lo guarda, come per chiedere spiegazioni o per avere la conferma di quello che ho detto. Il figlio lo guarda, ma non fa movimenti, alla fine abbasso lo sguardo a terra. Il padre comincia a fare urli soffocati dal panno piangendo di collera.

"Ma la cosa ancora più brutta, sarà che tu soffrirai, molto. E questo solo perchè non hai saputo crescere questo" Dico indicando il ragazzo, non riesco nemmeno a guardarlo. Mi dirigo verso la padella sopra al fuoco. "E' pronto!" Il padre mi guarda, ma ancora non riesce a capire cosa voglia fare, il figlio cerca di voltare la testa per guardarmi, ma non riesce nell'intento. "Non preoccuparti Brad, ora ti spiego il giochino." Dico mentre mi dirigo verso di lui con la padella.

"Lo vedi ora Brad? Riesci a vedere l'olio che arde?" Niente, sempre lo stesso sguardo, come per chiedermi cosa voglia dire. "Dai, non vorrai dirmi che non sai nemmeno a cosa serve l'olio? Nel caso fosse così, te lo spiego io. Per friggere Brad, in questo caso te!" Comincia a dimenarsi nella sedia, fino a quando cade su un fianco. Il padre chiude gli occhi quando incontra i suoi, le lacrime scendono comunque, lievi sul viso. Lo slego dalla sedia, lasciandolo a terra, di fronte al padre. Sfilo il coltello da manico e velocemente lo trafiggo in mezzo alle costole.

"Ora non puoi muoverti" Dopo aver detto questo gli slego le mani, le quali si dirigono subito verso la ferita. "Non voglio perdere tempo, Brad!" Velocemente gli prendo il braccio, cerca in qualche modo di fare resistenza, ma il un'altra ferita vicino al punto di prima lo blocca, ora non può più fare nulla, è mio!

Spingo la sua mano nell'olio, la sua prima reazione è quella di levarlo, ma con forza glielo impedisco, l'olio gli brucia la pelle, si dimena sul pavimento. "Fermo, giuro che te la spezzo se continui!" I suoi movimenti non cessano, anzi, peggiora. Con un movimento veloce e preciso sposto il braccio in modo irregolare, sento la spalla uscirgli, quasi fino a rompersi. "Non continuare, potrei finire quello che ho iniziato" Il padre intanto piange, forte, quasi riesco a sentire quello che vuole dirmi. "Non guardarmi così" dico "Non guardarmi così ho detto!" Urlo. Ma nulla, lui continua. Tronco del tutto il braccio al figlio sempre guardando il padre negli occhi e poi mi dirigo verso di lui. Il figlio si dimena a terra reggendosi il braccio rotto con l'altro. Si toglie il panno e comincia ad urlare, ma non mi interessa. Estraggo il coltello e comincio a colpire il padre, numerevoli volte, non riesco a smettere, il sague schizza ad ogni colpo, impregnandomi la giacca. Al nono colpo mi arrivano degli schizzi pure sulla maschera ma io continuo, non voglio fermarmi. Ho contato fino a venticinque, dopo di che, non ho idea di quanti posso avegliene dati in seguito. Gli occhi del padre sono rimasti aperti rivolti verso il figlio, che piange ancora dal dolore. Mi alzo facendo dei lunghi respiri, poi mi dirigo nuovamente verso di lui.

"Guarda che con te non ho ancora finito, bastardo!" Velocemente lo prendo per i capelli e gli immergo il viso nell'olio, si dimena sotto la presa, l'olio gli divora la carne, schizzando ovunque. Gliela tengo ancora, fino a quando i suoi movimenti cessano, solo allora lascio la presa. L'olio continua a portare via lo strato di pelle.






Spazio autore:

Buonasera a tuttiiiiiiii!! Allora, a mia impressione, questo è un capitolo forte, Zaiko dimostra ancora una volta di essere molto diverso da Dark.

Comunque, volevo fare un grande saluto a beaossati2000 che mi sostiene da molto ormai, spero che ti piaccia questo capitolo!!

Commentate e votate ragazzi, ci tengo molto, ciaooooo!!!
Ahhh!! Un'altra cosa, mi scuso se sono stato assente per un bel periodo, ma sono molto occupato ultimamente, anche perché ho comprato il nuovo libro di Harry Potter!!! 😌😌😍😂😂
Ciao a tuttiiiii!!!!!

The Other SideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora